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Giro88
Movimento
The I.P.B. - International Peace Bureau - Geneva
a cura di Fulgida Barattoni
(IPB)
L'International Peace Bureau è
la più antica e la più grande federazione
presente a livello mondiale che riunisce e coordina
20 internazionali e 188 nazionali fra Associazioni,
Organizzazioni, ONG e Liberi Individui impegnati
in tema di pace di ben 54 paesi.
Riconosciuto fra i precursori della Società
delle Nazioni l' IPB ha come scopo primario di
servire la causa della pace promuovendo la cooperazione
internazionale e la soluzione non violenta dei
conflitti (internazionali).
Esso venne formalmente costituito nel luglio del
1891 dal seno del Congresso Universale della Lega
Internazionale della Pace e della Libertà
che quell'anno vedeva la sua 3° edizione a
Roma sotto la presidenza onoraria dell'Italiano
G. Garibaldi.
Dopo un primo periodo nel 1924 da Berna l'IPB
venne definitivamente trasferito a Ginevra dove
ha tutt'ora la sede madre.
Dagli anni '60 ad oggi si è fatto promotore
di diverse campagne, contro la guerra nel Vietnam,
per l'obiezione di coscienza, per il disarmo,
contro gli Euromissili, per il "congelamento"
e messa fuori legge degli armamenti nucleari.
Si è mobilitato contro le basi militari
straniere, contro la Guerra del Golfo e contro
il mercato delle piccole armi. Ha partecipato
nel seno delle N.U. ai Trattati per la "non
proliferazione", alla formulazione della
Risoluzione 1325 per proteggere le donne nei conflitti
armati e le metodiche di prevenzione e risoluzione
dei conflitti.
Nel 1910 è stato onorato del Premio Nobel
per la Pace che è stato inoltre conferito,
nel corso degli anni, singolarmente a ben 13 dei
suoi membri.
Oggi gode dello Status Consultivo e di osservatore
alle N.U. e funge da gruppo intermedio fra le
agenzie intergovernative e le organizzazioni di
pace internazionali
In stretta collaborazione con le agenzie specifiche
delle Nazioni Unite porta avanti 3 importanti
campagne:
- desarmement and human security campagna per
il disarmo e sicurezza umana che realizza in stretta
collaborazione con l'Agenzia delle Nazioni Unite
per il disarmo.
-networking peace movement - per la realizzazione
di un net del movimento per la pace globale
- Peace-education campagna per una educazione
alla pace integrata a livello scolastico (è
in preparazione un manuale per insegnanti che
come IPB Italia proporremo al Ministro dell'Istruzione
Moratti).
In questi ultimi anni l' IPB ha
lanciato e si è impegnata direttamente
con un intenso lavoro di network per sostenere
campagne quali "Abolizione 2000", "contro
il commercio delle Mine anti-uomo", "
la campagna Internazionale per la messa al bando
delle mine anti-uomo", "a sostegno della
Corte Internazionale di Giustizia", "la
campagna internazionale delle armi leggere".
L' IPB ha inoltre portato avanti una importante
campagna decennale nota come il "Progetto
della Corte del Mondo" che vedeva al lavoro
medici, avvocati e gruppi di pace in tutto il
mondo e che nel 1996 si è pronunciata con
una propria delibera sull'illegalità delle
armi nucleari.
Il suo attuale Presidente Cora Weiss, è
anche la Presidente dell'Appello dell'Aja per
la pace ed è nota per avere organizzato
nel 1999 una imponente manifestazione che ha fatto
convergere all'Aja più di 10.000 persone,
incluse un migliaio di organizzazioni pacifiste,
agenzie internazionali e rappresentanti governativi
illustri fra cui Kofi Annan, José Ramos-Horta,
Desmond Tutu e la Regina Noor di Giordania a discutere
sul tema: "E' tempo di abolire la guerra",
"la Pace è un diritto umano".
Quella conferenza produsse un importante documento:
"L'Agenda dell'Aia per la Pace e la Giustizia
per il 21 secolo", un piano di azione articolato
in 50 punti per l'abolizione della guerra attraverso
12 iniziative chiave fra le quali appunto la "Campagna
Globale di Educazione alla Pace" che è
uno dei tre progetti portanti dell'IPB oggi e
che punta a costruire una rete forte di educatori
ed attivisti che fungano da strumento per incoraggiare
i canali ufficiali dell' istruzione, locale e
nazionale ad includere l'insegnamento della Pace
come parte regolare del curriculum degli studi.
La stessa Cora Weiss, già più volte
menzionata fra i nomi candidati al Premio Nobel
per la Pace è riuscita nell'ottobre del
2000 a riunire un gruppo di lavoro femminile davanti
al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
ottenendo un'importante atto normativo in favore
delle donne coinvolte nei conflitti armati, ovvero:
la Risoluzione S/RES/1325 (2000).
Il ruolo dell'IPB in questa Campagna Globale è
molto importante perché esso unisce, mette
insieme, funge da collettore e da momento di coagulo
delle enormi energie dei gruppi pacifisti e si
propone di promuovere e potenziare l' azione di
consultazione della "gente comune del mondo"
per conferire un nuovo ruolo a quella che comunemente
viene definita "Società Civile"
(ma che fino ad oggi non ha trovato spazi di espressione
efficaci tali da condizionare in maniera determinante
le politiche dei governi).
La storia ci insegna che quando le risposte delle
istituzioni non soddisfano un "bisogno collettivo",
quasi per "moto naturale" queste risposte
provengono dal corpo sociale stesso in quanto
depositario di quel potere enunciato a Ginevra
nel 1999 alla 27° Conferenza di Croce Rossa
e Mezza Luna Rossa: "il potere dell'Umanità".
Questa sensibilità collettiva e diffusa,
in tema di pace, oggi deve in ogni modo farci
riflettere, la gente vuole la pace e per essa
si impegna: in ogni Paese, uomini di diverse razze,
religioni, impostazioni politiche e culturali
si associano, si uniscono per dibattere questo
tema.
La guerra così come la pace è un
affare che riguarda tutti e tutti ci dobbiamo
impegnare per costruirla con quel sistema di "solidarietà"
che spontaneamente nasce dagli uomini per gli
uomini in virtù di quel "potere"
che li rende titolari della "Sovranità
dell'umanità" sovrastatuale che tutti
i Paesi aderenti alle Nazioni Unite hanno implicitamente
riconosciuto sottoscrivendo l'Art. 3 della sua
Carta Costituzionale dove si recita "...
gli Stati si impegnano a rispettare e a far rispettare
......".
L'IPB è nato per dare voce, corpo e forza
alla Società Civile affinchè possa
esercitare quel potere di cui è depositaria
per salvaguardare e tutelare l'umanità
dalla devastazione della guerra.
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