Abraham Beit Yehoshua

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Abraham Beit Yehoshua

Nato a Gerusalemme il 9 dicembre del 1935, visse ad Haifa, dove insegnò letteratura comparata all'Università. È morto a Tel-Aviv il 14 giugno 2022. Iniziò a scrivere racconti quando era all'università a Paris, nel 1957 con La morte del vecchio.
Dalle atmosfere oniriche e surreali degli esordi alle situazioni sempre più concrete dei testi recenti, in cui dietro le vicende private emerge la storia attuale ebraica e la vita contemporanea in Israele il suo sviluppo narrativo coincide anche con la sempre maggiore partecipazione di Yehoshua all'attività politica, nelle file del partito laburista israeliano.

Ha scritto di lui Pietro Citati: "Yehoshua possiede un'immensa ricchezza di sensazioni. Ogni senso parla: la vista, l'udito, il gusto, il tatto; forse soprattutto l'odorato, che riempie di profumi l'esistenza dei corpi e delle anime. Questi sensi così vivi e prensili gli permettono di raccontare con affetto inesausto la vita delle famiglie…"

Racconti

La raccolta completa delle short stories, che arrivano al 1974 (Tutti i racconti, Einaudi 1999) mostra inequivocabilmente l'evoluzione stilistica dello scrittore.

Teatro

Una notte di maggio

Romanzi

(1977) L'amante. Vi si narrano, a più voci, le vicende di una famiglia ebraica durante la guerra del Kippur del 1973: un padre, Adam, proprietario di una officina meccanica di Haifa; una madre, Asya, intellettuale sfiorita; una figlia ribelle, una novantenne delirante, un giovane operaio arabo e Gabriel, l'amante scomparso.
(1982) Un divorzio tardivo narra una storia familiare come metafora dell'identità ebraica: dopo anni dalla fuga scatenata da una coltellata della moglie, un anziano signore torna dall'america in Israele per far firmare alla donna, che sta in manicomio, un certificato di divorzio.
(1987) Cinque stagioni, cronaca dell'elaborazione del lutto da parte del grigio Molcho nei venti mesi trascorsi dopo la morte della moglie: il tentativo disperato di riconquistare una ragione per sopravvivere nella patria dell'anima.
(1990) Il Signor Mani si ripercorrono le ultime sette generazioni di una famiglia, attraverso le testimonianze di alcuni suoi membri, dal patriarca ottocentesco fino a un giovane soldato israeliano in Libano. La domanda che domina i singoli monologhi è la seguente: si può, si deve fare i conti con la propria identità? Si può negare l'appartenenza all'ebraismo, spezzando la catena che ci lega al passato?
(1996) Ritorno dall'India, una nuova storia di sentimenti
(1998) Viaggio alla fine del millennio, una favola ambientata nell'estate 999.

Saggistica

Elogio della normalità. Saggi sulla diaspora e Israele (Giuntina, 1991)
Diario di una pace fredda

[Materiali tratti dal testo Il cuore del mondo, Intervista di Matteo Bellinelli, Casagrande, Bellinzona, 2000]

Vedi anche: Addio allo scrittore Abraham B. Yehoshua

Contesto

Israele dopo il 1945

 


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