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Mentre i potenti tornano
a casa, dopo aver banchettato a Pratica
di Mare, ascoltando Berlusconi cantare e
Bocelli disquisire di questioni internazionali,
uno splendido sole giallo riempie Piazza
Venezia. La bianca marmorea macchina
di scrivere ne riflette i raggi in
modo accecante, la statua equestre di Vittorio
Emanuele II di Savoia sembra ancora più
isolata. Per fortuna il sole inizia a scendere
fra le cupole, infuocando i palazzi del
centro.
Cè però
una nuova componente coloristica in piazza,
che attrae i turisti quasi come le bellezze
architettonico-naturali. La piazza è
divisa in due, da un lato le scure divise
delle forze dellordine, oltre addirittura
500 uomini in blu/nero, dallaltro
solo 1000 donne, anziani, giovani dai vestiti
policromi e sventolanti bandiere rosse.
Il colpo docchio
non è dei più rassicuranti,
anche i turisti, che timorosamente scattano
qualche foto, si chiedono cosa stia succedendo.
Tutti si tranquillizzano quando finalmente
dalla zona dei manifestanti, con No-Global,
Cobas, Immigrati Palestinesi e Kurdi del
PKK, militanti del PRP-ML e giovani dei
Centri Sociali iniziano la marcia pacifica
scandita da musica e slogan, scortata
a debita distanza dalle forze dellordine.
Ci si guarda intorno, contare i pochi manifestanti
non è difficile. Scorgiamo le bandiere
dei gruppi organizzati, aumenta il volume
della musica. La marcia ha inizio. Alla
testa del corteo si scandiscono gli slogan
più provocatori. Nascono qui le canzoni
contro i Carabinieri e contro la Polizia.
Il primo discorso degli organizzatori è
in Piazza Argentina: per la prima volta
si cita Berlusconi, mentre Sharon e Bush
sono stati protagonisti dei cori e degli
slogan precedenti. Tema del discorso è
linglobamento operato dalla NATO nei
confronti della Russia, definito evento
luttuoso perché consegna il mondo
nelle mani dei tre Boia, Bush, Blair
e Berlusconi.
Il Partito Rivoluzionario del proletariato
Marxista Leninista (PRP-ML) approfitta della
sosta per diffondere un volantino che si
conclude con un inno al Proletariato, al
marxismo, al leninismo, al pensiero di Mao
e alla futura dittatura del proletariato
con linstaurazione di un Governo Rivoluzionario.
La marcia riprende, con i soliti slogan,
la curiosità dei passanti e la paura
degli esercenti del centro. A poco più
di unora dallinizio del corteo,
si giunge a Piazza Navona. Qui assistiamo
al secondo discorso degli organizzatori,
mentre alcuni manifestanti sistemano gli
striscioni nelle inferriate delle Chiese,
e i COBAS organizzano il tavolo per la raccolta
di firme per lindizione di 6 Referendum.
Questi i temi:
a)Estensione della
libertà sindacale
b)No agli elettrodotti coatti
c)Rafforzamento Scuola pubblica
d)Sicurezza Alimentare
e)Incenerimento dei Rifiuti Solidi Urbani
f)Estensione articolo 18
Oltre che sui referendum,
il breve discorso degli organizzatori verte
sui temi dellimmigrazione (contro
la legge Bossi-Fini e la scelta di prendere
le impronte agli extracomunitari), della
libertà di stampa e di manifestazione
(430 organizzazioni sono state dichiarate
fuorilegge dallUE perché aiutano,
molte a fini umanitari, il PKK, partito
messo fuori legge per le alleanze internazionali
della Turchia; fra queste Medici Senza Frontiere
e il Comitato Helsinki), della difesa dei
popoli oppressi (Kurdi, Baschi e Palestinesi),
maggiori diritti per chi è accusato
di associazione terroristica, accuse alle
multinazionali (con accuse alla FAO che
ne sarebbe succube) e naturalmente il tema
caldo, le accuse alla NATO per la gestione
dei conflitti in Serbia, Afghanistan.
Poca politica e poche proposte dunque, pochissima
la partecipazione popolare. Slogan facili
e datati non smuovono coscienze e non migliorano
le nostre capacità di analisi dei
fatti contemporanei. Le parole degli altoparlanti
risuonano vuote e prive di senso, mentre
lItalia dimostra di avere una convincente
politica internazionale e ottime capacità
organizzative. Insomma, se il messaggio
che passa è quello dellevento
storico a Pratica di Mare e non quello
di un corteo storico nel centro
di Roma non è solo perché
linformazione è controllata
da Berlusconi!
GLI SLOGAN
Ammazzano le donne,
ammazzano i bambini, governo dIsraele,
governo di assassini
Bush Boia, Sharon Boia
Morte e distruzione, colpi di stato, dietro
ogni cosa cè la CIA e la NATO
Palestina libera, Palestina rossa, governo
dIsraele, la Terra non è vostra
Fuori lItalia dalla NATO, fuori la
NATO dallItalia
Il sud del mondo è stanco di subire,
il terrorismo NATO deve finire
Carlo e vivo e lotta con noi
Governo italiano, sostieni gli assassini,
lIntifada però non ha confini
Libero Ochalan, pace in Kurdistan
LIntifada vincerà
Polizia assassina
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