Giovanni Testori

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Giovanni Testori

Giovanni Testori, nato a Novate-Milanese nel 1923 (morto nel marzo 1993, dopo alcuni anni di lotta contro il cancro), esordì con il racconto Il dio di Roserio (1954), poi confluito nella raccolta Il ponte della Ghisolfa (1958): è l'inizio del ciclo "I segreti di Milano", che comprende anche un secondo volume di racconti intitolato La Gilda del MacMahon (1959), due commedie La Maria Brasca (1960) e L'Arialda (1961), e il romanzo Il fabbricone (1961). I personaggi sono operai, popolane, prostitute; l'ambientazione è quella della periferia e dei sobborghi di Milano. Ma il suo non è neorealismo. Il violento impasto di lingua e dialetto, il disegno a volte esasperato dei caratteri lo collocano nell'ambito di un espressionismo sanguigno. Dopo Testori ha espresso una tematica mistica e moraleggiante. Così le raccolte di poesia Crocifissione (1966), L'amore (1968), Diadèmata (1986); i drammi La monaca di Monza (1967), L'Ambleto (1972), Macbetto (1974), I promessi sposi alla prova (1985); le azioni teatrali in versi Conversazione con la morte (1978) e Interrogatorio a Maria (1979). Testori appartiene alla cultura cattolica, nel filone espressionista e non bigotto, in lui è lo sgomento e l'afflizione per il male degli uomini, secondo una prospettiva di liberazione tipica del concilio vaticano secondo.


© Antenati, 1995-6


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