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Epepé, la metafora di Karinthy
titolo: Epepé
autore: Ferenc Karinthy
collana: intrecci
prezzo: € 13,50
uscita: febbraio 2003
isbn: 8886586922
formato: grande (20,5x14,5)
il libro: Bisogna immaginare una megalopoli
tentacolare, ultramoderna, senza aria. Una città
industrializzata, quintessenza della tecnologia, uguale
a tante altre. Ma dove siamo? Impossibile dirlo. Laccidente
misterioso che ha fatto atterrare laereo di
Budai, linguista di fama mondiale, in questa città
non si può raccontare perché mancano
le parole: i segni che gli abitanti del luogo usano
per scrivere e i suoni che articolano sono inintelligibili.
Budai parla una trentina di lingue, possiede i rudimenti
di molte altre, conosce molteplici metodi di decifrazione,
ma qui, in questa città sconosciuta, non riesce
a capire una sola parola. Si dibatte in un labirinto,
passa in rassegna le più disparate ipotesi
e si ritrova, come un moderno Robinson Crusoe, completamente
solo in una città che vive di un ritmo contrario.
Budai deve lottare contro la solitudine, la povertà,
lumiliazione, lassurdo. Il suo destino
adesso è quello di un immigrato incolto e povero.
E più cerca una via duscita, più
si fa insormontabile il muro dincomprensione.
Sotto le sembianze consuete di una grande città
ultramoderna, tutto appare ostile e inumano. Epepé
è la più feroce metafora del divenire
estraneo di un mondo apparentemente familiare.
lautore: Ferenc Karinthy (1921 1992)
è stato ad un tempo giornalista, drammaturgo
e romanziere. Epepé, pubblicato per la prima
volta in Ungheria nel 1970, è stato tradotto
in tutto il mondo.
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