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Giro88
Movimento
Intervista a Noam Chomsky
- Un caso chiave di controllo del pensiero
Deterring democracy in
Italy
di Domenico Pacitti
Noam Chomsky, intervistato
da Domenico Pacitti, dice che le accuse a
Silvio Berlusconi sono banali in confronto a quanto
accade negli Stati Uniti e
spiega che l'Italia è stata l'obiettivo
principale degli sforzi Usa per
sabotare la democrazia fin dalla Seconda Guerra
Mondiale. Chomsky
suggerisce come via da seguire le proteste organizzate
a livello internazionale.
Questa intervista è stata realizzata telefonicamente
da Roma mentre il
professor Chomsky si trovava nella sua casa nel
Massachusetts, subito dopo le
elezioni politiche italiane. Viene pubblicata
da terrelibere.it per la prima
volta.
Pacitti: Silvio Berlusconi,
plurimiliardario magnate dei media, ha vinto le
elezioni italiane nonostante sia in balia delle
accuse criminali e del
conflitto tra affari ed interessi politici. Sembra
che gli italiani
siano meno interessati alla questione morale e
più interessati a quello che
Berlusconi possa fare per loro.
Chomsky: Perché pensa che la situazione
sia diversa in Gran Bretagna e
negli Stati Uniti?
Pacitti: È questo che spero che ci spieghi.
Chomsky: La risposta è che non è
diverso.
Pacitti: Può elaborare il concetto?
Chomsky: Alcuni mesi fa qui c'è stata un'elezione.
Ora, io non so in
Italia, ma qui la popolazione è "sondata"
estensivamente, in modo massiccio,
cosicché noi abbiamo una conoscenza abbastanza
buona degli atteggiamenti
pubblici. C'è, infatti, ad Harvard un progetto
chiamato "L'Elettore che
Svanisce", che mi sembra molto significativo.
Si occupa di analizzare nei dettagli i risultati
elettorali per tentare
di determinare perché gli elettori stanno
perdendo interesse nelle elezioni
da venti anni a questa parte. Una delle cose che
viene misurata è il senso
di "helplessness", di impotenza cioè,
ovvero si percepisce sempre di più
che non è possibile fare niente che agisca
sul processo politico.
Il senso di impotenza ha colpito pesantemente
quest'anno, ben oltre ogni
precedente.
Di fronte all'elezione approssimativamente il
75% della popolazione ha
percepito che non c'era alcuna competizione, che
era solo una sorta di
gioco tra sottoscrittori ricchi, "boss"
di partito ed i media.
L'industria delle relazioni pubbliche, della pubblicità,
ha creato i
candidati, addestrandoli ad usare certi gesti
e determinate parole che i
ricercatori di marketing indicavano come utili
ai fini elettorali.
Alla fine nessuno diceva ciò che pensava,
nessuno capiva e molti
pensavano che si trattasse di qualcosa privo di
senso, solo una specie di gioco di
marketing, di pubbliche relazioni.
Pacitti: E pensa che ciò che sta accadendo
in Italia sia simile?
Chomsky: Posso dire che è molto simile,
ma io non conosco l'Italia come
gli Stati Uniti. Questa è una tendenza
che partì dagli Stati Uniti e dalla
Gran Bretagna e che risale alla prima parte del
secolo.
Era naturale che dovesse nascere nei paesi più
democratici. Negli anni
'20 qui si capì subito negli altri
paesi più tardi che non era più
possibile controllare la gente con la forza.
I paesi stavano diventando più democratici.
Il diritto di voto si stava
estendendo. Il Partito Conservatore britannico
- abbiamo i loro verbali
interni all'epoca della Prima Guerra Mondiale
comprese che non c'era
più alcun modo di tenere la generalità
della popolazione fuori del sistema
elettorale. Compresero che si andava verso il
suffragio universale e che
dovevano perciò rivolgersi a quello che
chiamarono "guerra politica".
Sono chiamate pubbliche relazioni, ma significa
propaganda, cioè il
tentativo di controllare gli atteggiamenti delle
persone ed i loro
pensieri dirigendoli verso altre preoccupazioni.
Non potendo controllare il popolo con la mera
forza, lo si tiene
comunque fuori dall'"arena politica".
Lo stesso veniva fatto negli Stati Uniti.
Infatti, si registrava una crescita enorme dell'industria
delle
pubbliche relazioni.
Nelle società più avanzate, più
democratiche, c'è da credere che appena
una società ottiene più libertà,
la propaganda sostituisce la violenza come
mezzo di controllo del popolo.
