Gesualdo Bufalino

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Gesualdo Bufalino

Gesualdo Bufalino nato a Comiso [Ragusa] nel 1920 (morto in un incidente stradale il 14 giugno 1996), si è rivelato tardivamente, anche grazie al 'lancio' fattone dall'amico Leonardo Sciascia, con il breve romanzo Diceria dell'untore (1981), in cui una degenza in sanatorio negli anni dell'immediato dopoguerra è evocata con un ricco impiego di mezzi stilistici, tale da toccare esiti tra barocchi e espressionistici. Ha poi pubblicato il libro di poesie L'amaro miele (1982), un libro di memorie dal titolo Museo d'ombre (1982), il romanzo Argo il cieco ovvero i sogni della memoria (1984) che ha più compiutamente rivelato il carattere lirico-autobiografico della sua scrittura. Suo è anche un "Dizionario dei personaggi di romanzo più noti della letteratura mondiale" (1982).


Sono seguiti L'uomo invaso (1986), Le menzogne della notte (1988), Calende greche (1990), il giallo QuiProQuo (1991). Raccolta di aforismi è Il malpensante (1987).

Tra il saggio e la raccolta di elzeviri: Il matrimonio illustrato (1989), Cere perse (1985), Saldi d'autunno (1990), La luce e il lutto (1988), Saline di Sicilia (1988), L'isola nuda (1989).

Ha tradotto da Terenzio, Hugo, Mme de Lafayette, Baudelaire, Toulet, Giraudoux.

Contesto

Narrativa italica dopo il 1945



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