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ritrovamento]
Io, il re / Juan Antonio Vallejo-Nįgera
; traduzione e introduzione di Cesco Vian. - Novara
: Istituto Geografico De Agostini, 1986. - 284 p.,
ril. ; 22 cm. - Tit.orig.: Yo, el rey. [Up]
Vallejo-Nįgera ha svolto la professione
medica di psicologo, e si č dedicato con fortuna alla
scrittura letteraria. "Io, il re" č un romanzo storico.
Si ripercorrono i 43 giorni di vita di Giuseppe Bonaparte,
fratello maggiore di Napoleone, dalla sua proclamazione
a re di Spagna al suo arrivo a Madrid. Svolto in prima
persona, attraverso una puntigliosa selezione di materiale
storico, lettere, carteggi, ricordi ecc., č una ricostruzione
di un momento della storia spagnola ed europea, "dal
punto di vista" del protagonista Giuseppe. Giuseppe,
nominato dal fratello re delle Due Sicilie, per ragioni
politiche viene a trovarsi re di Spagna senza volerlo.
Il romanzo permette di accostarci a un momento della
storia europea, "dal di dentro" e al di fuori delle
facilonerie semplificatrici della storiografia manualistica.
Un salto in avanti per il lettore medio che "scopre"
cosģ la realtą di Napoleone deciso a instaurare una
monarchia europea a suo uso e consumo con la forza
e l'uso del terrore, lo sterminio di intere cittą.
Il romanzo annota il pernicioso problema dei denti
che affliggeva Giuseppina la moglie di Napoleone,
e i piccoli dispetti che Napoleone compiva ad arte,
utilizzando un cerimoniale di corte che del resto
lui aveva imposto. Giuseppe si auto-considera come
un uomo buono, che cerca di fare il proprio "dovere".
Scrive in una sua lettera all'amante napoletana: "Non
c'č nessuno che si sia mai trovato in una posizione
altrettanto strana: desiderato e invocato da coloro
che abbandono, ricevo la corona da un paese che sembra
respingermi, e pur rendendomene perfettamente conto
opero come se non me ne accorgessi [...]. La mia situazione
mi disgusta [...] non la sopporterņ se sarņ costretto
a fare qualche cosa che ripugni alla mia coscienza.
Sacrificherņ tutto alla mia coscienza, devo farlo
perché nella mia coscienza sta il mio cuore [...].
Credo che ho il dovere di agire come mi sto comportando,
deploro con amarezza di non aver altra scelta" (id.,
p. 203). L'operazione di Vallejo-Nįgera č, dal punto
di vista della divulgazione storica, quella di un
"dissacratore". A essere colpita č la vulgata della
storia, vista da parte spagnola (ma non solo): Giuseppe
Bonaparte č rimasto il nemico, acriticamente "Beppe
Bottiglia". Mentre Vallejo-Nįgera cerca di vedere
tutto da un altro punto di vista. Operazione di "revisione
storica" dunque, rilettura di un momento importante
della storia spagnola. Una revisione che ha una impronta
sociale ben precisa: quella che vede la Spagna di
oggi ri-partecipare alla storia europea delle classi
borghesi. E proprio con il tentativo napoleonico si
era tentato di far compiere alla Spagna un "salto
di qualitą" nella direzione della modernizzazione;
tentativo "afgano" di Napoleone fallito, il nazionalismo
viene in terra di Spagna utilizzato per la prima volta
efficacemente per bloccare gli spiriti di modernizzazioni
provenienti dalla Francia ex-illuminista. L'esperienza
della guerra per bande (la guerriglia) che riesce
a contrastare un esercito moderno come quello francese
sarą studiata con attenzione dai nazionalisti successivi
- come Mazzini. Con esiti diversi lą dove guerriglie
non appoggiate da una "superpotenza" che la rifornisce
costantemente di informazioni e munizioni tentano
velleitarie e perdenti "azioni simboliche". L'interesse
per il romanzo storico di Vallejo-Nįgera sta nella
possibilitą di poterci riaccostare e rileggere un
periodo della nostra storia che č stato cruciale,
e che ha determinato chi comandasse in europa, e con
quali forme sociali prima dell'arrivo delle "democrazie",
l'egemonia statunitense. Ultima notazione: l'edizione
italiana sopprime dieci paginette di riferimenti bibliografici
dell'originale versione spagnola. Peccato.
Citazioni:
"L'amore č un prisma che scompone la luce dell'anima
in diversi colori, dal bianco dell'affetto al viola
della gelosia, al rosso del rancore rabbioso" (id.,
p. 188).
"Non debbo ingannarmi pił a lungo, non č arrivata
con me la pace. Fiumi di sangue, morte rovina e odio
traboccano da tutte le parti allagando la nazione.
Non costituisce pił una scusa, per me, l'essere venuto
con le migliori intenzioni. Ho cominciato queste memorie
con una riflessione intorno al sentiero del fallimento,
che č lastricato di errori apparentemente insignificanti.
Ora non riesco a sradicare dal mio spirito un antico
aforisma popolare: la via dell'inferno č lastricata
di buoni propositi" (id., p. 271). [Up]
Ritrovamento: (Dove)
Bancarella di libri Villa Bellini, Catania. (Quando)
Il dicembre 1998. (In che condizioni era)
Ottime. (Che fine ha fatto) La copia individuata
è stata acquistata per 3 mila lire. - [Up]
Scheda a cura di Sandro Letta - Ultimo aggiornamento:
14 settembre 1999
Io, il re... o quasiIo, il re / Juan Antonio Vallejo-Nįgera
; traduzione e introduzione di Cesco Vian. - Novara
: Istituto Geografico De Agostini, 1986. - 284 p., ril.
; 22 cm. - Tit.orig.: Yo, el reyBancarella
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