Giro88Carovana antimafia 2002
L'informazione democratica Incontro della Carovana Antimafia
a Catania a cura di Angelo Luca Pattavina
Un'altra tappa per la
Carovana Antimafia. Un altro incontro con
la città.
Catania. 15 aprile 2002. Ore 17.30.
Scenario Pubblico, nuovo circolo Arci.
Dopo gli incontri con i ragazzi della Scuola
Media Quasimodo e gli studenti nell'aula magna
della Facoltà di Scienze della Formazione,
la carovana si preoccupa di affrontare un
tema caldo di questo periodo: l'informazione.
Un tema che diventa ancor più scottante
se ad esso si aggiunge l'aggettivo "democratica".
Moderatrice dell'incontro il presidente del
circolo Arci di Catania, Anna Bucca, che dopo
aver introdotto brevemente la problematica
in discussione ha lasciato spazio agli ospiti:
Pier Paolo Romani, coordinatore del Progetto
"Macramè", Antonio Pioletti,
preside della Facoltà di Lingue di
Catania, Anna Pizzo, giornalista di "Carta",
e Francesco Silvestri, direttore di "Narcomafie".
Gli interventi hanno sottolineato il ruolo
centrale dell'informazione all'interno dei
processi politico-sociali in uno stato democratico,
soffermandosi in particolare sulle esperienze
che sono maturate o stanno maturando in questi
anni e che si preoccupano di portare avanti
un concetto di informazione che possa essere
veramente democratico.
Come il progetto "Macramè",
presentato da Pier Paolo Romani. Un piano
di comunicazione realizzato dal Gruppo Abele
in collaborazione con Libera in cui i ragazzi
possano esprimersi con le loro storie e con
i loro linguaggi. In pratica esso si propone
con una rivista bimestrale, un sito internet,
dei forum di discussione che hanno come obiettivo
di discutere, ragionare, progettare su temi
come i diritti, la cittadinanza, la legalità
e la giustizia, rivolto a giovani, insegnanti,
educatori, studenti, etc. O come l'esperienza di
"Città d'Utopia", rivista
che da circa dieci anni porta avanti discorsi
dimenticati dalla stampa ufficiale, come ricordato
dal prof. Pioletti che, oltre a sottolineare
come sia in atto un tentativo di "criminalizzare"
le voci dissidenti, ha affermato in maniera
forte e decisa quanto sia importante che il
livello di analisi e di denuncia debba essere
permanente. E proprio per questo, nel compito
(in)formativo dell'università, si inseriscono
tutta una serie di iniziative, incontri, momenti
di riflessione (il prossimo 13 maggio una
giornata di studio dedicata a Pippo Fava)
volte a formare anche a livello istituzionale
una coscienza quanto più libera, critica
ed indipendente possibile.
O, ancora, come l'esperienza di "Carta",
presentato dalla giornalista Anna Pizzo, caso
anomalo di informazione che pur stando alle
regole del mercato dell'editoria riesce a
conservare la sua capacità di informare
in maniera del tutto slegata dai vincoli dettati
da certi centri di potere che in Italia controllano
e dominano in maniera preoccupante il mercato
dell'informazione.
Più generale, invece, l'intervento
di Francesco Silvestri, direttore di Narcomafie,
che ha puntato più l'attenzione sulle
problematiche del modo di fare informazione,
in particolare dopo la rivoluzione mediatica
portata dall'avvento di Internet.
E proprio su questo si inserisce l'intervento
di Girodivite che si propone come una determinante
esperienza nel mondo dell'informazione libera
che affronta temi globali e locali in maniera
critica e appassionata.
L'ultimo spunto di riflessione è stato
quello offerto da Otello Urso che ha ricordato
come a Catania esistano delle frequenze radio
acquistate dal magnate dell'editoria siciliana
Ciancio Sanfilippo e lasciate volontariamente
inutilizzate, con la conseguente mancanza
di possibilità di utilizzo per chi
abbia veramente qualcosa da dire.
C'è davvero molto su cui riflettere.