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Giro92
Mafie da morire
Ma perché Cosa Nostra non è stata
invitata al G8?
di riccardo orioles, estratto
dalla catena di S.Libero n. 84
Ma perche' Cosa Nostra non e' stata
invitata al G8? Eppure ha ormai raggiunto un livello
finanziario tale da potere trattare da pari a
pari con chiunque. E' l'opinione di Giorgio Bongiovanni,
direttore di "Antimafia", rivista specializzata
sullo studio dei poteri illegali in Italia nel
mondo. Anticipiamo di seguito il suo Rapporto
mafia in Italia 2001. Anno Domini 2001: Rapporto
mafia in Italia.
* * *
Tutto tace, nessun morto per le strade, nessuna
sparatoria, a parte qualche ordinario regolamento
di conti. Parlano di mafia invisibile i procuratori
in trincea. Siedono al nostro governo, nel frattempo,
uomini dal passato e presente discutibili, inquisiti
per corruzione e reati affini alla collusione
mafiosa. Non escluso nemmeno il presidente del
Consiglio, sospettato, addirittura, assieme al
suo braccio destro, di aver svolto un ruolo nelle
stragi in cui hanno perso la vita due martiri
della nostra giustizia. Indagini per cui i pubblici
ministeri di Caltanissetta hanno chiesto l'archiviazione,
ma un'altra procura prosegue nel medesimo lavoro.
L'opinione pubblica si gode le vacanze tranquilla
che mafia c'e', ma e' lontana e soprattutto non
disturba se non esagera. Politici collusi, colpevoli
politicamente, vengono assolti. Ma del loro tradimento
le prove ci sono e sono scritte anche nelle motivazioni
di innocenza. Individui che si sono arricchiti
alle spalle di un paese che vive nel divario sproporzionato
che va dalla ricchezza piu' ostentata alla poverta'
di villaggi siciliani in cui ancora non arriva
l'acqua. Di questo sono colpevoli e il nostro
giudizio politico, quello dei cittadini, e' insindacabile.
Non rimane che gridare nel deserto, raggruppare
quei pochi che si indentificano in cio' che resta
della societa' civile e opporre
resistenza con tutti i mezzi, sebbene pochi, a
disposizione. E mentre gli otto paesi piu' ricchi
del mondo si riuniscono in Italia a decidere il
futuro di tutto il pianeta, muovendo le loro pedine
in base ad una politica disumana che rende i ricchi
sempre piu' ricchi e i poveri sempre piu' poveri,
i grandi latitanti di Cosa Nostra dal vecchio
fantasma Provenzano, imprendibile da 40 anni,
al giovane e temuto Matteo Messina Denaro, introvabile
da dieci, lavorano per perfezionare il lancio
della loro Cosa Nostra nel terzo millennio.Qual
e' il vero scopo di tutto questo? Probabilmente
la Sicilia di quei cittadini onesti e dei mafiosi
che hanno votato il Presidente Berlusconi, che
senza quell'adesione totale difficilmente avrebbe
potuto vincere, diverra' porto franco. Un'oasi
in cui quasi un miliardo di persone potra' svolgere
tutti gli affari che preferisce, in tutta tranquillita'.
A questo mira Provenzano, a questo aspirano 'Ndrangheta
e Camorra con il tacito consenso delle potenze
dagli Stati Uniti all'Europa e fino alla Russia.
La Sicilia sara' probabilmente porto franco entro
il gennaio del 2010. Sara' per orgoglio o per
follia, ma e' proprio la Sicilia la terra in cui
si decidono molte sorti, in questa amata terra;
triangolo misterioso e straordinario, terra di
miracoli, di gente onesta e di eroi, e terra malata,
affetta da un cancro che non e' piu' fatto solo
di coppola, lupara, uomini d'onore, capi famiglia,
capi
mandamento, capi decina e Cupola.Cosa Nostra e'
tanto ricca e potente da sedere al tavolo nella
stanza dei bottoni. Se una volta soddisfaceva
richieste oggi partecipa alle decisioni. Fino
a quando reggera' questo equilibrio stabilito
il 23 maggio 1992 e siglato il 19 luglio 1992,
sentiremo solo il rumore del
silenzio. Ma se qualcuno scomodo mettera' in crisi
il patto, allora piangeremo di nuovo i nostri
martiri. Fino a quando?
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