Logo Girodivite: vai a notizie sulla redazione
articolo d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili

***** ***

Sei poesie

di Paolo Randazzo
[Ma tu ascutimi] [C'è chiasso intorno: avremmo bisogno di silenzio] [Ma tu lascia andare, amico] [Amici. Amici, facciamo che questa] [Ascolto perplesso scrosciare sul tetto] [Quanto di morte ci apparve ]

*

Ma tu, ascutimi:
e poi tremore e pianto.
Sassi tra le mani, pietre parlanti,
e racconti, storie in lingue amare
e sangue a render aspra la strada.

Ascutimi:
si, troverai che cerchi,
lo riconoscerai, saprai parlare
e raccontare storie e vendere saprai
gridando forte come a fiera.

Ascutimi:
devi andare, smontare le tue tende,
andare; ancora polvere e strada
a coprire il tuo volto, andare;
altri monti a chiudere lo sguardo, andare.

Ascutimi:
altri monti a chiudere il tuo sguardo,
altra musica e campane e feste, colori;
lugubre amore di vita ti prenderà,
ma lo saprai, lo riconoscerai e sarai forte.

Ascutimi:
ché forte come morte è amore
e tu lo saprai,
e sarai amore e sarai morte;
tu lo saprai, sarai libero. Ascutimi.


*

C'è chiasso intorno: avremmo bisogno di silenzio.
Tu ragazza lieve, piccoli seni, grande risata.
Prendimi e parla forte, gioia d'una fontana.

E le rosse città non hanno peso, lievi si rincorrono
Sulle nostre ruote. Lievi le parole ed i caffè.
Fumiamo e ridiamo, persi a nuotare nel sole.

Noi non ci amiamo e le carezze sono voli.
Possiamo cantare e non ce ne accorgiamo,
identica la musica, solo gli occhi suonano.

Ora andiamo: ché non tocchi la tristezza,
adesso, i nostri volti.


*

Ma tu lascia andare, amico:
occhi ben aperti, e non chieder sangue
che sgorghi mai da pietre.

Quanto vento! E salire è faticoso.
Sole e vento. Erbe a riempire gli occhi.
Poca vita e poi saremo in cima;
poca vita e respirare occorre pure.

Salimmo infine e respirammo.
Abbaglio nero ci prese e gioia:
tre tende, Signore, tre tende, se vuoi.

Ascoltatelo! E noi cademmo,
faccia terra, cademmo. Ma tu non vuoi
sangue da pietre. Andammo e fu notte.

*Sul Vangelo Di Matteo (cap.17), sulla possibilità di fermarsi pacificati.

*

Amici. Amici, facciamo che questa
È l'ultima canzone, ultima nave che salpa questa notte, ultima onda
Su questa prora arruginita. Amici

Facciamo ancora che questo È l'ultimo
Palloncino che vendiamo, ora, in questa festa che non È più nostra. Facciamo, amici, che questa È l'ultima luce.
Facciamo, ora facciamo, a rincorrerci,
a perderci, facciamo, a vendere anche
noi queste collane che non compriamo.

Facciamo che questa È l'ultima piazza
Prima della frontiera, ultima madre,
ultimo gioco, ultima danza, amici.

Amici. Amici, facciamo che questa
È l'ultima preghiera, ora davvero,
l'ultimo respiro, l'ultima notte.
Facciamo che questa, amici, È l'ultima

Zavorra che lasciamo , sì facciamo
Che questa sera È l'ultima bandiera
Che alziamo, che ci offende, facciamo
Amici, che quest'inno sia stonato.


*

Ascolto perplesso scrosciare sul tetto
Le tarme. Questi notturni fantasmi
Di cicale, questo ancora nuovo mondo
Di termiti da esplorare. Anzi È come
Se il mondo si fosse rovesciato.

Ora galleggio intorpidito tra
Queste lenzuola di polvere pesante
e di sogni che verranno, ora conduco
Immobile lente fulminee circonvoluzioni:
oltrepasso stranito galassie di formiche
saluto con la mano le mie scarpe,
lenti pianeti di viaggi dimenticati.

Loro, le tarme affamate, in basso, io in alto.
Entro con uno sbadiglio nella storia
Siderale di questo pavimento,
leggero mi rivolto, mi addormento.


*

Quanto di morte ci apparve
In quelle risate nostre, quanto,
quanta ce ne apparve in quelle parole.
Restammo come impietriti quando,
irridente e complice, discreta
la sentimmo risuonare, come ancora
nelle tasche risuonano le chiavi
di una nostra casa vuota.

Insomma la trovammo così
La morte, come si trova
Per strada una moneta
- casuale e non voluto incontro, desiderato -
così come s'incontra un'altra volta
l'ultimo sguardo di una donna.

Quanto di morte, quanta
Ce ne apparve quella sera
Quando ci lasciammo,
col favore fervido del vento,
con la storta limpidezza della strada.


Released in internet: August, 1998


© Giro di Vite, 1994-1998 - E-mail: giro@girodivite.it

******July, 2000
 
© 1994-2004, by Girodivite - E-mail: giro@girodivite.it