segnali dalle città invisibili
  Giro93 Risonanze BaRock Festival
Intervista ai Verdena

di rocco rossitto foto di giacomo alessandro fangano


Come sarà per i Verdena suonare in questa piazza, cambia qualcosa rispetto a quando suonate nei club o in spazi tipo gli stadi.
Roberta: No sarà diverso, sarà interessante, per me queste situazioni sono belle perché rare e difficile da realizzare, in un contesto così c’è un contrasto forte tra palco e ciò che c’è in torno… ti da una carica enorme.

Voi siete i più giovani qui, vi trovate bene nei panni dei bimbi.
Alberto:Speriamo che prima o pio arrivi qualcuno di più piccolo di noi, per adesso ci facciamo seviziare dai vecchi… o se la prendono o ci fanno i complimenti, ci guidano insomma, spero un giorno di poterlo fare anch’io un giorno.

State ancora imparando quindi?
Alberto: loro pensano che dobbiamo ancora imparare.
Roberta: E’ uno scambio diciamo, noi possiamo insegnare qualcosa a loro, ad esempio Manuel ci insegna ad essere più razionali in quello che facciamo, noi invece insegniamo a lui di essere più istintivo. Lui ci è già passato e tende a proteggerci e ad avvertirci su quello che potrebbe succederci.
Noi siam cocciuti (ride)

Chi vi piace all’interno del Tora! Tora!
Roberta: Abbiamo un buon rapporto con tutti, quasi tutti. Con alcuni siamo anche amici. Anche se come Verdena non conosciamo molta musica italiana, ascoltiamo qualcosa solo da due anni, anche se ci sono gruppi che stimiamo, altrimenti non saremo qui. Però dire che c’è un gruppo che è importante per noi in Italia è un po’ difficile, credo che non ci sia.

Vi trovate bene in Sicilia?
Roberta: Si, sempre. E’ molto bella la vostra regione.

 

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