Logo Girodivite: vai a notizie sulla redazione
articolo d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili

***** ***
Girodivite - n° 61 / febbraio 2000

Notizie dal Perù

comunicato si Rossoperaio
UNA NUOVA GRANDE ONDATA DELLA RIVOLUZIONE PERUVIANA E' ALL'ORIZZONTE

Con la cattura del responsabile del CC del Partito Comunista del Perù,
compagno Feliciano, per gli imperialisti, i riformisti e i reazionari di
ogni risma il 1999 è stato l'anno del "colpo definitivo" contro "Sendero
Luminoso".

Per il PCP, che non ha nulla del vittimismo lamentoso con cui ad esempio i
rivoluzionari virtuali del MRTA reagiscono ai colpi subiti, la cattura dei
dirigenti, così come la caduta di combattenti, le vittorie o sconfitte
parziali di questa o quella azione, sono parte delle vicende della guerra
che non sono mai né potranno mai essere lineari.

Non sono sconfitte decisive, ma tornanti lungo la strada di una guerra
popolare che niente ha mai fermato, neppure la cattura nel '92 dello stesso
fondatore del Partito e capo della rivoluzione, il Presidente Gonzalo.

Tornanti che possono essere superati proprio con la continuazione e
sviluppo della stessa guerra, e che, di fatto sono superati in forma sempre
più concretamente e in misura sempre più completa come dimostrato dal
fallimento di tutte le campagne militari di accerchiamento e annientamento
scatenate dall'esercito dell'infame regime fascista e genocida di Fujimori,
dall'eroica resistenza dell'esercito guerrigliero popolare, dei comitati
popolari, delle basi d'appoggio rivoluzionarie, che costituiscono
l'embrione del nuovo potere e del nuovo stato in formazione.

Tornanti lungo una strada che inevitabilmente conduce alla vittoria finale
della rivoluzione per ragioni storiche che nessuna cattura o colpo
assestato possono far mancare.

Dall'altra parte l'impegno propagandistico con cui il regime fascista,
genocida e corrotto di Fujimori cerca di contrabbandare per vittorie
irreversibili i risultati transitori della sua guerra a bassa intensità non
bastano certo a nascondere il suo fallimento, che è completo su tutti i
fronti.

Sul piano dell'economia, la cui crisi è senza fine, con debito estero,
disoccupazione, rovina dell'industria e dell'agricoltura nazionale,
dissesto finanziario e perdita di valore della moneta che crescono e si
acuiscono con ritmo galoppante.

Sul piano della stabilizzazione del sistema politico, che versa in una
situazione sempre più convulsa e prossima al collasso tra manovre e
contromanovre, resistenze e violazioni della stessa costituzione
reazionaria varata dopo il colpo di stato del '92 per permettere la terza
rielezione del fantoccio Fujimori.

Sul piano della stessa guerra antisovversiva, dove, come si è già detto,
nessuna delle sanguinose campagne di accerchiamento, delle manovre
propagandistiche di "pacificazione", riesce a cancellare la realtà di una
guerra popolare che prosegue incessante e recupera sempre più i livelli
quantitativi e qualitativi delle sue azioni armate che in seguito ai
"tornanti lungo la strada" avevano conosciuto un'inflessione.

Ma, soprattutto, il 1999 è stato l'anno della clamorosa e, in rapporto agli
anni precedenti, senza paragoni esplosione delle lotte e mobilitazioni
delle masse peruviane, nella capitale come nelle altre città. Nessuna
campagna di repressione indiscriminata e arresti di massa, nessuna lusinga
da parte di forze politiche interne all'attuale sistema politico è riuscita
a fermare le proteste o a incanalarle entro gli argini dell'opposizione
ufficiale.

Dunque, hanno pienamente ragione i compagni quando parlano di situazione
rivoluzionaria in sviluppo che procede verso la crisi rivoluzionaria,
condizione necessaria par la presa del potere. Hanno pienamente ragione a
essere ottimisti e mai come ora sicuri della vittoria finale.

Tantomeno vengono a mancare le ragioni di rilanciare a livello
internazionale l'attività di solidarietà con la guerra popolare in Perù, in
particolare di dare nuovo slancio alle campagne a difesa del Presidente
Gonzalo e del Compagno Feliciano, detenuti in condizioni inumane, cui è
negato ogni contatto con l'esterno e che nessuno ha più potuto incontrare
dopo la conclusione dei processi-farsa che li ha condannati a vita (nel
caso del Presidente Gonzalo ben sette anni fa!).

Una campagna per difendere e rivendicare la loro qualità di dirigenti
comunisti, denunciare i piani di assassinio che pende su di loro,
richiedere con forza la fine dell'isolamento e la loro presentazione in
pubblico e dal vivo, a garanzia della loro vita.

In questa battaglia Rossoperaio e il Comitato 19 Giugno sono impegnati da
tempo e chiamano tutti i compagni e realtà organizzate ad unirsi in nuovo
sforzo per rilanciarla in forme adeguate nel prossimo futuro, proseguendo
un percorso anche internazionale che ha già visto importanti appuntamenti
aver luogo in Italia e all'estero.

Gennaio 2000
Rossoperaio
ro_red@hotmail.com

Comitato 19 Giugno
diciannovevi@tiscalinet.it
Argomenti di questa pagina:
Perù
 

 


Released online: February, 2000

******July, 2000
 
© 1994-2004, by Girodivite - E-mail: giro@girodivite.it