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Giro91
Risonanze
I Sogni di Kurosawa
di cesare piccitto
Titolo: Sogni
Regia: Akira Kurosawa
Anno: 1990 (Giappone)
Durata: min.120
Il film è diviso in otto
capitoli-sogni, dove il protagonista ora adulto
ora bambino vive al limite e oltre la realtà.
Ottima la scelta della divisioni in capitoli,
poiché imprime e aumenta la comprensione
dei messaggi che il regista vuol trasmettere.
Risalta lo stupendo uso e invenzione delle scenografie
oltre che a sublimi scene oniriche. Inevitabile
restare impressionati dalla vivacità dei
colori, e dal capitolo Corvi ambientato
allinterno dei quadri di Van Gogh, protagonista
dellepisodio. Guardando si dimentica di
assistere ad un film sembra di osservare un bellissimo
quadro (come armonia e vivacità dei colori)
in accattivante movimento. Oltre alla cura per
la forma, il regista costruisce bene anche la
sostanza del film affrontando con curati dialoghi
tematiche etico-sociali da sempre attuali e importanti.
Metaforicamente e non, nel capitolo Pescheto
si riconosce un chiaro riferimento allecologia;
nel capitolo Tunnel allantimilitarismo;
nel capitolo Fujiama in rosso allantinuclearismo
ecc
Alcuni temi del film sono abilmente
contornati da simbolismo, nel capitolo Tunnel
il cane rabbioso e il colore azzurro dei visi
e mani dei soldati caduti. Kurosawa dimostra di
sapersi confrontare perfettamente, con tematiche
occidentali dal punto di vista di
un orientale orgoglioso delle proprie origini.
Il regista utilizza il sogno che è un insieme
confuso e preciso di percezioni emerse dalla parte
buona e sincera, dellanimo umano, e non
dalla parte cattiva e ipocrita che è la
realtà.
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