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articolo d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili

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Girodivite - n° 58 / novembre 1999 - Trento, psichiatria

Il terzo settore è matto

Ci vogliano perdonare gli amici di Trento, di cui pubblichiamo sotto la lettera/comunicato riguardante la loro iniziativa di lotta. Con la pubblicazione qui su Girodivite noi aderiamo alla loro lotta e invitiamo i nostri lettori a fare altrettanto. Ci vogliano perdonare gli amici di Trento per la scelta del titolo: utilizziamo un termine, quello di "matto" in senso non political correct. In realtà la lettera ci pone una serie di problemi: a noi che facciamo "informazione" e che apparteniamo alla sinistra politica. Che fine hanno fatto i pazzi nel nostro Paese? Al di là di lazzi pedestri, per un certo periodo la sinistra era informatissima, sapeva tutto sulla situazione dei manicomi in Italia, i pazzi facevano parte del "programma" della sinistra. Poi più nulla. Buio. Sembrava allora, siamo negli anni Settanta, che dovesse essere al di fuori di ogni umana sopportazione la non approvazione delle idee di Basaglia. Anche la sinistra funziona come i giornali del pensiero unico: un giorno sembra che il pericolo pubblico numero uno siano i pedofili, un altro giorno le discoteche e così via? C'è poi un altro tema, su cui invitiamo alla discussione, e riguarda proprio la realtà del "terzo settore". C'è stato un articolo del giovane Alberto Burgio sul n°1 della "Rivista del Manifesto": dopo anni di mormorii, l'articolo dice di voler "finalmente" gridare la nudità del re, ovvero quanto di poco chiaro esiste nella pratica e nel concetto stesso di "terzo settore". Beh, ne vogliamo parlare?
Siamo educatori dipendenti di due cooperative sociali aderenti al Consorzio
ConSolida di Trento. Il 28 ottobre, aderendo alle iniziative promosse dal
cobas-slai educatori, scioperemo e attueremo una presenza-presidio in una
piazza della città.
Lavoriamo in quattro case-appartamento che ospitano persone con gravi
problematiche psichiche, le cooperative di cui siamo dipendenti (Gruppo 78
di Volano e Delfino)hanno deciso di mettere il turno notturno su queste
strutture. Sino ad oggi la copertura notturna era assicurata per le
emergenze da medici ed infermieri dell'azienda sanitaria, non sarà più così,
per risparmiare sui costi l'azienda non coprirà più il servizio e le
cooperative hanno deciso di coprire il turno notturno con un solo operatore.
Un educatore che dovrà ruotare la notte su quattro case-appartamento
dislocate in punti diversi della città con funzioni di controllo e di
intervento nelle emergenze.
Dovremo trasformarci in guardiani ed infermieri, mettendo per di più a
rischio la nostra salute e sicurezza e questo in un quadro di folle
flessibilizzazione del lavoro durante il turno di notte.
Anche questo è un piccolo esempio di cosa significhi privatizzazione della
sanità pubblica.
Scioperemo anche per difendere la qualità dei servizi per gli ospiti delle
case-appartamento. L'introduzione del turno di notte, con gli operatori come
"guardiani" e "infermieri" si configura anche come un'invasione di quei
pochi spazi di autodeterminazione che sino ad oggi potevano venire usufruiti
dagli ospiti delle strutture residenziali.
L'altra faccia di quello che sta accadendo è infatti rappresentata dal fatto
che sino ad oggi durante la notte, a parte le emergenze, queste strutture
non erano coperte e quindi spazi e tempi della vita degli ospiti erano
soggetti a forme di autogestione, ora con l'introduzione del turno di notte
l'operatore sarà sempre presente, come controllore!!!
LA VERITA' E' CHE ANCHE NELLE STRUTTURE GESTITE DAL TERZO SETTORE, ANCHE
GRAZIE AL TERZO SETTORE, SI STANNO DIFFONDENDO LOGICHE NEOMANICOMIALI, TANTI
PICCOLI 'MANICOMI' CON TANTI OSPITI DA "ASSISTERE", "CONTENERE" E
"NORMALIZZARE".

graditi comunicati di sostegno e solidarieta,
invitiamo i lavoratori delle coop. sociali a
contattarci,      per comunicazioni   tnpol_cult@hotmail.com 


Released online: November, 1999

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******July, 2000
 
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