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Girodivite - n° 61 / febbraio 2000

Ecco chi prega per Haider

di Angela Mayr, da: Il Manifesto, 8 febbraio 2000.

AUSTRIA CATTOLICI

Ecco chi prega per Haider

I motivi del silenzio Vaticano sul leader Fpoe

- ANGELA MAYR -

H aider "fa bene alla politica austriaca, è diventato un elemento a cui tutti devono fare riferimento", così diceva Kurt Krenn, vescovo ultraconservatore di St. Poelten, placida cittadina della bassa Austria, già nel '95 in un'intervista al settimanale tedesco Stern. "E' ora che il partito popolare decida finalmente a favore di una coalizione con Haider", lo assecondava Il tredicesimo, giornale cattolico integralista fiancheggiatore di Krenn.

Uomo dell'Opus dei, oggetto di roventi controversie all'interno della chiesa austriaca, Krenn è difeso dal Vaticano, che lo considera una sorta di testa d'ariete per normalizzare la chiesa austriaca dopo l'epoca di apertura e di rinnovamento impersonata dal cardinale Franz Koenig. Il rapporto inquietante del Vaticano con l'ala più a destra della chiesa austriaca può gettare forse qualche luce in più sulle ragioni delle posizioni morbide della curia romana nei confronti del governo nero-azzurro di Vienna.

Da Innsbruck

L'ascesa di Haider e quella di Krenn marciano per certi versi in parallelo. Inizia nel settembre 1986, al congresso di Innsbruck della Freiheitliche Partei (Fpoe) dove Haider viene nominato il nuovo "Führer" e cacciata la vecchia leadership legata a Norbert Steger, che aveva portato il partito degli ex-nazisti su posizioni più liberali. Nello stesso anno partiva il tentativo di controriforma della chiesa austriaca che doveva passare attraverso la nomina di vescovi imposti dal Vaticano: così l'ultraconservatore e discusso Hans Herman Groer viene nominato arcivescovo di Vienna come successore del cardinale liberale Koenig. Seguono a raffica la nomina di Kurt Krenn a vescovo ausiliario di Vienna nel 1987, nel 1989 si istallano l'ultraconservatore Klaus Kueng ex vicario regionale dell'Opus Dei a Feldkirch e Georg Ederer a Salisburgo. Ed è in preparazione la successione del popolarissimo Franz Weber, vescovo di Graz, attuale vice della conferenza episcopale austriaca. Al porporato legato alla tradizione di apertura e di dialogo di Koenig verrà probabilmente affiancato quale vescovo ausiliario l'ultraconservatore Andreas Laun, col diritto di succedere poi a Weber.

Non è stato un caso che il papa, nella sua visita in Austria del 1998, è stato accolto con estrema freddezza e da piazze semideserte. Mentre le nomine imposte dal Vaticano - senza consultazione e consenso del clero austriaco - furono accompagnate da forti manifestazioni di protesta da parte dei fedeli, che hanno dato vita al movimento riformatore "Noi siamo chiesa". Contemporaneamente, sull'onda di un referendum popolare di taglio diametralmente opposto, nasce il giornale del fondamentalismo cattolico Il tredicesimo.

Giornale di "fede e chiesa" edito da Friedrich Engelmann. Il giornale fa da testa di ponte tra ultraconservatorismo cattolico e estrema destra; tra le sue firme figura Friedrich Romig, collaboratore della rivista Aula di Andreas Moelzer, già ideologo della Fpoe e ora consulente per la cultura in Carinzia accanto al governatore Haider. Moelzer è noto per aver resuscitato nel '90 il termine "Umvolkung", contaminazione etnica, ed è indagato dalla magistratura austriaca per banalizzazione dei crimini nazisti. Ciò nonostante l'uomo di cultura di Haider trova spesso ospitalità sul quotidiano conservatore Die Presse. Su Il tredicesimo sono ancora tanti i nomi illustri dell'estrema destra, come Josef Feldner presidente del Kaerntner Heimatdienst (Servizio pattriotico della Carinzia) o Martin Humer, membro dell'"Ehrenbund Rudel" una sezione della neonazista "Deutsche Volksunion" (DVU), "per il grande rispetto verso uomini coraggiosi" (Hans Ulrich Rudel è stato il soldato tedesco più decorato della seconda guerra mondiale, figura di culto dei gruppi neonazisti).

