|
Giro92
Il Ponte di Messina:
dibattito
Petizione Popolare contro la costruzione del Ponte
sullo stretto di Messina - per un reale sviluppo
della Sicilia
1. Motivazioni della Petizione
1. Dal punto di vista economico-finanziario il costo
totale dellopera supera 5 miliardi di Euro
(10.000 miliardi di lire) a cui vanno a sommarsi
i 200 miliardi già spesi per gli studi di
progettazione e di fattibilità. Tale costo,
rischia unulteriore lievitazione (carattere
sperimentale del progetto stesso, appalti e subappalti
con relativo rischio di tangenti) tutto ciò
senza tener conto dellimpatto ambientale,
paesaggistico e naturalistico (costi non internalizzati
nel preventivo dellopera).
Nella previsione di una partecipazione pubblico-privata
allimpresa, il recupero di tali costi avverrebbe
attraverso il pedaggio di attraversamento. Nellipotesi
più ottimistica e fissando prezzi di poco
inferiori a quelli del traghettamento, si rientrerebbe
in oltre 100 anni soltanto del 50%. Il restante
50% (2,5 miliardi di Euro) graverebbe interamente
sul bilancio dello Stato, impedendo di fatto la
possibilità di investire in altre infrastrutture
e servizi destinati allo sviluppo reale della Sicilia
(e del Sud in generale).
2. Le caratteristiche geomorfologiche
del territorio dello Stretto (zona sismica, con
forti venti e imprevedibili correnti marine) pongono
seri dubbi sulla sicurezza dell'opera (i forti
venti sullo Stretto rischiano di limitare l'agibilità
del ponte ad un terzo dei giorni dell'anno).
Non si sono adeguatamente valutati gli effetti
tellurici in quanto non si considera l'effetto
di scosse ravvicinate e tutte di intensità
elevata, in un'area dove si registra la massima
attività sismica del paese, dove sono presenti
«faglie aperte» e dove non è
improbabile la ripresa di un'attività tellurica
elevata, sempre imprevedibile e dagli effetti
incontrollabili.
3. Dal punto di vista ambientale
non è stato adeguatamente considerato il
grave impatto dell'opera sull'ambiente marino
dello Stretto, le cui peculiarità uniche
rendono imprescindibile la salvaguardia di molte
specie animali - alcune anche a rischio di estinzione
e particolarmente protette da direttive comunitarie
e da convenzioni internazionali - e vegetali che
qui hanno creato una vera oasi nel Mediterraneo,
particolarissima e unica nel suo genere.
Gravi carenze di tipo metodologico sono state
rilevate negli studi di progettazione e di fattibilità
che sembrano aver tralasciato parametri importanti
quali:
a) la mancata distinzione tra le diverse scale
d'impatto
b) una lettura degli effetti realizzata soltanto
per gli elementi principali del tracciato
c) la sottovalutazione degli impatti del cantiere
d) la mancata analisi delle alternative
4. Non è stata svolta una
seria trattazione delle problematiche urbanistico-territoriali
connesse alla realizzazione di una simile infrastruttura;
la pianificazione urbanistica esistente, comunale
e di livello superiore, non prevede infatti il
modello di sviluppo che inevitabilmente si verrebbe
a creare con la realizzazione di tale opera e
delle infrastrutture necessarie a renderla funzionante
(interi paesi verrebbero spazzati via dal previsto
sistema di tangenziali e circonvallazioni).
5. Tale opera è in piena
contraddizione con il concetto di «mobilità
e trasporto sostenibile» soprattutto in
realtà (Sicilia e Calabria), caratterizzate
dalla mancanza di reti viarie, ferroviarie (ci
sono nella sola Sicilia 800 chilometri di rete
ferroviaria da elettrificare e 1.440 chilometri
da potenziare) e marittime che si possano considerare
adeguate alle esigenze del territorio (la Sicilia,
in particolare, è l'unica regione a non
avere un Piano regionale dei trasporti e, pur
essendo un'isola, non ha un Piano dei porti).
Nessun aeroporto dell'isola è attrezzato
per l'atterraggio di voli internazionali che permetta
di viaggiare all'estero senza dover necessariamente
transitare per gli scali del Centro-Nord.
6. Esiste una effettiva difficoltà
connessa alla vastità delle aree da espropriare
per realizzare la viabilità di accesso
al ponte, per le aree di rispetto stradali e per
le aree di rispetto per i problemi militari connessi
alla realizzazione dell'opera e che in tal senso
esiste un parere negativo espresso dall'autorità
militare che vede una simile opera difficilmente
difendibile.
7. Nonostante tutti questi elementi
contrastanti e che dimostrano il conflitto tra
gli obiettivi di sviluppo sostenibile non solo
di una regione ma dellintero Sud Italia
e gli interessi (non del tutto chiari e legittimi)
di una Società per Azioni (Società
Ponte Stretto di Messina) sponsorizzata da anni
dai diversi governi di centro destra e centro
sinistra, il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici
in data 10 ottobre 1997, ha dato parere favorevole
alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina.
2. Richieste petizione
Da quanto premesso e da quanto
contenuto nel Documento (in fase di elaborazione)
si rende necessario richiedere ai massimi organi
di Governo nazionale e regionale, attraverso una
apposita petizione (v. testo petizione- Allegato1):
1)Provvedere alla completa revisione del Piano
generale dei trasporti, prevedendo per le aree
mediterranee e per la Sicilia, in particolare,
interventi e scenari alternativi alla costruzione
del Ponte sullo stretto di Messina, secondo una
nuova concezione di mobilità e trasporto
intermodale e sostenibile; agendo su:
a)la riduzione del traffico su gomma trasferendo
ingenti quote di trasporto merci e passeggeri,
sul cabotaggio marittimo e aeroportuale, rafforzando
la struttura di porti ed aeroporti,
b)la drastica riduzione delle tariffe per il trasporto
di passeggeri e merci da e per la Sicilia.
c)il potenziamento delle infrastrutture e del
sistema dei trasporti interni in particolare del
sistema ferroviario
2)Compiere tutti gli atti normativi
ed amministrativi per abrogare la legge n. 1158
del 1971, e sciogliere definitivamente la Società
per il ponte sullo Stretto Spa
Hanno finora aderito: Partito Umanista,
assieme al Comitato la Nostra Città di
Messina e una decina di associazioni e comitati
locali di Messina e Provincia (Comitato "La
Nostra Città", Comitato "Laguna
Capo Peloro", Cooperativa "Scirin",
Lega Ambiente, Comitato "Giustizia E' Libertà",
Associazione "Re Colapesce", Pol. Movimento
Nonviolento, Associazione Molluschicultori di
Ganzirri, Periodico "Contro", Amici
della Terra)
I riferimenti sono:
- Giorgio Schultze (responsabile nazionale PU
della Campagna "No al Ponte della Speciulazione
- Sì allo sviluppo della Sicilia"):
335.6876313
- Fabrizio Ferrandelli (responsabile PU campagna
per la Sicilia): 347.7506666
- Saro Visicaro (responsabile del Comitato la
nostra città di Messina): 3478286818
|