articolo
d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili |
Accade persino a Catania. Che uno
va al chiosco (u ciòsku) - per chi non è siculo: trattasi
di spacci di bibite in formato di cabina posti sulle piazze principali
della città - e mentre ordina al ragazzo (u karùsu)
una qualche bibita - chessò: un'amarena "col frutto"
oppure una limonata "col sale" o un mandarinetto, tutto
rigorosamente in frizzantissima e spumeggiante acqua di selz - sente
vicino il Tizio che bofonchia rivolto all'amico con l'inflessione
inconfondibile del catanese gracchioso: "Minchia, mpàri,
ca non l'hai vista a calata ri puppa?". Che sarebbe: cazzo
amico, non hai assistito alla discesa dei pòlipi? Uno deve
fare mente locale per capire. Che "puppu" è il
termine catanese e siculo che si riferisce ai gay. E che oggi è
il 28 giugno, giorno della manifestazione organizzata dall'Open
Mind, l'associazione catanese dei gay e delle lesbiche. La calata/discesa
fa riferimento al tragitto scelto, da piazza Cavour (ma a Catania
rimane l'antica nominazione di piazza Borgo) lungo via Etnea fino
a piazza Università. Siamo nel cuore più cuore di
Catania. La strada degrada come il raggio di una stella verso piazza
Duomo. Sono alcune centinaia i manifestanti. Hanno aderito associazioni
e la sinistra (Rifondazione), centri sociali (Auro, Esperia, Guernica);
non solo di Catania, ma da Bagheria, Palermo, Ragusa... I ragazzi
e le ragazze scendono festosi, dietro un camion addobbato. Ci si
ferma tutti in piazza Università. Lo speaker annuncia l'elenco
delle adesioni. Iniziano i discorsi. Per Catania è come se
ci si fosse ritrovati in centomila. La prima manifestazione della
sinistra da quando è salito al potere il centro destra (Umberto
Scapagnini, medico di Berlusconi). Non a caso non c'è l'ombra
di un diessino. Oggi è la giornata dell'orgoglio gay &
lesbico. "Persino" a Catania, città abituata a
guardare tutto con sufficienza, a non avere gioia di nulla. Ovviamente
piazza Duomo, a circa cento metri, è stata negata: la Chiesa
cattolica ha avuto il potere "ai tempi" dell'amministrazione
Bianco di mettere in crisi la giunta centrista quando un'estate
si voleva proiettare il film di Ciprì e Maresco "Totò
che visse due volte". E' davvero risibile vedere il camion
con gli altoparlanti fermo a pochi metri dal Duomo. I ragazzi e
le ragazze ballano, ci si siede ai bordi dei marcipiedi, i drappelli
di poliziotti e carabinieri si fronteggiano. Gli striscioni riposano
a terra, distesi. Ci si dà appuntamento per l'8 luglio a
Roma. Sì, "Girodivite" ci sarà l'8 a Roma,
come è stata il 28 giugno a Catania, in un giorno bellissimo
e pieno di sole. A calata ri puppa*di
sf ******July, 2000
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