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articolo d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili

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Ciao Fulvia


Questo testo è stato letto in apertura del V Congresso provinciale dell'Associazione per la pace, il 14 febbraio 1998, tre giorni dopo la morte di Fulvia Bernardini avvenuta all'ospedale di Tortona. Il testo è stato pubblicato su "La Luna" mensile pacifista di Alessandria. This text in opening of the provincial V Congresso of the association has been read for peace, February 14 th 1998, three days after the death of Fulvia Bernardini happened to the hospital of Tortona. The text has been published on "The Moon" monthly pacifist in Alexandria.

Questo testo è stato letto in apertura del V Congresso provinciale dell'Associazione per la pace, il 14 febbraio 1998, tre giorni dopo la morte di Fulvia Bernardini avvenuta all'ospedale di Tortona. Il testo è stato pubblicato su "La Luna" mensile pacifista di Alessandria.
A questo congresso manca sicuramente una persona che vi avrebbe partecipato: Fulvia. Vogliamo ricordarti con molta schiettezza, sapendo che la retorica e le parole altisonanti non hanno mai trovato spazio nelle nostre riunioni. […]. Quando nel 1987 abbiamo promosso la Convenzione della pace della provincia di Alessandria, tu ne sei stata tra le animatrici proprio per sottolineare l'esigenza che il movimento per la pace riuscisse ad essere più incisivo tra la gente; esprimesse una maggiore unità al suo interno a partire dalla nostra realtà locale; compisse un salto di qualità dalle grandi proteste contro le ubicazioni dei missili nucleari a Cosimo alla capacità di occuparsi della pace in tutta la vita quotidiana delle persone. […]. La tua provenienza era quella del volontariato cattolico, a tutto campo, nel senso che non c'era settore o età di persone in stato di bisogno verso cui tu non manifestassi disponibilità: dalle donne anziane alla casa di riposo, alle persone senza casa o in povertà; alle persone disabili per cui tanto hai dato. […]. Una persona di questo 'spessore' non poteva non cogliere il senso globale della proposta della pace e della nonviolenza; ed anche il senso dell'impegno per il sud del mondo, per i paesi più poveri. Anche per questo hai sostenuto le iniziative per il commercio equo e solidale e le attività di cooperazione allo sviluppo. Quanti ricordi stupendi di questi anni! Quando in una edizione della marcia Perugia-Assisi, con il tuo fegato già in allarme e con le gambe gonfie hai voluto partecipare "almeno al primo tratto", fino a Ponte S. Giovanni per poi prendere il treno sino ad Assisi! Quando al precedente Congresso di Bologna protestasti perché il medico ti aveva prescritto in quei giorni di non mangiare nulla e tu qualche piccola trasgressione te la concedevi, "mamma" in un gruppo di persone tutte più giovani con cui ti trovavi bene. A Voghera a parlare con un gruppo di cristiani di base di Obiezione alle spese militari: una campagna difficile, sempre più complicata da spiegare e con scarsi risultati. Ma anche su questo non hai avuto nessun dubbio nel dare energie e tempo. Con le tue diapositive sui viaggi in Palestina a parlare nelle scuole di fatti, esperienze, drammi umani, più che di strategie politiche o aspetti diplomatici. In poche scuole in realtà perché la Palestina fa sempre paura, non attrae, ha poche sostenitrici tenaci come te. Sì, la Palestina è stata per questi ultimi anni della tua vita, l'impegno maggiore di solidarietà: dagli affidi di Salaam al progetto Asili, ad ogni occasione possibile per esprimere solidarietà concreta a persone palestinesi. E' stato anche il tuo ultimo rilevante impegno pubblico per la settimana di iniziative fatta a dicembre a Castelnuovo. Il giorno dopo il dibattito conclusivo da te coordinato ecco una crisi più grave delle altre e il ricovero in ospedale a Tortona. Da sempre ci siamo trovati in sintonia sull'identità di un'associazione capace di parlare a tutti, libera da etichette e condizionamenti politici. Quanti discorsi anche negli ultimi mesi d'ospedale, dove citando articoli che leggevi su Rocca, parlavi della necessità di un volontariato effettivamente gratuito, libero da secondi fini, anche personalistici. "Quante poche persone siamo rimaste a dare per nulla" hai detto più volte, ma lo dicevi non con rassegnazione bensì con quello spirito critico di dissenso che è base di cambiamento. Il tuo sogno-desiderio ripetuto più volte in questi mesi era quello di tornare in palestina. Per te c'era sempre una motivazione religiosa, cristiana, che però non facevi mai sentire alle altre persone come rigida, integralista, bensì come la tua proposta di vita da accomunare a quella di altri. Ora tornare in Palestina non ti sarà più possibile. Vorrei essere solo per un attimo retorico, per formulare una proposta che credo ti farebbe immenso piacere: procedere nel progetto Asili in Palestina, in particolare verificare se ci saranno le condizioni per intitolare a te la scuola d'infanzia con cui abbiamo stabilito il gemellaggio a Betlemme, proprio per il significato che questo luogo ha avuto per la tua vita. Non pare ancora possibile che non ci si possa più telefonare, incontrarci alle riunioni, parlare sempre di cose da fare. Sei la prima persona che ci lascia tra quelle del gruppo che promosse l'associazione nella nostra provincia. Nonostante le tante difficoltà si sono avvicinate e attivate persone giovani che potranno raccogliere il testimone del tuo impegno. Questo sarà il modo migliore per non dimenticarti.<
GirodiVite pubblica questo "addio", sentendoci così vicini con i compagni dell'Ass. per la pace di Alessandria. Molti di noi hanno partecipato alla nascita dell'Ass. della pace nazionale, hanno fatto le marce per la pace Perugia-Assisi, sono stati a Comiso. Con Fulvia ci siamo sicuramente sfiorati, accomunati nella stessa identica idea di pace e di civiltà.
Released: May, 1998


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******July, 2000
 
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