Pacitti: Berlusconi è stato imputato
in una serie di processi penali in
cui è stato condannato. Ma a causa della
legge italiana sulla caduta in
prescrizione dei reati, in effetti nessuna di
queste sentenze è stata
applicata. Un recente libro elenca quattordici
imputazioni contro
Berlusconi. Nell'ultimo decennio ha collezionato
pene detentive per un
totale di sei anni e cinque mesi per corruzione,
finanziamento illegale
e falso in bilancio.
Chomsky: Per gli standard Usa si tratta di banalità.
Pacitti: Nel 1990, Berlusconi fu condannato
per spergiuro dopo aver
negato la sua appartenenza alla loggia Massonica
P2, una organizzazione
anti-comunista che ha usato i servizi segreti
per fini politici.
La condanna di Berlusconi fu annullata da un'amnistia
generale. Il
sostegno degli Stati Uniti alla P2 sembrerebbe
confermare quello che lei sta dicendo.
Chomsky: Precisamente. L'Italia, come sappiamo,
è stata il principale
obiettivo degli Stati Uniti fin dalla fine della
Seconda Guerra
Mondiale.
Lo scopo era quello di minare la democrazia in
Italia.
Negli anni '40, c'era la grande paura che la Sinistra
vincesse
un'elezione democratica. In particolare, nel 1948
la Sinistra aveva un grande
prestigio.
Voglio dire che aver sostenuto la resistenza contro
il Fascismo era un
fatto molto importante in quel periodo, così
come supportare i sindacati.
Proprio mentre la Sinistra si apprestava a vincere
le elezioni, gli Usa
iniziarono a cospirare.
Non so se a lei è noto, ma il primo piano
del Consiglio di Sicurezza
Nazionale [NSC1, si veda in proposito il memorandum
in "Storia del
Consiglio di Sicurezza Nazionale 1947-1997":
www.fas.org/irp/offdocs/NSChistory.htm ]
riguarda l'obiettivo di minare la democrazia in
Italia.
Questo era il problema dell'epoca. E conclusero
che potevano minare il
processo democratico ricorrendo all'arma degli
aiuti alimentari e non
credo che ci sia bisogno di ricordarle che in
quel periodo c'era molta
gente letteralmente affamata alla reintegrazione
della polizia fascista
(cosa che fu effettivamente fatta) e ad altre
cose del genere tra le quali il
sabotaggio dei sindacati.
Se tutto questo non fosse stato sufficiente e
la Sinistra nonostante
tutto avesse vinto, gli Stati Uniti avrebbero
tentato la carta di una
"mobilitazione nazionale", appoggiando
nel contempo una serie di
attività paramilitari contro il governo.
La politica del Consiglio di Sicurezza Nazionale
prevalse, e continuò
fino agli anni settanta e forse oltre. Voglio
dire che le nostre conoscenze
arrivano solamente fino agli anni settanta perché
lì i documenti si
fermano. Il sostegno alla P2 va inserito in questo
contesto. In altre parole, lo
sforzo di minare la democrazia italiana ha radici
antiche.
A confronto, Berlusconi non sta organizzando attività
militari per
rovesciare il governo. Ciò che accade oggi
non è corretto, ma non è
grave quanto quello che è accaduto in passato.
Ed è lo stesso qui. A Clinton non è
accaduto di avere molti processi per
corruzione. Ma guardiamo il "curriculum"
di Reagan e di alcuni esponenti
della sua amministrazione [1981-89].
Pacitti: C'è più di un sospetto
qui in Italia che Berlusconi abbia
avuto un sostegno dalla Mafia siciliana alle elezioni
nazionali.
Chomsky: Sì, ma da dove venne la Mafia
siciliana? Non nacque dal nulla.
La Mafia, come lei sa, era stata distrutta da
Mussolini. E come fu
ricostituita la Mafia? Fu ricostituita quando
gli eserciti americani e britannici
sbarcarono prima in Sicilia e poi in Italia meridionale;
e la stessa
cosa accadde in Francia meridionale e la criminalità
fu ricostituita come un'
"agenzia" per minare la resistenza e
minare la Sinistra.
Pacitti: Quindi, lei ha esaminato nei dettagli
la vicenda italiana?
Chomsky: Non ho fatto ricerche originali ma ho
valutato la vicenda
comparando diverse fonti. Quindi, per esempio,
nel mio libro Deterring
Democracy uno dei capitoli [capitolo 11: la Democrazia
nelle Società
Industriali], contiene dei riferimenti al principale
progetto
statunitense e britannico dopo la Seconda Guerra
Mondiale: minare la resistenza contro il Fascismo
e ripristinare il tradizionale sistema politico.
