Egon Erwin Kisch

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Egon Erwin Kisch


Egon Erwin Kisch nacque a Praga nel 1885 da una famiglia di commercianti. Giornalista ebreo, di lingua tedesca, divenne presto una celebrità. Comunista, emigrò nel 1939, fu esule in Messico. Rientrò nel 1946 a Praga con tutti gli onori. Morì a Praga nel 1948 durante un ricevimento all'ambasciata sovietica. Al suo nome fu in titolato nel dopoguerra il maggior premio giornalistico della Germania, equivalente al statunitense premio pulitzer. Kisch era noto ai suoi tempi come «il giornalista furioso», dal titolo di un suo celebre volume del 1925, Il reporter furioso (Der rasende Reporter), nel cui titolo è l'allusione all'"Orlando Furioso" (Der rasende Roland, com'era tradotto in tedesco) ma anche al mito, soprattutto giornalistico e proprio dell'inizio del secolo, della velocità: «rasend» è di chi si slancia in folli corse. Scrittore 'veloce' ma non affrettato, Kisch era capace di riscrivere anche otto volte una stessa frase, poiché, diceva, «quello che scrivo deve poter essere capito anche dal più primitivo degli uomini e poter divertire e convincere anche il più raffinato». Kisch ha lasciato anche una quasi-autobiografia, progettata nel 1936 ma pubblicata nel 1942 in Messico dove era esule, dal titolo Fiera del sensazionale (Markplatz der Sensationen). Suo anche Zar, Pope, bolscevichi (Zaren, Pope, Bolschewiken).



[1997]


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