«Nel giorno della sua nascita, io ero in montagna. | Quando lei aveva sei mesi, ero in prigione. | Quando tornai a casa, mi aveva dimenticato. | E quando ebbe tre anni, ci incontrammo tra le baionette. || Lei offrì a me e a un poli ziotto dei biscotti. | Quando aveva sei anni, alla nostra porta bussarono ordini di guerra. | Per un anno mi fecero girare tra Ankara, Istanbul e Diyarbakir. || Quando venne a trovarmi in carcere | si arrabbiò con me perché non tornavo a casa. | E quando aveva sette anni | dovetti uscire dalla sua vita e lasciare la mia terra. || Ora ha otto anni, | non conosce la ragione per cui l'ho lasciata. | Conosce la sof ferenza | e tutto quel che è avvenuto | per lei ha il suono di un giocattolo infranto».