C'è un riferimento all'Italia, che viene
approfondito in un altro libro
successivo, che si avvale di rivelazioni ulteriori.
E sull'argomento c'è
un libro molto buono che ho recensito da qualche
parte [World Orders, Old
and New, Londra, 1997].
Uno storico italiano [Federico Romero, The United
States and the
European Trade Union Movement 1944-1951, Nord
Carolina, 1989-1992] giudica addirittura positivamente
il fatto che gli alleati abbiano disarmato la
resistenza e riportato il "Comitato di Liberazione
Nazionale"
all'ordine, perché i "liberi movimenti
politici e sociali da sempre ispiravano
diffidenza agli Alleati" in quanto "difficili
da controllare".
Romero descrive gli sforzi degli inglesi e degli
americani finalizzati a
minare i gruppi operai e la resistenza contro
Fascismo in Italia
settentrionale. Nonostante il giudizio positivo,
la descrizione è di
grande interesse in quanto molto accurata.
Pacitti: E la base per questo processo fu posta
subito dopo la Seconda
Guerra Mondiale, giusto?
Chomsky: Sì, e non solo per l'Italia. È
stato un fenomeno mondiale. Lo
stesso è avvenuto in Giappone.
Uno studio notevole è appena stato pubblicato
ha vinto il premio
Pulitzer [Hirohito and the Making of Modern Japan
di Herbert P. Bix] - su come
gli Stati Uniti riabilitarono l'Imperatore Hirohito
dopo la Seconda Guerra
Mondiale come parte dello sforzo complessivo di
sostenere il Fascismo e
minare la Sinistra. È stato un fenomeno
mondiale.
Pacitti: Dunque, i casi italiani di corruzione
risultano assai meno
gravi della casistica americana?
Chomsky: Menzionerò solo un altro esempio
per convincerla. In Francia,
proprio accanto l'Italia, ci fu una grande resistenza
anti-fascista e
forti movimenti operai.
Il sud della Francia fu colpito con intensità
seconda solamente al caso
italiano. L'obiettivo era sempre il sabotaggio
della Sinistra e dei
sindacati. Così fu restaurata la Mafia
corsa in Francia meridionale e
quella è stata la fonte del traffico di
eroina nel mondo.
Per ripagarli dei "servizi politici"
gli americani consegnarono ai corsi
il monopolio della produzione di eroina. E con
questo siamo alla "French
connection", giusto? Così nacque il
problema della droga nel dopoguerra.
Queste sono cose importanti.
Basta dare un'occhiata al "NSC1" che
ho citato prima, il primo
memorandum del "Consiglio di Sicurezza Nazionale",
così cruciale nel contesto,
richiedeva se necessario, come dicevo, la coercizione.
Diciamo in prima
istanza il ricatto del cibo e - se non bastasse
- il sabotaggio delle
elezioni. Gli Stati Uniti avrebbero dovuto sobillare
una "mobilitazione
nazionale", e quindi preparare la guerra
e sostenere le attività
paramilitari interne italiane.
Pacitti: Da quello che lei sta dicendo deriva
che Berlusconi sarebbe
stato appoggiato fin dall'inizio dalla Mafia,
che a sua volta è stata
spalleggiata dagli Stati Uniti.
Chomsky: Sì, gli Stati Uniti avevano restaurato
la Mafia, che in
precedenza era stata distrutta.
Pacitti: Quindi in Italia stiamo vedendo solo
"metà della storia". Posso
chiederle qualcosa di più sul caso Berlusconi?
So che non le piace dare
consigli e senza dubbio non me ne darà
alcuno. Ma molta gente radicale
in Italia sta chiedendosi cosa fare. C'è
chi ha iniziato a scrivere libri
che raccolgono i casi di corruzione e di ingiustizia,
dalla Mafia a
Berlusconi fino ai casi socialmente accettati
di corruzione accademica.
So che lei ha posto il problema all'interno di
un contesto più largo,
globale, ma c'è qualche cos'altro che noi
potremmo e dovremmo fare
stando qui e che non stiamo facendo e che va oltre
un contesto italiano?
Chomsky: La risposta a queste domande è
la stessa, al di là di quale sia
il caso specifico. Non ci sono segreti che non
siano stati scoperti negli
ultimi duemila anni.
Nello specifico italiano, tra "Mafia connections",
criminalità e così
via i fatti dovrebbero essere sufficientemente
conosciuti.
