Il Surrealismo

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Il Surrealismo


Nel 1924 Breton fonda il surrealismo in cui convergono gli elementi del dadaismo. Il surrealismo vuole dare voce all'ansia di libertà sociale e politica, come pure all'inconscio: suoi referenti sono Marx e Freud: "Trasformare il mondo, ha detto Marx, cambiare la vita, ha detto Rimbaud. Queste due parole d'ordine sono per noi una sola" (Breton). Punti di riferimento delle letterature precedenti sono Baudelaire, Rimbaud, Lautréamont, Apollinaire, Mallarmé, Novalis. E' una tensione ideologica che si accompagna a strumenti letterari nuovi, come la scrittura automatica, le libere associazioni ecc.; nel 1920 ad esempio, Crevel, Desnos, Péret tentano forme di disegno e di scrittura in stato di semi-ipnosi.
Tra il 1920 e il 1940 ne fanno parte Aragon, Soupault, Eluard, B. Péret, René Char, A. Artaud, P. Reverdy, René Crével, R. Desnos, R. Daumal, Raymond Queneau.
Nel 1924 nascono altre due riviste: «Surréalisme» diretta da Iwan Goll, e «Révolution surréaliste» diretta da Breton. Nel 1924 nasce un "Centro di ricerche surrealiste" con Breton, Eluard, Desnos e i pittori F. Picabia e Max Ernst, mentre Breton firma il Primo manifesto del surrealismo (Premier manifeste du surréalisme), in cui precisava l'impegno dei surrealisti di uscire dai rigidi schemi della ragione e dell'osservazione realistica dei fatti per cercare significati ulteriori e più autentici legami con la profondità dell'Io. Appoggiandosi alle scoperte freudiane cercarono di esplorare il mondo del sogno e dell'inconscio, si interessarono a stati quali l'automatismo psichico, la follia, l'ipnosi, per registrarne e descriverne i dati, sempre cercando di giungere all'unificazione dei contrari nel progetto di un'integrale costruzione della personalità.
Il surrealismo fu anche un fenomeno pittorico, grazie a De Chirico, Pablo Picasso, Salvator Dalì, Max Ernst, Juan Mirò. Man Ray fece esperienze surrealiste nel campo della fotografia.
In campo teatrale è Antonin Artaud; in campo cinematografico René Clair e Luis Buñuel. Al cinema surrealista appartengono una serie di films sperimentali: "Retour a la raison", "Emak Baika", "L'etoile de mer" di Man Ray che nel 1929 realizzò anche "La donna con i capelli lunghi"; "Vormittagsspunkt" di Hans Richter, "Entr'acte" di Renè Clair musicato da Eric Satie, "La coquille et le clergyman" di Germaine Dulac, "L'age d'or" di Luis Buñuel.
Il surrealismo si pone il problema di come realizzare la liberazione dell'uomo. La via dei surrealisti è quella della valorizzazione delle componenti della personalità che le strettoie della civiltà e delle istituzioni sociali spengono. Ciò significa privilegiare nella produzione tutto il mondo dell'inconscio: la dimensione onirica, il groviglio oscuro delle pulsioni e frustrazioni, gli stati allucinatori. Ciò significava "risolvere le condizioni, finora contraddittorie, di sogno e di realtà in una realtà assoluta, in una surrealtà" (Tzara).
Alla fine degli anni '20 si impone accanto a Freud, Marx. Il problema è: è possibile nella società borghese attuare la libertà individuale? La libertà individuale non è la conseguenza di un diverso assetto della società? Si riflette sul ruolo condizionante delle strutture sociali. Nel "Secondo manifesto" (1930) Breton proclama apertamente la necessità della rivoluzione sociale, l'insubordinazione, il ricorso alla violenza.
Tra i migliori esiti del surrealismo sono la prima produzione poetica di Paul Eluard: Mourir de ne pas mourir (1924), Capitale de la douleur (1926): liriche generalmente d'amore in cui l'intensità delle immagini e le altre tecniche surrealiste permettono di accogliere con generoso e fresco empito di comunione con le cose, ogni aspetto della natura, in un continuo gioco che fonde la realtà con l'esaltazione visionaria e il sogno. Influssi surrealisti sono forse in alcune cose di Bontempelli, in alcuni racconti di Buzzati (La boutique del mistero), in certe situazioni di Landolfi, in certe estrosità di Savinio.
Le proposte teoriche del primo manifesto cercarono di concretizzarsi in alcune opere letterarie, come I campi magnetici (Les champs magnétiques, 1921) di Breton e Soupault in cui sono esperimenti di scrittura automatica, Un'ondata di segni (Une vague de reves, 1924) e il Trattato dello stile (Traité du style, 1928) di Aragon. In Un cadavere (Un cadavre, 1924) Breton si scagliò contro patriottismo e tradizionalismo: era il preludio di scelte plitiche più precise fatte all'interno dei gruppi surrealisti. Il gruppo anarchico che faceva capo a Breton venne a confluire con quello comunista guidato da Aragon e da J. Bernier direttore della rivista «Clarté». In questi anni Breton scrive i saggi Passi perduti (1924), Legittima difesa (1926) e il racconto Nadja (1928) sconcertante romanzo tra il sogno, la casualità e la realtà; con Eluard scrisse L'immacolata concezione (1930), esperimento di simulazione delle varie patologie del linguaggio.
Nel 1930 Breton pubblicò insieme ad Eluard un Secondo manifesto, preceduto da conflitti interni tra stalinisti e troskisti (sostenuti da Breton). Nel 1932 la frattura: Aragon e Eluard rimasero legati al partito comunista francese (PCF), mentre Breton mantenne posizioni troskiste.
Negli anni successivi, nonostante il sorgere di una nuova rivista, «Minotaure», il surrealismo perse di coesione e forza. Durante la guerra Aragon prese parte alla resistenza; Breton emigrò nel 1940 negli Stati Uniti dove pubblicò I prolegomeni a un terzo manifesto del surrealismo, e fondò la rivista «VVV» insieme a M. Duchamp, M. Ernst, D. Hare; tornato in europa nel dopoguerra allestì mostre che però non ebbero l'entusiasmo degli anni ante-guerra. Nel 1948 pubblicò un'antologia della sua poesia Poesie; nel 1953 tracciò un bilancio del decennio precedente in Sentieri della libertà (La clef des champs).

