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Giro89
Zerobook
La metafisica dei tubi di Amélie
di pina la villa
Amélie
Nothomb, "Metafisica dei tubi", Voland,
Roma, 2002
Amélie Nothomb riesce a
rendere avvincente, divertente, pieno di cose,
il racconto del primo periodo della sua vita,
da zero a tre anni. Riesce a fare, degli eventi
di quegli anni, una chiarissima meditazione filosofica
sulla vita e la morte - da qui il titolo: "La
metafisica dei tubi". In un racconto apparentemente
ingenuo, assurdo, c'è la lettura dei classici
della filosofia - ma non ce accorgiamo, giuro.
Il racconto di questa preistoria, che è
sua ma è anche nostra, non è l'avvio
di un discorso nostalgico e melenso sull'innocenza
perduta, o sul desiderio di ritorno all'infanzia.
E' un'allegra ma profonda ricognizione della tappe
della scoperta di sé, dell'altro, del mondo,
della natura, e soprattutto del senso di tutto
questo.
Dio - è così che si chiama l'essere
che vegeta fino a circa due anni e che poi diventerà
"io" - all'inizio è immobile.
Verso i due anni comincia a dare segni di vita.
Ma piange ininterrottamente. Si apre alla vita
solo quando la nonna paterna arriva dal Belgio
e le offre, dall'alto della culla, una barretta
di cioccolato bianco:
"- Si mangia - dice la voce.
Mangiare: Dio sa cos'è. E' una cosa che
fa spesso. Mangiare è il biberon, il puré
con pezzetti di carne, la banana schiacciata con
la mela grattugiata e il succo d'arancia. Mangiare
ha un odore. Questa barretta biancastra ha un
odore che Dio non conosce. Ed è migliore
del sapone e della pomata. Dio ne ha paura e voglia
allo stesso tempo. Smorfia di disgusto e acquolina
in bocca. Con un'impennata di coraggio acchiappa
la novità coi denti, la mastica, ma non
serve: si fonde sulla lingua, tappezza il palato,
gli riempie la bocca - e accade il miracolo. La
voluttà gli dà alla testa, gli lacera
il cervello e vi fa rimbombare una voce che non
aveva mai sentito prima: "Sono io! Sono io,
vivo! Io parlo![
] sono il tuo migliore amico:
io ti procuro il piacere". E' stato allora
che sono nata, nel febbraio del 1970, all'età
di due anni e mezzo[
] sotto gli occhi di
mia nonna paterna, per grazia del cioccolato bianco.[
]
Il piacere è una meraviglia che mi insegna
che io sono io. Io sono la sede del piacere. Io
sono il piacere: ogni volta che ci sarà
il piacere, ci sarò io[
] Sono fantastica
come la voluttà che provo e che io stessa
ho inventato! Senza di me questo cioccolato è
solo un pezzo di niente. Ma una volta nella mia
bocca, diventa piacere. Ha bisogno di me."
Nota: In Italia Amélie Nothomb
è stata presentata ed è edito dalla
Voland, una piccola e coraggiosa casa editrice
romana, che ha la passione per i libri e per la
qualità. Auguri a Amélie e alla
Voland!
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