Ma la domanda è un'altra: a chi importa
realmente? Per quanto posso
capire, il vero problema è che in Italia
la gente grosso modo sa, magari non i
dettagli, ma effettivamente non gliene importa.
Pacitti: E perché pensa che non ci sia
interesse e coinvolgimento?
Chomsky: Il popolo subisce una pressione tremenda,
non solo in Italia ma
in tutto il mondo. Il tentativo è quello
di rimuovere la popolazione
dall'arena politica.
Questo viene chiamato neo-liberismo, un modello
che ha il suo zoccolo
duro in Gran Bretagna e negli Stati Uniti - di
nuovo i paesi più avanzati -
ma che si espande ovunque, col risultato di invertire
quello che accadde
negli anni sessanta. Quello che accadde negli
anni sessanta aveva terrorizzato
le élite internazionali. Questo emerge
in modo netto, e forse nel modo più
netto, in The Crisis of Democracy, il più
sorprendente documento sull'
argomento.
Pacitti: Fu pubblicato nel 1975 ed era il primo
studio della Commissione
Trilaterale fondata da David Rockefeller. Giusto?
Chomsky: Sì. La Commissione era una élite,
una élite internazionale
liberista, da Europa, Stati Uniti e Giappone.
Ed era formata
prevalentemente da persone dell'amministrazione
Carter, che erano quasi interamente "liberal"
nel senso americano del termine, cioè socialdemocratici
ed
internazionalisti.
Tutta questa gente era profondamente turbata da
quanto accadeva in tutto
il mondo negli anni sessanta. Ciò che li
turbava maggiormente era la
crescita della democrazia, cioè la parte
della popolazione le donne, i
lavoratori, le minoranze, gli anziani solitamente
apatica e passiva che entrava
nell' arena politica e tentava di imporre le proprie
richieste. Stavano
entrando in un territorio proibito. Iniziarono
a pensare che il sistema politico
fosse nelle mani delle tirannie private, di poteri
privati, e stavano
cominciando ad erodere proprio questi poteri.
Quella è la crisi della democrazia secondo
la "Trilateral". Affermarono
dunque che troppa democrazia non va bene, occorre
più moderazione, era
necessario riportare la gente all'apatia ed alla
passività.
Affermarono di essere turbati e richiamarono le
istituzioni responsabili
dell'indottrinamento termine loro, non mio
dei giovani. Si
riferivano alle scuole, ai funzionari, ai media,
alle chiese che anziché
indottrinare stavano diventando troppo indipendenti
e "pensanti", troppo attivi.
Avrebbero dovuto agire per invertire appunto "la
crisi della
democrazia".
Ci sono stati da allora sforzi notevoli per riportare
le persone alla
marginalità, e questo tentativo assume
molte forme.
Una forma è la "minimizzazione"
dello Stato in chiave neoliberista.
Sottrarre le decisioni all'arena pubblica per
portarle in mani private è
un' altra forma di privatizzazione.
Un'altra forma è la centralizzazione delle
autorità finanziarie. La
Banca Centrale Europea ha autorità enorme
e non è responsabile di fronte al
parlamento.
Ancora più importante è la liberalizzazione
della finanza a partire
dagli anni '70, smantellando il sistema Bretton
Woods. Questo crea ciò che gli
economisti chiamano un parlamento virtuale, che
deve dare retta agli
investitori, altrimenti loro possono distruggere
l'economia. Ciò
restringe enormemente il raggio d'azione dei governi.
Ma ci sono anche dei gruppi di potere estremamente
importanti che hanno
in comune un accordo sostanziale sulla necessità
della commercializzazione
dei servizi. L'idea dominante è quella
di privatizzare i servizi, cioè tutto
quello che lo Stato può garantire
istruzione, sanità, ecc.
Liberalizzando si aprono i servizi alla competizione
privata, e questo significa
trasferirne il controllo ai privati.
Pacitti: È precisamente quello che Berlusconi
ha in mente.
Chomsky: Precisamente. Ma è solo una componente
di un processo mondiale,
dovuta ai problemi che comporta la crescita del
processo democratico. Si
sta concretizzando ovunque come un tentativo di
erodere la Sinistra.
Non è più possibile in Occidente
controllare il popolo con la violenza.
Non lo puoi semplicemente sbattere in una stanza
delle torture. Occorrono
altri mezzi. Uno di questi è la propaganda.
Un altro è un consumismo
parossistico, che cerca di condurre la gente verso
consumi sempre più massicci. Negli Stati
Uniti l'economia ha sofferto a causa delle politiche
neoliberiste,
come è stato il caso in tutto il mondo,
tale economia essendo sostenuta
in notevole misura dallo spendere dei consumatori.
