segnali dalle città invisibili
 

Giro88 Palestina aprile 2002
Due salti per la Palestina

di rocco rossitto


La manifestazione di sabato 6 aprile a Catania, in favore del popolo palesatine per un ritiro immediato delle truppe israeliane dai territori occupati si è svolta in maniera tranquilla e pacifica, anche se in maniera poco democratica una bandiera americana è stata bruciata alla fine della manifestazione in piazza Duomo.

Con l'esigua presenza della comunità palestinese di Catania che inneggiava alla libertà del popolo palestinese vi erano anche le associazioni che aderiscono al Catania social forum, i ragazzi del C.p.o. Experia e liberi cittadini.

Non so ben dire quante persone ci fossero: 500, 700, questi più o meno i numeri. Ma ciò che si deve far notare al di là degli slogan e dei numeri era l'atmosfera surreale in cui si è svolta la manifestazione che è stato lo specchio di ciò che accade in proporzione nel mondo occidentale.
Abbiamo sfilato da Villa Bellini a Piazza Università percorrendo la via Etnea che di sabato pomeriggio è rigogliosa di facce allegre intente a far compre. Il corteo dei "compranti" che andava in senso opposto al nostro, era ad occhio superiore a quello per la libertà della Palestina.
Ci guardavano per qualche secondo esterrefatti, guardavano i palestinesi ed esclamavano, non tutti certo, ma ho sentito più di una volta dire, "talia comu na televisioni" e proseguire per la loro strada, indifferenti.

Ora questo è ciò che accade nel mondo, una piccola minoranza, è cosciente, perfettamente cosciente di cosa sta accadendo in Palestina, e si sta movendo, mentre la stragrande maggioranza, poco volenterosa di informarsi e di mettere in moto quella cosa chiamata coscienza, continua a far compre andando in senso contrario, in direzione opposta.
Perché due salti per la Palestina? Perché il corteo si è fermato in piazza Università dove nel pomeriggio si era tenuto un interessantissimo stage di fitness. In piazza è stato montato un enorme palco da dove affusolate danzatrici si sono esibite in una megalezione di non so che, aerobica forse e sotto il palco carine cicciotelle a muoversi per perdere qualche filo di volgarissimo gasso.
Così vanno le cose, purtroppo, a Catania come altrove.

 

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