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[...] Citazioni! Citazioni! Citazioni!
Qualcuno ha detto: "Solo chi teme di non essere
mai citato evita di citare".
Citazioni! Citazioni! Citazioni!
Già il principe Kurbskij, raffinato autore di
un trattato sui segni d'interpunzione, e per il resto
traditore della patria, rimproverava Ivan il Terribile
per le sue citazioni.
Cito: "Ed è tutto rpeso da tante di quelle
parole sacre e usate con grande ferocia e crudeltà,
non per righe e non per versi, come usano abili studiosi
(se hanno da scrivere di qualcosa, lo fanno in poche
parole contenenti gran copia di ragionamenti), ma troppo
di tutto, fuori misura, esagerando e brontolando, mediante
interi libri, mediante prediche ed epistole!".
Vi sono citazioni e citazioni, però.
Ce n'è di quelle di cui il dogmatico si serve
per nascondere la propria ignoranza o difendere il suo
quieto vivere all'ombra di un'autorità.
Le citazioni possono anche essere un'inerte compilazione.
Ma per me le citazioni sono cavalli laterali di un tiro
a tre.
A volte sbandano, ma comunque aiutano la fantasia a
correre in un raggio d'azione più ampio.
L'essenziale è di non lasciarsi sfuggire le redini
di mano!
Ma dio ci scampi dalle citazioni che si susseguono,
noiose, l'una dopo l'altra.
"Solo chi teme di non essere mai citato evita di
citare"Il gusto delle citazioni secondo Sergej
M. Ejzenstejn: da "Visse scrisso amo : memorie"
di Sergej M. Ejzenstejn (p. 159)La
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