Intorno a Il tredicesimo nasce nel 1993 il "Club patriottico", in dichiarata antitesi con l'antifascista "Club repubblicano-Nuova Austria", il gruppo di intellettuali formatosi nel 1986 contro la candidatura di Kurt Waldheim a presidente della repubblica. Segretario ne diventa Moelzer, che concepisce la strategia di "alleanza fra Fpoe e gli austriaci conservatori integralisti". Si trattava di una svolta nella politica della Fpoe, tradizionalmente anticlericale e anticattolica. Linea abbandonata ufficialmente dal congresso nazional-liberale del 1997, che si dichiara a favore di un "cristianesimo offensivo", alleato nella "lotta per conservare la sostanza spirituale dell'Europa" minacciata "dal fondamentalismo islamico crescente".

"Il cristianesimo offensivo" si dirige "contro gli immigrati dalle regioni islamiche", aveva chiarito Haider, evidenziando come la cristianizzazione dei Freiheitlichen sia soltanto una variante della propaganda xenofoba. Il "club patriottico", nella sua direzione, annovera anche Romig, il consulente del vescovo di Sant Poelten e Ronald F. Schwarzer, presidente di Pro Occidente (organizzazione cattolica costituitasi in opposizione al movimento Pro Oriente formato dall'ex cardinale Franz Koenig). Co-fondatore di Pro Occidente è stato il cappellano Reinhard Knittel, oggi consigliere teologico di Kurt Krenn.

Il "club patriottico" ha avuto una vita breve, ma una rete azzurro-cattolica è stata creata. E così Krenn è stato l'unico tra i vescovi austriaci a simpatizzare per il referendum anti-immigrati di Haider del 1993 al quale, peraltro, procurò un'udienza dal papa, grazie alle sue relazioni con il Vaticano - tra i suoi amici più stretti il vescovo polacco Marian Jaworsky a sua volta amico stretto di Stanislaw Dziwisz, segretario personale del papa.

Chi sta con Krenn

Il leader della Fpoe è stato finora l'unico politico austriaco a difendere le posizioni di Krenn, invitato spesso alle iniziative della Fpoe. "Krenn rappresenta coloro che hanno le radici nel terzo Reich, nel fascismo e nel radicalismo", è il giudizio del prelato Joachim Angerer di Geras nella bassa Austria che esattamente un anno fa, insieme a una delegazione di tutti gli abbati della regione, avrebbe dovuto chiedere alla Santa Sede le dimissioni di Krenn. Non ha potuto farlo perché agli abbati era stato cancellato l'invito. La divisione della chiesa austriaca si rispecchia anche a Roma: da una parte c'è il novantenne Alfons Stickler, che celebrò la messa al congresso di fondazione di Alleanza nazionale e fa quadrato intorno a Krenn, dall'altra l'arcivesco Alois Wagner, che simpatizza con i suoi confratelli liberali. Contro l'ultraconservatore Krenn era scesa in campo perfino la conferenza episcopale austriaca chiedendo, senza successo, le sue dimissioni dopo lo scontro sul rapporto quinquennale sullo stato della chiesa in Austria.

Il nunzio apostolico Donato Squicciarini prese le difese di Krenn - che oltre alla cordata polacca ha dalla sua anche il sostegno del cardinale Angelo Sodano - sostenendo che il rapporto quinquennale era stato effettivamente gestito scorrettamente. Il rapposto quinquennale attaccato ferocemente da Krenn e presentato in occasione della visita dei vescovi austriaci al papa, difendeva (seppure prudentemente) il "Dialogo per l'Austria" voluto da "Noi siamo chiesa". Dal papa è stato accolto con l'invito alla chiesa austriaca di "discutere di meno e di pregare di più". Una lezione che il cardinale di Vienna Christoph Schoenborn pare abbia fatto propria ora, di fronte alla catastrofe del governo nero-azzurro: invita i cattolici a pregare per l'Austria.

Argomenti di questa pagina:
Austria, nazismo, cattolici
 

 


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