segnali dalle città invisibili
 

Giro91 Movimento Zoom
In mille contro la Nato...
di alessandro giacomo fangano: la manifestazione no-global a Roma contro il vertice Nato

Mentre i potenti tornano a casa, dopo aver banchettato a Pratica di Mare, ascoltando Berlusconi cantare e Bocelli disquisire di questioni internazionali, uno splendido sole giallo riempie Piazza Venezia. La bianca marmorea “macchina di scrivere” ne riflette i raggi in modo accecante, la statua equestre di Vittorio Emanuele II di Savoia sembra ancora più isolata. Per fortuna il sole inizia a scendere fra le cupole, infuocando i palazzi del centro.

C’è però una nuova componente coloristica in piazza, che attrae i turisti quasi come le bellezze architettonico-naturali. La piazza è divisa in due, da un lato le scure divise delle forze dell’ordine, oltre addirittura 500 uomini in blu/nero, dall’altro solo 1000 donne, anziani, giovani dai vestiti policromi e sventolanti bandiere rosse.

Il colpo d’occhio non è dei più rassicuranti, anche i turisti, che timorosamente scattano qualche foto, si chiedono cosa stia succedendo. Tutti si tranquillizzano quando finalmente dalla zona dei manifestanti, con No-Global, Cobas, Immigrati Palestinesi e Kurdi del PKK, militanti del PRP-ML e giovani dei Centri Sociali iniziano la marcia pacifica scandita da musica e slogan, “scortata” a debita distanza dalle forze dell’ordine.
Ci si guarda intorno, contare i pochi manifestanti non è difficile. Scorgiamo le bandiere dei gruppi organizzati, aumenta il volume della musica. La marcia ha inizio. Alla testa del corteo si scandiscono gli slogan più provocatori. Nascono qui le canzoni contro i Carabinieri e contro la Polizia. Il primo discorso degli organizzatori è in Piazza Argentina: per la prima volta si cita Berlusconi, mentre Sharon e Bush sono stati protagonisti dei cori e degli slogan precedenti. Tema del discorso è l’inglobamento operato dalla NATO nei confronti della Russia, definito evento luttuoso perché consegna il mondo nelle mani dei “tre Boia, Bush, Blair e Berlusconi”.
Il Partito Rivoluzionario del proletariato Marxista Leninista (PRP-ML) approfitta della sosta per diffondere un volantino che si conclude con un inno al Proletariato, al marxismo, al leninismo, al pensiero di Mao e alla futura dittatura del proletariato con l’instaurazione di un Governo Rivoluzionario.
La marcia riprende, con i soliti slogan, la curiosità dei passanti e la paura degli esercenti del centro. A poco più di un’ora dall’inizio del corteo, si giunge a Piazza Navona. Qui assistiamo al secondo discorso degli organizzatori, mentre alcuni manifestanti sistemano gli striscioni nelle inferriate delle Chiese, e i COBAS organizzano il tavolo per la raccolta di firme per l’indizione di 6 Referendum. Questi i temi:

a)Estensione della libertà sindacale
b)No agli elettrodotti coatti
c)Rafforzamento Scuola pubblica
d)Sicurezza Alimentare
e)Incenerimento dei Rifiuti Solidi Urbani
f)Estensione articolo 18

Oltre che sui referendum, il breve discorso degli organizzatori verte sui temi dell’immigrazione (contro la legge Bossi-Fini e la scelta di prendere le impronte agli extracomunitari), della libertà di stampa e di manifestazione (430 organizzazioni sono state dichiarate fuorilegge dall’UE perché aiutano, molte a fini umanitari, il PKK, partito messo fuori legge per le alleanze internazionali della Turchia; fra queste Medici Senza Frontiere e il Comitato Helsinki), della difesa dei popoli oppressi (Kurdi, Baschi e Palestinesi), maggiori diritti per chi è accusato di associazione terroristica, accuse alle multinazionali (con accuse alla FAO che ne sarebbe succube) e naturalmente il tema caldo, le accuse alla NATO per la gestione dei conflitti in Serbia, Afghanistan.
Poca politica e poche proposte dunque, pochissima la partecipazione popolare. Slogan facili e datati non smuovono coscienze e non migliorano le nostre capacità di analisi dei fatti contemporanei. Le parole degli altoparlanti risuonano vuote e prive di senso, mentre l’Italia dimostra di avere una convincente politica internazionale e ottime capacità organizzative. Insomma, se il messaggio che passa è quello dell’”evento storico” a Pratica di Mare e non quello di un “corteo storico” nel centro di Roma non è solo perché l’informazione è controllata da Berlusconi!

GLI SLOGAN
Ammazzano le donne, ammazzano i bambini, governo d’Israele, governo di assassini
Bush Boia, Sharon Boia
Morte e distruzione, colpi di stato, dietro ogni cosa c’è la CIA e la NATO
Palestina libera, Palestina rossa, governo d’Israele, la Terra non è vostra
Fuori l’Italia dalla NATO, fuori la NATO dall’Italia
Il sud del mondo è stanco di subire, il terrorismo NATO deve finire
Carlo e vivo e lotta con noi
Governo italiano, sostieni gli assassini, l’Intifada però non ha confini
Libero Ochalan, pace in Kurdistan
L’Intifada vincerà
Polizia assassina

 

Il Progetto
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