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Giro90
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L'erba voglio: dibattito
Quando la canna può far bene
intervista a Claudio Cappuccino,
membro del Consiglio Direttivo e del Comitato Scientifico
di ACT, a cura di ugo giansiracusa
Quando
e come nasce l'Associazione per la Cannabis Terapeutica?
Nasce nel marzo 2001 per iniziativa di un gruppo
di malati, medici e altri cittadini interessati.
Quali sono gli scopi dell'Associazione?
Gli scopi sociali sono indicati sia dallo statuto
che dalla carta di intenti, presenti nel nostro
sito web http://medicalcannabis.it.
In particolare le finalità statutarie della
associazione sono:
a. agevolare, promuovere e sostenere la ricerca
scientifica sulla Cannabis e sui cannabinoidi
(endogeni, naturali o di sintesi) a fini terapeutici
b. intraprendere e condurre iniziative di divulgazione
e di aggiornamento scientifico all'interno del
mondo medico-sanitario, per diffondere le conoscenze
sugli usi terapeutici dei cannabinoidi;
c. svolgere opera di informazione e sensibilizzazione
nei confronti della popolazione in generale e
delle autorità pubbliche in particolare
sul rilievo medico e sociale della ricerca scientifica
sui cannabinoidi e sui loro usi terapeutici;
d. agevolare l'accesso alla terapia con cannabinoidi
dei pazienti che ritengano di averne bisogno per
la loro malattia; sostenerli in eventuali azioni,
anche legali, a difesa del proprio inalienabile
diritto alla salute e al benessere, anche a fronte
di carenze o ostacoli di natura legislativa e
normativa;
e. promuovere tutte le iniziative individuali
e collettive atte a modificare, nel senso più
utile ai pazienti, le norme di legge e le disposizioni
ministeriali che ostacolano o limitano l'accesso
alla terapia medica con cannabinoidi, o la rendono
di fatto non equivalente ad altre terapie farmacologiche;
f. promuovere e favorire la raccolta di dati epidemiologici,
sociali e scientifici sugli usi terapeutici dei
cannabinoidi.
In quali ambiti medici l'uso
della Cannabis sembra avere utilità?
La Cannabis come tale, oppure i singoli principi
attivi (cannabinoidi) e i loro eventuali futuri
derivati di sintesi potrebbero essere utili in
diversi campi della medicina, soprattutto per
alleviare i sintomi di molte malattie.
I campi più importanti di utilizzo secondo
le attuali conoscenze sono:
- nausea e vomito (in particolare nel corso di
chemioterapie antitumorali)
- anoressia in stadi avanzati di malattie che
provocano deperimento (in particolare nell'AIDS)
- spasticità muscolare in malattie neurologiche,
in particolare nella sclerosi multipla, e nelle
lesioni traumatiche del midollo spinale
- alcune forme di dolore cronico, eventualmente
in associazione ad altri analgesici
- alcune forme di epilessia farmaco-resistente
- alcune forme di glaucoma
La Cannabis contiene oltre 60 cannabinoidi potenzialmente
attivi, e potrebbe avere numerosi altri effetti
terapeutici, tra cui un effetto neuroprotettivo
nelle lesioni ischemiche del sistema nervoso centrale
(ictus e traumi), un effetto antiasmatico, e altro.
Per informazioni più dettagliate si veda
il nostro sito http://medicalcannabis.it e l'appendice
2 del nostro: "Libro Bianco sugli Usi Terapeutici
della Cannabis" che si può scaricare
da http://www.fuoriluogo.it/quaderni/8/index.html
e che presenta una sintesi della storia degli
usi medici e le evidenze attuali. Sullo stesso
sito, il Quaderno n. 6 è il rapporto sugli
usi medici della Canapa del Comitato scientifico
della Camera dei Lord inglese. Entrambi i quaderni
hanno un gran numero di riferimenti alla letteratura
scientifica internazionale.
Ci sono studi medici italiani
o internazionali che provano l'efficacia di trattamenti
a base di Cannabis, dei suoi derivati o dei suoi
principi attivi?
Certamente. La Cannabis è stata studiata
in campo medico - anche se con mille difficoltà
per la difficoltà di trovare i finanziamenti
in un campo così "politicamente sensibile"
- da più di 30 anni.
I principali lavori scientifici sono elencati
sia sul nostro sito che nei documenti indicati
più sopra. Una ricerca sulle principali
banche dati mediche (come Medline) fornisce la
bibliografia aggiornata. Da un anno circa è
uscita una nuova rivista scientifica dedicata
alla materia, il "Journal of Cannabis Therapeutics"
(ISSN 1529-9775).
Esistono medicinali che sfruttano
i principi attivi della Cannabis?
