"Grazie", di Daniel Pennac: scheda editoriale
Grazie
/ di Daniel Pennac ; Traduzione: Yasmina Melaouah. - Milano
: Feltrinelli, 2004. - p. 72, br. - (Super Universale Economica).
Scheda editoriale a cura dell'Ufficio stampa Giangiacomo
Feltrinelli Editore (www.feltrinelli.it).
In breve
Ringraziare è difficile. Mette in discussione
certezze. Muove gli affetti. Apre la memoria. Soprattutto
quando si è uno scrittore che una giuria ha premiato
"per l’insieme della sua opera". Un vibrante
omaggio di Pennac ai suoi lettori.
Il libro
Siamo a teatro: il vincitore di un premio letterario
ci mostra le spalle e grida "Grazie, grazie!"
verso la platea che ha di fronte. Le luci si spengono, il
sipario si chiude e il protagonista si volge verso di noi.
È impacciato e stanco: cerca le parole per ringraziare
e finge di cercare un biglietto in tasca. Il problema è:
chi, come e perché ringraziare? L’autore, premiato
"per l’insieme della sua opera", punta alla
sincerità: diventa puntiglioso, politicamente scorretto,
e più va a fondo nella questione più il "grazie"
s’ingigantisce e finisce con il toccare temi morali
che vanno ben oltre l’occasione. A chi tocca questo
ringraziamento? forse alla giuria, a chi giudica? forse
al pubblico, lusingato dall’invito alla cerimonia?
Non certo al ministro perché, si sa, i ministri si
ringraziano da soli. La formula del ringraziamento ha delle
regole, ci dice il nostro personaggio-autore, e puntualmente
ne fa un grottesco elenco. Passando dallo scoramento al
furore (eccoli lì, gli spudorati ricatti cui sono
sottomessi gli autori eletti dalla giuria!) si lascia visitare
dal dubbio (che senso hanno i "grazie" in un mondo
che storpia gli affetti, riduce le emozioni a spettacolo?)
e risale, in una sorta di delirio della memoria, all’odio
rimosso per il maestro di scuola, origine della sua ribellione
contro il conformismo. Solo la scrittura e solo i lettori
l’hanno liberato dai cattivi maestri. Ai lettori dunque,
e dal cuore, va il vero, autentico "grazie" dell’autore.
Brillante, ironico, coinvolgente, Grazie è un omaggio
di Daniel Pennac ai suoi lettori, ma a questo bell’inchino
simbolico l’autore arriva disegnando una figura nevrotica,
contorta, esilarante di uomo confuso. Un uomo al bivio.
Scritto per il teatro Grazie è un testo che si lascia
leggere come un monologo brioso, pieno di scatti di intelligenza
e umorismo. Siamo dalle parti di Come un romanzo ma con
un investimento esistenziale e un vigore creativo assolutamente
nuovi per Pennac.
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