Günter
Kunert
Günter Kunert
Günter Kunert segue influssi brechtiani,
maschera la sua critica del socialismo reale con un linguaggio
fortemente metaforico. Nato a Berlin nel 1929, Kunert fu perseguitato
dai nazisti perché di madre ebrea. Risedette fino al 1979
nella RDT, per poi espatriare nella RFT. La poesia di Kunert è
attraversata dal tema della colpa tedesca per il nazismo, ma la
sua critica, fortemente metaforica, si estende alle vessazioni
della società contemporanea, per approdare nelle raccolte
più recenti a una desolata lacerazione esistenziale: Appunti
in gesso (Notizien in Kreide, 1971), In cammino verso Utopia (Unterwegs
nach Utopia, 1977), Processo di devitalizzazione (Abtötungsverfahren,
1980), Natura morta (Stilleben, 1983). Kunert ha scritto anche
un romanzo come In nome dei capelli (Im Namen der Hüte, 1967),
e prose brevi raccolte in Sogni diurni a Berlin e altrove (Tagträume
in Berlin und andernorts, 1972) e Camera obscura (1978).
© Antenati - 1994-1997
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