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Giro87
Risonanze
Subsonica, la bolgia di Fefè
di alessandro calleri
Potente,
coinvolgente e devastante, difficile trovare altri
aggettivi per descrivere i Subsonica in concerto
al Fefè Cantina di Brucoli. Navigano in
giro per l'Italia da mesi, impegnati nella promozione
del loro ultimo album, "Amorematico",
un gran disco simbolo di pura adrenalina ad un
ritmo infernale e avvolgente. I Subsonica approdano
in Sicilia con la loro consueta carica emozionale,
pronti a travolgerti con un sound preso in prestito
dalla migliore dance music. L'aria che si respira
è densa e avvolgente; siamo tutti in attesa
dell'inizio di un concerto che si prospetta come
uno dei più coinvolgenti che i Subsonica
abbiano fatto in questi ultimi anni. "Non
suoniamo in un piccolo locale da anni e ce la
vogliamo godere" - afferma Samuel frontman
dei Subsonica subito prima del concerto. Detto
fatto.
I
Subsonica salgono sul palco alle 23.15 raccogliendo
l'abbraccio carnale di un pubblico rimasto ad
aspettarli in piedi per più di due ore.
Un'attesa prontamente ripagata dall'energia che
gli astronauti torinesi traspongono nel sound
futuristico, un sound dance aggressivo che riesce
a far muovere i fianchi a chiunque si trovi all'interno
del Fefè, luogo sacrificale per dar sfogo
a tutte le tensioni accumulate durante un lunghissimo
tour italiano. Si inizia con "Nuvole rapide",
brano di apertura del nuovo album, e l'atmosfera
sembra già incandescente. A seguire "Alba
scura" e l'impressione era che il Fefè
dovesse cedere sotto le danze di circa mille aficionados
che erano accorsi per partecipare alla festa.
I tecnici scrutano l'aria e provvedono a puntellare
il Mixer di sala e a farlo sorvegliare dalla vigilanza,
onde evitare che qualcuno lo scambi per un tavolo
e, in preda al ritmo infernale Subsonico live,
si metta a ballare su. A parte questi piccoli
inconvenienti il concerto è un'escalation
virale all'interno attraverso i neuroni che attraversano
i muscoli del pubblico in sala. Il pubblico canta
e balla tutte le canzoni dei subsonica, un alternarsi
di nuove suggestioni e vecchi lavori, "Eva
-Eva", "Nuova ossessione", "Cose
che non ho", Microchip Emozionale",
"Mammifero", "Sole Silenzioso",
sapientemente mescolati in un Live cocktail esplosivo.
"Stiamo attenti a come usiamo
la parola libertà. No alla libertà
del manganello, quella di pestare liberamente,
no alla libertà dei consumi. La nostra
libertà salvaguardiamocela da soli con
la nostra innocenza", Cmax, quasi a fine
concerto, trova la forza di fare alcune considerazioni
sugli ultimi fatti di cronaca a cui abbiamo assistito
in questi ultimi mesi (G8, perquisizioni alle
sedi di Indymedia, l'omicidio di Marco Biagi).
Il concerto finisce con l'abbraccio caloroso del
pubblico che, stanco ma mai annoiato, accoglie
festosamente la scelta dei cinque Torinesi di
lanciarsi addosso ai presenti in segno di affetto
e stima per le due intense ore trascorse insieme.
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