articolo
d'archivio di Girodivite mensile delle città invisibili |
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Agrumicoltura: più rassegnazione che rabbia
di Salvo Zagarella
La rassegnazione è lo stato d'animo prevalente degli agrumicoltori di
Francofonte al termine di un'annata che ha visto ripetersi ed aggravarsi
le annose difficoltà di commercializzazione dei "tarocchi",
le arance pregiate che in un recente passato hanno costituito la principale
risorsa dell'economia francofontese. A girare per i "giardini"
si prova una strana sensazione: molte partite sono ancora invendute
e le arance cadono e marciscono sotto gli alberi. Per molti agricoltori
il ricavo è stato largamente inferiore alle spese di produzione. Insomma,
una bruttissima annata, tragicamente simile a tante altre precedenti.
Nessuno dei problemi che hanno afflitto l'agrumicoltura francofontese
è stato risolto: rimangono elevati i costi di produzione (manodopera,
fertilizzanti, antiparassitari, potatura, irrigazione, etc...), manca
la concentrazione dell'offerta, crescono i costi di trasporto, già elevati
per la distanza tra le zone di produzione e quelle di consumo.
A tali annosi elementi negativi si sono aggiunte, quest'anno, condizioni
climatiche particolarmente sfavorevoli, caratterizzate da siccità e
venti sciroccali in estate, e da un clima particolarmente umido, piogge
e venti persistenti nel successivo periodo di maturazione delle arance.
Ne è derivato un abbassamento del livello di qualità del prodotto, mediamente
di pezzatura più piccola e meno dolce. E' venuto a mancare in conclusione,
quell'elemento "qualità " che rimane l'unica possibilità a
disposizione del produttore di Francofonte per compensare gli elevati
costi di produzione. Si deve considerare, inoltre, che l'infestazione
della "minatrice serpentina", che si è manifestata nell'estate
trascorsa, costituisce un autentico incubo degli agrumicoltori per la
ripresa vegetativa primaverile (l'infestazione della "minatrice
serpentina" è temporaneamente bloccata dal freddo, ma potrebbe
riprendere con conseguenze molto gravi con l'aumentare della temperatura).
Senza contare che il mancato reddito dell'annata in corso influirà negativamente
sulla possibilità di affrontare le spese di produzione della prossima
annata con inevitabili riflessi sulla qualità del prodotto. E quante
saranno le giornate di lavoro dei braccianti agricoli francofontesi
?Il quadro, a voler usare termini medici, è quello di un " malato
terminale", che può solo aspettare la fine ormai certa e prossima.
A meno che non cambi, ma veramente, qualcosa. prima di tutto nella testa
del " malarto" ( l'agrumicoltore), che deve credere nella
costituzione di una associazione quanto più vasta possibile tra produttori
con il compito di organizzare in maniera razionale ed economica la produzione,
creare quella " concentrazione dell'offerta" che è condizione
indispensabile a qualsiasi seria politica di produzione e commercializzazione
del prodotto, rappresentare gli interessi dei produttori agrumicoli
in tutte le sedi. Viene, inoltre ritenuto fondamentale l'impegno dell'amministrazione
comunale, fino ad oggi sostanzialmente assente, che deve costituire
il volano di tutte le iniziative che dovranno essere assunte, anche
con l'ausilio di Esperti in grado di anlizzare con serietà i problemi
e di proporre le soluzioni più idonee. Importante appare anche il ruolo
della Regione, per la salvaguardia del territorio, la realizzazione
dei tanto invocati bacinetti collinari,l'assistenza tecnica qualificata
che possa costituire un sicuro punto di riferimento per gli agricoltori
soprattutto nelle tecniche di produzione, la difesa dei prodotti dell'agricoltura
siciliana in sede nazionale ed internazionale. Allo stato poi, occorre
chiedere concreti provvedimenti che possano andare incontro agli interessi
dei coltivatori, come la revisione degli estimi catastali ed il potenziamento
dei trasporti ferroviari per inserire in tempi veloci ed a prezzi contenuti
i prodotti agricoli della nostra isola nei mercati nazionali ed europei.
Se non si verificano queste condizioni appare assolutamente inutile
che un francofontese occupi un ruolo di Assessore Regionale all'Agricoltura.
A pensarci bene, infatti il nostro concittadino On. Spoto Puleo un merito
sicuramente può attribuirselo: quello di aver lasciato le cose come
stavano.
Released: 1997
******July,
2000
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