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articolo d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili

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Girodivite - n° 58 / novembre 1999 - Catania, culture

Non era notte né era la tempesta...

di Rosaria Marchese - L'incontro di Girodivite con Biagio Guerrera, tra i responsabili di Mappe 99, la maggiore manifestazione culturale europea avvenuta a Catania in questo 1999. Leggi anche il testo dell'intervista...

Catania, 28/10/'99, h. 10:30 circa

Non era una notte buia e tempestosa, ma una caldissima giornata di fine ottobre quella in cui io e Lucia, un'amica che si era offerta volontariamente di farmi compagnia ed aiutarmi in questa intervista, correvamo per le strade di Catania, per cercare di alleviare il nostro ritardo all'appuntamento col tipo da intervistare. Nella speranza, che ancora avevamo, di dare una parvenza di professionalità e nascondere la nostra poca esperienza nella performance di giornaliste.

Indirizzo alla mano, riusciamo a trovare il palazzo signorile che corrisponde alla via e al numero civico in nostro possesso. Entrando veniamo accolti dal portiere che ci annuncia 'citofonicamente' come "le ragazze di Giro di Vite". Finalmente lo incontriamo, dopo settimane di tentativi per contattarlo andati a vuoto, e-mail e telefonate a numeri a cui a volte non rispondeva nessuno. Chiaramente il soggetto in questione aveva assunto un certo alone di mistero e di fascino che mi portavano ad immaginarlo come un uomo maturo, vissuto, possibilmente canuto e con la barbetta... Invece ci ha accolto un giovane, poco più che trentenne, con gli occhiali e il viso pulito, semplice. Praticamente il ragazzo della porta accanto.

Non oso immaginare l'impressione che abbiamo dato noi accaldate e sudatissime, per giunta in ritardo, e con un'aria sicuramente imbarazzata. Ci ha accolto in casa sua, nel suo salotto - che io immaginavo chissà perché come una specie di museo ricco di ninnoli e suppellettili, di oggetti antichi, testimonianze di quella storia che quasi si racconta da sé in immagini e parole affascinanti nel suo libro "Catania sotterranea"- invece è un semplice salotto borghese ma non sfarzoso. Ci offre un po' d'acqua, ci invita a dargli del tu.

Nel tentativo di rompere il ghiaccio, sprecavamo commenti sul tempo, sui suoi due gatti e intanto ci sistemavamo ai posti di combattimento: io "la giornalista", per chi non l'avesse capito, faccia a faccia col tipo e Lucia, immedesimata nel suo ruolo di assistente- segretaria, in una poltrona in un angolo a prendere nota di tutto quanto si sarebbe detto. Ecco, finiti i convenevoli, l'atteso momento dell'intervista era arrivato, ma io armeggiavo ancora con l'oscuro oggetto del desiderio che ogni giornalista che si rispetti deve avere e che io, coerente nel mio dilettantismo da vera professionista, avevo reperito all'ultimo momento e con il quale quindi non avevo avuto il tempo di prendere confidenza, quell'odioso utilissimo aggeggio, il registratore. Com'è andata a finire? Ebbene, diciamo pure che se non stato per lui, l'intervistato, sicuramente più esperto di me con "la tecnologia" non so cosa sarebbe rimasto di questa intervista...

In realtà è stata una piacevole chiaccherata, con un giovane molto loquace e interessante, che ama la sua città, che con emozione ci racconta della sua attività, del suo desiderio di migliorare la realtà che lo circonda, un piccolo sognatore ma ad occhi aperti, con i piedi per terra e radici ben salde nel terreno del passato e della storia, che ha una forza di cui va fiero quella di non essere solo, ma parte di un grande esercito di sognatori che lavorano ogni giorno e disegnano "Mappe" dei loro sogni.


Released online: November, 1999

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******July, 2000
 
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