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Girodivite - n° 59 / dicembre 1999 - Nuovo millennio

Il diritto al delirio

di Eduardo Galeano
Sta ormai per nascere il nuovo millennio. Ma non è da prendere troppo sul
serio: in fin dei conti, l’anno 2001 dei cristiani è l’anno 1379 dei
musulmani, il 5114 dei maya e il 5762 degli ebrei. Il nuovo millennio nasce
un primo gennaio grazie a un capriccio dei senatori dell’impero romano che,
un bel giorno, decisero di rompere la tradizione che ordinava di celebrare l
’anno nuovo all’inizio della primavera. E il conto degli anni dell’era
cristiana proviene da un altro capriccio: un bel giorno, il papa di Roma
decise di mettere una data alla nascita di Gesù, anche se non si sa quando
nacque.

Il tempo si burla dei limiti che gli inventiamo per berci la favola secondo
cui lui ci obbedisce; eppure il mondo intero celebra e teme questa
frontiera.

Un invito a volare
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Un millennio se ne va, un millennio viene, l’occasione è propizia perché gli
oratori dalle parole infuocate perorino sul destino dell’umanità e perché i
portavoce dell’ira divina annuncino la fine del mondo e l’esplosione
generale, mentre il tempo continua, zitto zitto, il suo cammino lungo l’
eternità e il mistero.

Diciamoci la verità, non c’è chi sappia resistere: in una data così, per
quanto possa essere arbitraria, chiunque prova la tentazione di domandarsi
come sarà il tempo che verrà. E vai a sapere come sarà. Abbiamo un’unica
certezza: nel Ventunesimo secolo, se saremo ancora qui, tutti noi saremo
gente del secolo scorso e, peggio ancora, saremo gente dello scorso
millennio.

Anche se non possiamo indovinare il tempo che verrà, abbiamo almeno il
diritto di immaginare come vorremmo che fosse.

Nel 1948 e nel 1976 le Nazioni Unite proclamarono estese liste di diritti
umani; però l’immensa maggioranza dell’umanità ha solo il diritto di vedere,
udire e tacere. Che cosa ne dite di cominciare a esercitare il mai
proclamato diritto di sognare? Che cosa ne dite di delirare un po’, per un
attimo? Andiamo a fissare gli occhi più in là dell’infamia, per indovinare
un altro mondo possibile:
- l’aria sarà priva di qualunque veleno che non sia prodotto dalle paure
umane  e dalle umane passioni;
- per le strade le automobile saranno calpestate dai cani;
- la gente non sarà guidata dalla macchina, né programmata dal computer, né
comprata dal supermercato, né guardata dal televisore;
- il televisore smetterà di essere il membro più importante della famiglia e
sarà trattato come il ferro da stiro o la lavatrice;
- la gente lavorerà per vivere, invece di vivere per lavorare;
- si aggiungerà ai codici penali il delitto per stupidità, commesso da chi
vive per avere o per guadagnare, invece di vivere semplicemente per vivere,
come l’uccello canta senza sapere di cantare o come il bambino gioca senza
sapere di giocare;
- in nessun paese verranno arrestati i ragazzi che si rifiutino di fare il
servizio militare, bensì quelli che vogliano farlo;
- gli economisti non chiameranno livello di vita il livello di consumo, né
chiameranno qualità della vita la quantità delle cose;
- i cuochi non crederanno che alle aragoste piaccia essere bollite vive;
- gli storici non crederanno che ai paesi piaccia essere invasi;
- i politici non crederanno che ai poveri piaccia mangiare promesse;
- si smetterà di credere che la solennità sia una virtù, e nessuno prenderà
sul serio nessuno che non sia capace di prendersi in giro;
- la morte e il denaro perderanno i loro magici poteri, e né per decesso, né
per fortuna la canaglia diventerà un virtuoso signore;
- nessuno sarà considerato un eroe o uno stupido se farà ciò che ritiene
giusto, invece di fare quello che più gli conviene;
- il mondo non sarà più in guerra contro i poveri, ma contro la povertà, e l
’industria bellica non potrà fare altro che dichiarare bancarotta;
- il nutrimento non sarà una merce, né la comunicazione un affare, perché il
nutrimento e la comunicazione sono diritti umani;
- nessuno morirà di fame, perché nessuno morirà di indigestione;
- i bambini di strada non saranno trattati come spazzatura, perché non ci
saranno più bambini di strada;
- i bambini ricchi non saranno trattati come denaro, perché non ci saranno
più bambini ricchi;
- l’istruzione non sarà un privilegio di coloro che possono pagarla;
- la polizia non sarà la maledizione di coloro che non possono comprarla;
- la giustizia e la libertà, sorelle siamesi condannate a vivere separate,
si riuniranno, ben appiccicate, schiena contro schiena;
- una donna, nera, sarà il presidente del Brasile e un’altra donna, nera,
sarà il presidente degli Stati Uniti d’America. Una donna indigena governerà
il Guatemala e un’altra il Perù;
- in Argentina, le matte di Plaza de Mayo saranno un esempio di salute
mentale, perché loro si rifiutano di dimenticare ai tempi dell’amnesia
obbligatoria;
- la Santa Madre Chiesa correggerà alcuni errori delle tavole di Mosè, e il
sesto comandamento ordinerà di celebrare il corpo;
- la Chiesa, inoltre, detterà un altro comandamento, di cui il Signore si
era dimenticato: ”Amerai la natura di cui fai parte”;
- saranno rimboschiti tutti i deserti del mondo e i deserti dell’anima;
- i disperati saranno aspettati e i perduti saranno ritrovati, perché loro
sono quelli che si disperano per il troppo aspettare e quelli che si persero
per il troppo cercare;
- saremo compatrioti e contemporanei di tutti coloro che abbiano volontà di
giustizia e volontà di bellezza, ovunque siano nati e in qualunque tempo
abbiano vissuto, senza che contino nemmeno un po’ le frontiere dello spazio
o del tempo;
- la perfezione continuerà a essere l’annoiato privilegio degli dei; ma in
questo mondo maldestro e fottuto, ogni notte sarà vissuta come se fosse l’
ultima, e ogni giorno sarà vissuto come se fosse il primo.

Eduardo Galeano
Tratto da: “A TESTA IN GIU’. La scuola del mondo alla rovescia” – ed.
Sperling & Kupfer 


Released online: December, 1999

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