|
Giro92
Tribeart
Il lavoro a tempo determinato
Che cosa dice la legge...
La legge che regola in Italia
il lavoro temporaneo è la numero 196/97.
Le società che forniscono lavoro temporaneo
devono essere inscritte in un apposito Albo ministeriale.
I casi previsti per l'utilizzo del lavoro temporaneo
sono:
sostituzione di lavoratori assenti;
qualifiche non previste nell'organico aziendale;
casi definiti nei contratti collettivi di
categoria.
Le limitazione all'uso di questo strumento:
per le basse qualifiche;
per sostituire lavoratori in sciopero;
nelle unità produttive in cui nei
dodici mesi precedenti ci siano stati licenziamenti
collettivi;
nel caso di sospensione e/o riduzione dell'orario
con integrazione salariale;
per lavori che richiedano sorveglianza
medica.
Parità di salario tra lavoratore temporaneo
ed impiegato dell'azienda.
Il 5% delle retribuzioni è obbligatoriamente
investito in attività di formazione professionale.
I regolamenti.
Il ministero del Lavoro ha inoltre emanato due
decreti attuativi (uno riguarda l'istituzione
dell'albo delle aziende di lavoro a tempo, l'altro
i requisiti per l'iscrizione) e una circolare
che disciplina le modalità operative delle
aziende di lavoro a tempo.
La contrattazione fra le parti
Le trattative sul lavoro a tempo disciplinano
tre rapporti di lavoro:
I dipendenti diretti delle aziende di lavoro a
tempo. Tra le tre trattative, questa è
l'unica che ha visto il traguardo con la firma
nel gennaio '98 di un accordo tra sindacati del
settore del commercio (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl,
Uiltucs-Uil) e associazioni delle aziende di interinale
(Assointerim e Assilt, quest'ultima ora si è
fusa con la prima). L'inquadramento per i dipendenti
diretti è quello del commercio e terziario
con delle novità: l'inserimento di due
figure professionali nuove. Si tratta del selezionatore/collocatore
e del responsabile di agenzia.
Il 16 aprile è stato sottoscritto da sindacati
confederali (Cgil, Cisl e Uil) e Confindustria
l'accordo quadro che detta le regole minime per
consentire una piena operatività del lavoro
temporaneo. Questo accordo però cederà
il passo di volta in volta ai contratti di categoria
che definiranno le loro regole sul lavoro temporaneo.
In particolare l'intesa, raggiunta grazie alla
mediazione del ministero del Lavoro, stabilisce
che il lavoro interinale può essere utilizzato
in misura dell'8% sui lavoratori occupati, da
calcolare su media trimestrale. Questo vuol dire
che se per tre mesi non si fa ricorso a questo
strumento, in un trimestre successivo si può
arrivare fino a un 24% di utilizzo. Per quanto
riguarda le causali al lavoro temporaneo si può
accedere per:
- punte di più intensa attività;
- quando l'assunzione sia determinata per l'esecuzione
di un'opera di un servizio o di un appalto definiti
o predeterminati nel tempo e che non possano essere
attuati ricorrendo unicamente ai normali assetti
produttivi aziendali;
- per l'esecuzione di particolari commesse che
per la specificità del prodotto richiedano
l'impiego di professionalità diverse da
quelle impiegate o che presentino carattere eccezionale
o che siano carenti sul mercato del lavoro locale.
Per quanto riguarda poi l'esclusione delle basse
mansioni a cui fa riferimento la legge 196, l'accordo
ha stabilito che sono quelle non rientranti tra
le "professionalità intermedie",
secondo quanto previsto dall'accordo interconfederale
del 31 gennaio '95 sui contratti di formazione
lavoro. In pratica sono esclusi dal lavoro temporaneo
l'ultimo e il penultimo livello.
Dopo quello interconfederale firmato tra sindacati
e Confindustria per dare le regole sull'interinale
alla grande industria, il 27 maggio 1998 è
stato firmato l'accordo per il settore del terziario
e commercio tra sindacati (Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil,
Uiltucs-Uil) e Confcommercio. L'accordo prevede:
una percentuale di utilizzo di lavoratori temporanei
pari al 15% degli addetti totali per ogni unità
produttiva; l'esclusione delle mansioni del settimo,
sesto e parte del quinto livello (si tratta degli
ausiliari di vendita); e una lunga casistica di
utilizzo tra cui le occasioni di fiere, mostre,
mercati e attività connesse.
Anche i lavoratori interinali hanno il loro contratto
collettivo nazionale. E' stato infatti firmato
tra Assointerim (associazione di società
di fornitura di lavoro temporaneo) e sindacati
confederali il 28 maggio il primo contratto che
riguarda il lavoro temporaneo. I punti fondamentali
riguardano le proroghe: sono possibili fino a
quatt ro per un totale massimo di 24 mesi. L'indennità
di disponibilità è fissata in 700
mila lire.
Le domande più frequenti...
Quale è il rapporto tra l'agenzia interinale
e lavoratore?
Un contratto di lavoro disciplina di volta in
volta il rapporto di lavoro subordinato tra l'agenzia
interinale e il lavoratore. La prima ha l'obbligo
di pagare direttamente al lavoratore la retribuzione
e di versare la relativa contribuzione. Pertanto
tra l'impresa utilizzatrice ed il lavoratore temporaneo
non si stabilisce un rapporto giuridico diretto,
ma solo un rapporto di subordinazione nell'espletamento
della prestazione lavorativa richiesta e nel rispetto
della gerarchia organizzativa dell'impresa utilizzatrice.
Quale è il rapporto tra il lavoratore e
l'impresa utilizzatrice?
Tra l'impresa utilizzatrice ed il lavoratore temporaneo
non si stabilisce un rapporto giuridico diretto,
ma solo un rapporto di subordinazione nell'espletamento
della prestazione lavorativa richiesta e nel rispetto
della gerarchia organizzativa dell'impresa utilizzatrice.
Il lavoratore temporaneo avrà un trattamento
non inferiore a quello cui hanno diritto i dipendenti
di pari livello dell'impresa utilizzatrice"
(Art. 4, comma 2 Legge 196/97). Al prestatore
di lavoro temporaneo è corrisposto un trattamento
non inferiore a quello cui hanno diritto i dipendenti
di pari livello dell'impresa utilizzatrice.
Quale il profilo ideale di lavoratore interinale?
Nella maggior parte dei casi, il lavoratore temporaneo
fa questa scelta nel periodo intermedio fra un'occupazione
che ha lasciato ed un'altra che spera di trovare
a titolo definitivo. Non mancano comunque gli
studenti, chi è alla ricerca del primo
impiego ed i "professionisti" che sono
per loro scelta dei lavoratori temporanei. Statisticamente,
il lavoratore temporaneo (50% dei casi) ha meno
di 25 anni, mentre nel 40% dei casi è una
donna, il più delle volte madre di famiglia.
Il lavoro temporaneo si rivela una buona opportunità
anche per i disabili.
|