Il debito delle famiglie supera il reddito. E
questo viene giudicato
positivamente, perché intrappola la gente
nel debito. Così hai solo da
lavorare duramente e non pensare. Così
fin dall'infanzia i bambini sono
inondati di messaggi che dicono: compra, compra,
compra e così via.
Lo stesso avviene a livello internazionale. Il
Terzo Mondo è
intrappolato nel debito imposto dall'immensa propaganda
del Fondo Monetario
Internazionale e della Banca Mondiale. Sono congegni
finalizzati a
controllare le popolazioni e ad assicurare il
potere alle tirannie
locali. Questo è quello che avviene nell'era
della libertà.
Pacitti: Pensa che l'unica cosa da fare qui
in Italia sia tentare di
svelare tutto questo?
Chomsky: Occorre provare a spiegare alla gente
cosa accade. Non è una
questione di piccole corruzioni qui o lì.
Questi sono fatti marginali.
Le persone hanno ragione a non essere preoccupate
di questo. Questo è
corrotto, quello è corrotto. E allora?
Ciò che è veramente importante sono
i
metodi profondi e sistematici di controllo della
popolazione. Uno dei padri
fondatori degli Stati Uniti, Alexander Hamilton,
descriveva il popolo
come una grande bestia che deve essere controllata.
Come la mise il maggior
compilatore della Costituzione, James Madison,
i ricchi della nazione
devono controllare ciò che accade.
Pacitti: E pensa che noi dovremmo raccontare
la verità continuando a
scrivere libri ed articoli?
Chomsky: Noi dobbiamo organizzare; dobbiamo organizzare
le persone. Non
servono i libri se sono letti solo da alcuni accademici.
Le cose
cambiano se essi riescono a raggiungere il grande
pubblico e diventano così parte
degli sforzi organizzativi; per esempio, quegli
sforzi che sono riusciti
finalmente a creare azioni di protesta a livello
internazionale. E ciò
emerge dalla organizzazione di massa. Non è
sufficiente scrivere libri.
Gli obiettivi della privatizzazione sono ovvi
e non saranno fermati
scrivendo libri. Saranno fermati da una resistenza
unita su basi internazionali.
Questa è la via per fermare il neoliberismo.
Pacitti: Lei è d'accordo che valga la
pena scrivere sulla parte italiana
del quadro per chiarirlo?
Chomsky: Ne vale la pena se tale scrivere è
parte di uno sforzo
organizzativo. Se si scrive qualcosa per lettori
accademici che leggono
in una biblioteca, va bene.
Ma scrivere serve davvero soltanto se qualcuno
lo trasforma in azione.
Ma la cosa essenziale è che le parole siano
usate. Voglio dire, è come quando
si fa scienza. Possiamo usarla per aumentare la
comprensione e la ricerca,
oppure in modo tale da beneficiare il popolo?
Se è così, va bene.
Pacitti: Molte grazie. Sono sicuro che i nostri
lettori troveranno i
suoi commenti, come sempre, illuminanti e stimolanti.
***
Noam Chomsky, linguista,
filosofo ed attivista politico statunitense, è
considerato da molti il maggiore intellettuale
al mondo e uno dei
principali pensatori dei tempi moderni. Si definisce
"una specie di socialista
anarchico" ed è da lungo tempo un
instancabile sostenitore dei diritti
umani.
Ha scritto più di 30 libri ed innumerevoli
articoli attaccando e
smascherando la politica estera degli Stati Uniti.
È generalmente
ritenuto il fondatore della scienza linguistica
moderna per aver trasformato lo
studio del linguaggio e della mente oltre 40 anni
fa.
È docente al Dipartimento di Linguistica
e Filosofia al Massachusetts
Institute of Technology.
http://web.mit.edu/linguistics/www/chomsky.home.html
Domenico Pacitti è
un giornalista internazionale e docente
universitario.
Come corrispondente per The Times Higher Education
Supplement e per The
Guardian di Londra e come redattore di World Parliamentarian
in
Bruxelles, ha scritto oltre 300 articoli contro
la corruzione in Italia,
soprattutto in ámbito universitario.
Ha insegnato filosofia, linguistica e cinese nelle
università nel Regno
Unito ed in Italia. Attualmente insegna lingue
e letterature inglese e
americana all'Università di Pisa.
http://www.humnet.unipi.it/~pacitti/
Da: www.terrelibere.it
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