Attualmente esistono due specialità farmaceutiche
basate su un analogo sintetico del delta-9-tetraidrocannabinolo
(THC), il principale e meglio conosciuto principio
attivo della Cannabis:
- Marinol (dronabinol, prodotto dalla Unimed,
USA, e venduto anche in molti altri paesi; http://www.marinol.com).
- Cesamet (nabilone, prodotto dalla Eli Lilly,
GB, e ICN Pharmaceuticals, Canada).
Il dronabinol è anche venduto all'ingrosso
(solo alle farmacie) dalla ditta THC Pharm Gbmh
di Francoforte (http://www.thc-pharm.de).
Il Bureau voor Medicinale Cannabis olandese cura
la fornitura di Cannabis a farmacie e ospedali
in Olanda. La GW Pharmaceuticals inglese sta sperimentando
diversi prodotti in forma di spray sublinguale
su autorizzazione del governo inglese.
Si possono trovare in Italia
questi farmaci?
Per ora purtroppo no. Una delle cose che ACT chiede
è di renderli immediatamente disponibili
per i malati.
Quali sono le barriere legislative
che impediscono, attualmente, l'uso medico della
Cannabis?
In teoria nessuna, visto che la Cannabis e i cannabinoidi
sono ancora presenti nella Farmacopea Ufficiale
italiana. In pratica, il fatto che non esistono
sul mercato italiano prodotti a base di Cannabis
e derivati.
Esistono possibilità
legali di aggirare le normative vigenti al fine
di usufruire dell'uso della Cannabis o dei medicinali
a base dei suoi principi attivi a scopi terapeutici?
Non è corretto dire "aggirare".
Sempre in teoria, secondo le norme vigenti sarebbe
possibilissimo importare legalmente dall'estero,
in particolare da altri paesi dell'U.E., questi
prodotti, naturalmente su prescrizione medica.
In pratica - a parte il fatto che i medici italiani
nella stragrande maggioranza non conoscono la
Cannabis e quindi non la prescriverebbero - nei
pochi casi in cui si è tentato, la procedura
è finora risultata impossibile da portare
avanti fino in fondo, se non su ordine del magistrato
o per iniziativa della farmacia di un grande ospedale.
Ci sono proposte di legge a
favore di una liberalizzazione della Cannabis
a scopi terapeutici?
Sì, una proposta preparata da ACT, e presentata
separatamente da esponenti di diverse forze politiche,
è attualmente in attesa di esame alla Commissione
Sanità della Camera.
Avete in programma delle iniziative
per pruomovere la Cannabis terapeutica?
ACT ha organizzato un primo convegno scientifico
all'Università La Sapienza di Roma nel
2001, ha in programma di organizzarne un altro
sulla sclerosi multipla nell'autonno 2002 a Teramo.
Ma oltre a queste iniziative rivolte essenzialmente
ai medici e ai ricercatori, noi continuamente
cerchiamo di "fare informazione" per
i medici, i giornalisti, i politici e il pubblico.
Prima ancora di fondare effettivamente l'Associazione,
il gruppo dei fondatori ha preparato e consegnato
all'allora Ministro della Sanità prof.
Veronesi il "Libro Bianco" già
citato sopra, con una "lettera aperta"
dei malati al Ministro. Una seconda lettera aperta
è stata indirizzata al nuovo Ministro della
Salute prof. Sirchia. Ogni mese ACT pubblica una
"newsletter" che si riceve gratuitamente
via posta elettronica. Inoltre, partecipiamo volentieri
a tutti i convegni e incontri pubblici su questo
tema a cui siamo invitati.
Quali sono le speranze di avere,
in tempi brevi, la possibilità di sfruttare
la Cannabis a scopi terapeutici?
Se ci si basa sul clamore sollevato recentemente
dai diversi casi finiti sui giornali, e dalla
mozione approvata dalla Regione Lombardia, ora
in discussione in forma simile in altre Regioni,
sembrano molto migliori di solo un anno fa, alla
nascita di ACT.
Cosa possono fare i lettori
per aiutare l'Associazione per la Cannabis Terapeutica
e agevolare i suoi scopi?
Associarsi ad ACT versando un minimo di 25.82
Euro (L.50.000) sul conto corrente bancario n.410618055
del Banco di Sicilia di Palermo, agenzia 21 (Codice
ABI 01020 Codice CAB 04621), ovvero sul conto
corrente postale n.80554009, entrambi intestati
Associazione per la Cannabis Terapeutica, specificando
nella causale del versamento : adesione ACT
Scrivendo a rappresentanti politici, ministro
della salute, presidente del consiglio, giornali,
radio, televisioni, ecc. chiedendo di facilitare
l'uso medico della Cannabis e dei cannabinoidi,
di attivare la ricerca scientifica in questo campo,
e di rendere disponibili in Italia i farmaci già
disponibili in altri paesi.
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