Il surrealismo nel mondo

Il surrealismo agì in maniera a volte dirompente a volte solo sul piano degli atteggiamenti, sul panorama delle letterature contemporanee e successive. Un influsso vario, non sempre predefinibile o separabile nettamente da altri influssi (ad esempio quello espressionistico, o "rivoluzionario" di provenienza russa. A Paris il mondo culturale occidentale e non solo guardava sempre come uno dei centri maggiori della diffusione delle mode e di ciò che culturalmente più avanzato esisteva, di qui anche il prestigio di cui il surrealismo godette.
Influssi surrealisti si ebbero in Inghilterra, con D. Gascoyne con la rivista «New verse» e il libro Breve sguardo sul surrealismo (A short survey of surrealism, 1935).
In Portogallo al surrealismo appartiene un gruppo formatosi nel 1947 con Alexandre O' Neill e Mário Cesariny de Vasconcellos.
In Svezia l'introduzione del surrealismo e del dadaismo lo si deve al poeta Gunnar Ekelöf, e alla rivista «Spektrum».

La crisi dell'avanguardia

Intorno al 1925 sono le avvisaglie di una crisi interna del movimento d'avanguardia francese; oltre alla vicende interne al movimento surrealista, in quest'anno muore Satie, Cocteau si converte al cattolicesimo, una rivista come Esprit Noveau chiude, il Balletto svedese si scioglie, Tzara si ritira a vita privata e così pure Rolf de Maré, Picabia si trasferisce sulla Cote Azur e si dedica all'arte decorativa.
Esiste una debolezza del movimento avanguardista francese innegabile. Esso si diffuse in Francia a vantaggio non dei meno agiati ma dei consumatori di lusso. E' una raffinata volgarizzazione che coincide con l'evoluzione del mecenatismo culturale francese. Mentre la società tedesca e quella russa erano mutate dal 1917 in poi, portando gli artisti moderni a cercare nuovi protettori e nuovi tipi di committenza, in Francia le strutture del potere pubblico e privato erano rimaste in sostanza le stesse da prima della guerra; era solo mutato l'atteggiamento del singolo mecenate di fronte al linguaggio del movimento moderno.

Indice 1917-1939

[1997]


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