segnali dalle città invisibili
 

Giro86 Risonanze
Cesare Basile al Taxi Driver

di Angelo Luca Pattavina, foto di rocco rossitto

Il Taxi Driver si sa è una realtà estremamente viva e una delle più attente sostenitrici del panorama musicale catanese. Al di là dei concerti big e alle rassegne musicali che mettono in luce e danno maggiore visibilità a piccole band emergenti, infatti, il Taxi è sempre fiero di dare spazio ad artisti che fanno parte della "grande famiglia rock" che vive (e vegeta) nella città.

Cesare Basile è uno di questi. Uno di quelli che ama la sua città, vive la sua musica, ma che sembra non troppo interessato a grandi glorie. Ci sono delle cose piuttosto che danno la sensazione che lui voglia continuare a fare quello che da dentro gli viene voglia di fare (il "maledetto" lo definì una volta il suo amico Joe, voce dei La Crus). Così, senza compromessi, senza imposizioni dall'alto, senza becere ipocrisie.

Uno come lui è uno di quelli che potrebbero volare alto; le collaborazioni (John Bonnair per esempio), le amicizie (Emidio Clementi, Manuel Agnelli, e un po' tutta la scena musicale alternativa italiana), i contatti (il suo ultimo album è uscito su etichetta "Extra Label Virgin"), i giudizi della critica (è stato definito uno dei migliori musicisti italiani del momento) ma soprattutto le potenzialità espressive, non gli mancano certo. Nonostante ciò i suoi concerti (sempre meno rari bisogna però dire) sembrano non richiamare un pubblico più vasto di quello che nel tempo stà diventando sempre più "familiare".

Strano davvero. Perchè Cesare dal vivo riesce ad esprimere attraverso la sua musica un senso di intimità assoluta, di (com)partecipazione alle storie che canta, di vibrazioni unisone con i suoni di tutti gli strumenti, le stesse che di solito si provano ascoltando l'album da soli. E non è un particolare da poco.
I pezzi proposti giorno 14 al Taxi erano estratti tutti dal suo ultimo lavoro "Closet Meraviglia", anche se non sono mancate canzoni dai suoi due album precedenti "Stereoscope" e "La Pelle", ed un piccolo omaggio con una cover di Nick Drake.
Sul palco con lui, oltre la sua immancabile sigaretta ed i musicisti di sempre, una presenza femminile tutta da scoprire, la vocalist catanese Valentina Galvagna, che ha seguito il flusso sonoro delle canzoni arricchendolo con la sua candida voce da donna.
Ave Cesare. Alla prossima.

 

Il Progetto
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