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Giro86
Movimento
"Dacci oggi il nostro delirio quotidiano..."
di Dario Fo, Franca Rame,
Jacopo Fo: 10 marzo 2002
Dacci oggi il nostro delirio
quotidiano acciocche' noi si abbia a maledire
ogni giorno le astuzie e gli inciuci tra la destra
e la sinistra.
E lasciaci attoniti a osservare le sceneggiate
di Ferrara e Vincino che fingono di litigare sull'idea
di colpire Benigni con uova marce (e' da qui che
viene il termine "ricevere una nutrita ovazione").
Benigni e' reo di ripetere da anni la stessa domanda:
"Ma come hai fatto i soldi, Silvio? Non c'avevi
una lira e poi? Cos'e' successo, Silvio? Che cosa
e' successo? Chi te li ha dati tutti quei quattrini?".
Qualche anno fa, in vero, Bossi la risposta gliel'aveva
data: roba di mafia, aveva sentenziato...
Sono i tempi che sono e quel che succede e' sotto
gli occhi di tutti.
La legge che la Casa delle Liberta' sta approvando
sul conflitto di interessi si occupa di molte
questioni ma non del punto essenziale: la garanzia
della pluralita' dell'informazione e la separazione
tra gli interessi di Berlusconi imprenditore e
quelli di Berlusconi presidente del Consiglio
dei Ministri.
Evidentemente e' una questione complicata: se
ne occuparono tre saggi (La Pergola, Crisci, Gambino)
nominati nel '94, durante il primo governo Berlusconi.
Ci provo' la Camera approvando all'unanimita'
l'articolo 5 il 22 aprile '98 (governo Prodi).
Ci si riprovo' con l'articolo 10, approvato al
Senato il 27 febbraio 2001 (governo Amato). In
tutti questi tentativi abortiti, perche' mai approvati
dal secondo ramo del Parlamento, era un articolo
specifico che regolava la proprieta' di imprese
di comunicazione di massa. Nella nuova legge del
Polo, semplicemente, non esiste un articolo che
regolamenti questo problema specifico. E nella
nuova legge sul conflitto di interesse (legge
Frattini) si specifica che non vi e' nessuna contraddizione
tra il possesso di quote azionarie di maggioranza
di reti televisive e l'esercizio del ministero
di capo del governo. E' sufficiente non gestire
direttamente dette aziende. Cioe' l'amministratore
delegato di Mediaset non puo' diventare capo del
governo, il proprietario di Mediaset si'.
Decisamente l'attuale maggioranza sta mostrando
straordinarie capacita' linguistiche, encomiabili
potenzialita' nel produrre equilibrismi sintattici
e di fare questo fingendo di far quello.
Cosi' succede che a Gela il petrolchimico inquini
in modo spaventoso, la gente muore e c'e' la media
piu' alta d'Italia di nascite deformi. E non sono
affermazioni dei soliti ecologisti esagerati,
sono i dati ufficiali a provarlo, basterebbe aver
voglia di leggerli.
Finalmente, dopo anni di proteste ecologiste,
viene applicata la legge Ronchi del 1997 e il
petrolchimico e' bloccato. Ma la gente protesta,
preferisce morire inquinata che perdere il lavoro
(a Gela i morti per cancro sono aumentati di 3
volte negli ultimi anni). In un nostro spettacolo
c'era una canzone sull'inquinamento che diceva
:"Ci tocca crepare per poter campare!".
E dietro alla piazza spingono le lobby dei petrolieri.
E allora si risolve il problema riclassificando
il pet-coke da scarto di produzione, altamente
nocivo, a combustibile. Si cambia la legge cosi'
svanisce l'abuso. E' successo lo stesso con il
falso in bilancio...
Che importa se questo dara' via libera all'uso
di questo "combustibile" anche nei cementifici
e negli altiforni. Diventare la pattumiera degli
scarti della produzione petrolifera europea e'
un affare...
Nel frattempo il governo italiano chiede all'Unione
Europea di stabilire che il biodiesel (90% olio
di colza, 10% alcol) possa essere venduto senza
sovratassazione solo se altamente miscelato con
il gasolio. Poi, forse, si autorizzeranno sperimentazioni
e deroghe. Intanto tutto passa sotto il controllo
delle raffinerie di petrolio, le uniche in grado
di miscelare e vendere gasolio e oli vegetali.
Attenzione: una simile scelta viene fatta in un
momento di grande emergenza inquinamento nelle
citta' italiane. Che importa se ormai decine di
comuni e aziende hanno adottato il biodiesel,
di gran lunga piu' pulito del gasolio, e molti
altri, visti i risultati positivi, stavano attrezzandosi
per farlo? Dovranno ritornare a bruciare questa
miscela, piu' inquinante e meno efficiente. La
vendita dei carburanti derivati dal petrolio costa
allo stato 1600 lire al litro in cure mediche,
come sostiene il premio Nobel Rubbia. La situazione
e' proprio incredibile: lo stato intasca poche
lire di tassa sui carburanti per pagare molto
di piu' il danno provocato, in termini di spese
sanitarie, squilibrio della bilancia dei pagamenti,
dissesto ambientale ecc. Dal punto di vista meramente
economico allo stato converrebbe regalare il biodiesel.
Ma invece lo si rende invendibile gravandolo delle
stesse tasse imposte ai carburanti derivati dal
petrolio. Cosi' si elimina una pericolosa concorrenza.
Certamente Berlusconi ha usato altre logiche commerciali
per costruire il suo impero economico. Non crediamo
che gli sia capitato spesso di farsi pagare la
pubblicita' 5 volte di piu' di quel che gli costava
farla.
Ma in fondo non possiamo pretendere troppo da
lui. Neanche la sinistra ebbe il coraggio di dar
fastidio ai petrolieri, sono gente che si porta
dietro l'aviazione americana anche quando va in
bagno.
Dario Fo, Franca Rame, Jacopo Fo
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