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articolo d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili

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Girodivite - n° 55 / luglio-agosto 1999 - Pacifismo, dossier Kossovo

Fare il giornalista nel paese di Tudjman

di Giacomo Scotti. - Da: Il Manifesto, 24 aprile 1999. - LIBERTA' DI STAMPA: In Croazia i giornali autonomi subiscono continui processi.

In un anno nei tribunali croati, si sono tenuti ben 937 processi a carico di giornali e giornalisti indipendenti o di opposizione al regime di Tudjman. Un numero che supera il numero di processi nell'intera Jugoslavia durante i 50 anni del rgime comunista. Allora non esistevano giornali di opposizione (ma indipendenti sì: ne avevano le comunità religiose, i gruppi alternativi e, negli ultimi 15 anni del regime, anche giornali anticomunisti e nazionalisti), ma giornalisti denunciati per posizioni "devianti" ce ne furono parecchi. Con la fine del "bolscevismo" non doveva tornare anche la libertà di stampa? Invece è cambiata la facciata, non la sostanza. I gerarchi del regime (compreso Tudjman) si sono accaniti contro i giornalisti disubbidienti, cercando di rovinarli economicamente, oltre che distruggerli moralmente e politicamente: le richieste di risarcimento per le "sofferenze psichiche subite" in seguito a "calunnie ed offese" ovvero alle critiche loro rivolte dai giornali indipendenti, ammontano a 65 miliardi di lire. Queste informazioni ci vengono dal Comitato croato di Helsinki per la difesa dei diritti civili che ha pubblicato una "Relazione 1998" nella quale fornisce un'analisi delle pressioni e delle persecuzioni sui e dei giornalisti in Croazia, a cominciare dalle percosse e dalle minacce, dal divieto delle autorità a istituire stazioni radio e televisive indipendenti, per finire con gli ostacoli opposti alla vendita e diffusione di singoli giornali sgraditi al regime. La relazione ha uno speciale capitolo sullo spionaggio nei confronti dei giornalisti da parte dei servizi segreti, con ascolto costante dei telefoni e controllo della posta. A subire il maggior numero di denunce ai tribunali sono stati il settimanale "Globus" di Zagabria con 170 processi, il "Vecernji list" con 101, il "Nacional" con 73, la rivista popolare "Arena" con 56 e il settimanale satirico-politico "Feral Tribune" di Spalato con 54 denunce e altrettanti processi. "Negli ultimi tempi, si legge nella relazione del Comitato di Helsinki, le pressioni mediante le denunce ai tribunali contro i giornalisti e gli editori di giornali hanno assunto il carattere di una vera e propria campagna". Il presidente dello stesso Comitato per i diritti umani, Ivan Zvonimir Cicak, collaboratore di alcuni periodici indipendenti, è costretto a fare la spola da un tribunale all'altro del paese perché contro di lui pendono ben sedici denunce e sono in corso altrettanti processi. "Le pressioni, ha dichiarato l'avvocato Cedo Prodanovic che rappresenta gli interessi di alcuni giornali e giornalisti perseguitati dal regime, si fanno regolarmente più forti quando si avvicinano le elezioni. Ma spesso hanno lo scopo di spegnere semplicemente l'esistenza di singoli giornali, ad esempio il Feral e il Nacional". Per Prodanovic è necessario risvegliare nuovamente l'attenzione internazionale, che, "narcotizzata dai fatti nel Kosovo", dimentica che in Croazia vi è una dittatura.


Released online: September, 1999


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******July, 2000
 
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