Affittami, per favore
Finanziaria, alla camera cadono i vincoli al lavoro interinale
- PAOLO GRISERI - ROMA
C on 313 voti favorevoli e 185 contrari
la camera ha approvato ieri sera la legge finanziaria. Analogo
esito dovrebbe avere la discussione al senato, che si prevede
possa concludersi nel primo pomeriggio di sabato quando il presidente
del consiglio, Massimo D'Alema, prenderà la parola per
aprire la verifica politica.
Le votazioni che si sono susseguite per tutta la giornata di
ieri a Montecitorio non hanno riservato particolari sorprese se
si eccettua il controverso capitolo del lavoro interinale. Contraddicendo
una posizione espressa nei giorni scorsi, il governo ha infatti
deciso di accettare l'emendamento proposto sull'argomento da Cgil,
Cisl e Uil e dalla stessa Confiterim, l'associazione padronale
delle aziende che gestiscono il lavoro in affitto. L'emendamento
introduce la possibilità del lavoro interinale anche nei
settori dell'edilizia e dell'agricoltura, quelli dove il ricorso
al caporalato è, al tempo stesso, più rischioso
e tradizionale. Porprio perché la concessione del lavoro
in affitto in settori come l'edilizia può comportare l'ulteriore
abbassamento dei già scarsi livelli di sicurezza, l'emendamento
presentato dal governo e approvato dall'aula affida "alla contrattazione
collettiva" il compito di "individuare le mansioni per le quali
vietare" il lavoro in affitto, con particolare riferimento a quelle
"il cui svolgimento può presentae maggiore pericolo per
la sicurezza del prestatore di lavoro o di soggetti terzi". Ma
questo passaggio della legge non è un vincolo, è
semplicemente un invito rivolto a sindacati e imprese. E rischia
di essere, nei fatti, una foglia di fico dietro la quale si nasconde
la completa liberalizzazione del lavoro interinale anche nei settori
a rischio.
A conferma di questa sensazione ci sono i commenti e le reazioni
di parte sindacale e imprenditoriale all'approvazione del provvedimento.
Cgil, Cisl e Uil e Confiterim avevano fatto fuoco e fiamme nei
giorni scorsi quando pareva che l'emendamento non sarebbe stato
presentato dal governo, parlando di "un gravissimo passo indietro
sul terreno dei dialogo triangolare tra le parti sociali". Il
testo ricalca infatti quello di un accordo tra le associazioni
padronali e le strutture di Cgil, Cisl e Uil che rappresentano
i dipendenti in affitto. L'intesa era stata siglata il 22 novembre
scorso con l'esplicito obiettivo di favorire l'intervento legislativo
per la deregulation del settore..
Ieri invece, dopo l'approvazione, la musica è cambiata.
L'associazione padronale ha parlato di "un successo" e ha elogiato
"il sostegno dato dai sindacati confederali lungo tutto il delicato
iter dell'emendamento". La Cisl ha gioito per aver messo in fuga
"le tentazioni presenti nel governo di affossare una delle poche
esperienze di concertazione". Il segretario confederale della
Cgil, Giuseppe Casadio, ha plaudito al fatto che il provvedimento
"rafforza il ruolo della contrattazione sull'individuazione delle
mansioni da escludere e sull'attivazione del fondo per la formazione".
Oltre a liberalizzare il ricorso al lavoro interinale nei settori
agricolo ed edilizio, il provvedimento abolisce anche il divieto
all'utilizzo dei lavoratori in affitto per mansioni "di esiguo
contenuto professionale", che sono poi quelle già oggi
deboli sul mercato del lavoro. Infine si stabilisce che il fondo,
oggi pubblico, destinato alla formazione dei lavoratori in affitto,
diventi un fondo privato gestito da sindacati e imprenditori e
che le imprese destinino allo stesso fondo il 4 e non il 5% del
monte-retribuzioni.
La votazione ha evidenziato divisioni all'interno della maggioranza
mentre, significativamente, il testo ha incontrato l'appoggio
di Forza Italia. Hanno votato contro Rifondazione e Lega mentre
i cossuttiani si sono divisi (Pistone e Strambi hanno votato contro
e gli altri hanno appoggiato il provvedimento). I Verdi hanno
votato a favore con la sola astensione di Saraceni. Durissima
la dichiarazione del capogruppo di Rifondazione, Franco Giordano:
"Da oggi il caporalato non è più illegale. Il lavoro
interinale è valido anche in edilizia e in agricoltura
e per tutte le mansioni, anche le più basse". L'esponente
del Prc parla di "un ritorno al medioevo" e definisce la votazione
"una grave decisione da parte del governo con il consenso di chi,
come i cossuttiani, era un tempo nettamente contrario".
Di segno diametralmente opposto la reazione di Marco Venturi,
presidente della Confesercenti. Secondo Venturi, "l'allargamento
del lavoro interinale ad altri settori e alle mansioni più
basse" è la dimostrazione che "la crisi politica ha fatto
bene alla finanziaria nei tempi di approvazione e nei contenuti",
tanto che il provvedimento di bilancio risulta "anche arricchito
rispetto alla versione iniziale".
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