William Faulkner

Antenati Storia della letteratura europea - Torna in homepage


William Faulkner

Nato a New Albany (Mississipi) nel 1897 (morto a Oxford, Mississipi nel 1962), di famiglia aristocratica decaduta in seguito alla guerra di secessione, crebbe nell'atmosfera leggendaria del vecchio sud feudale e agrario che il nord borghese e mercantile aveva distrutto. Interrotti gli studi, nel 1918 si arruolò volontario nell'aeronautica canadese senza tuttavia poter raggiungere il fronte europeo.
Dopo aver frequentato per un anno l'università a Oxford (Mississippi) e aver fatto vari mestieri, esordì con un volume di poesie Il fauno di marmo (The marble faun, 1924). Si trasferì a New Orlean dove incontrò Sherwood Anderson che fu, con T.S. Eliot e J. Joyce, tra i maestri del suo apprendistato di scrittore. Schizzi di New Orleans (New Orleans sketches) furono pubblicati solo nel 1957.
La paga del soldato (Soldier's pay, 1926) romanzo di guerra che, nel ritorno al sud di un reduce ferito, esprime il disincanto di una generazione in un linguaggio ricco di echi letterari. Dopo un viaggio di qualche mese in europa, si stabilì defini tivamente a Oxford-Mississipi (la Jefferson dei suoi romanzi), che abbandonò solo periodicamente: per lavorare a Hollywood come sceneggiatore nel 1932-45, e dopo l'assegnazione nel 1949 del nobel (con la motivazione: "for his powerful and artistically unique contribution to the modern American novel") per tenere conferenze e viaggiare in america europa e giappone.
Dopo Zanzare (Mosquitoes, 1927) che segnò una ripresa della tematica legata a New orleans, il ritorno alle radici segnò il rinvenimento della tematica migliore di Faulkner Nel 1929 apparvero Sartoris e L'urlo e il furore (The sound of the fury) in cui si delinea l'immaginaria contea di Yoknapataw pha, spazio mitico fondato sullo spazio storico della contea di Oxford, dominato dal conflitto tra bianchi e neri, tra passato e presente, tra bene e male. Già in "Sartoris" si esprime potentemente il tema della decadenza del sud, impersonato dal colonnello Sartoris che Faulkner modellò sulla figura del nonno paterno. La società circostante, in quegli anni ancora legata drammaticamente a un'improbabile visione del passato leggendario ma scossa da violenti processi di trasformazione, si offrì all'immaginario faulkneriano come un'inesauribile metafora della sconfitta e dello sfacelo esistenziali.
La disintegrazione è il motivo dominante di "L'urlo e il furore", storia della famiglia Compson che vivono nella loro dilapi data proprietà, narrata polifonicamente dalle voci dell'idiota Benjy di 33 anni, dall'amletico Quentin, dal rapace Jason, osses sionati ognuno a suo modo dalla figura della perduta sorella Cad dy, perno assente su cui ruota la vicenda. Al disfacimento della famiglia Compson si contrappone la forza morale dei domestici ne gri, in particolare della vecchia Dilsey, il cui figlio Luster accudisce Benjy Compson. La storia della famiglia è quella di un padre alcolizzato, la madre orgogliosa e ipocondriaca, lo zio Maury debole di mente, la sorella Caddy appassionata e ribelle, Jason gretto e disonesto, Quentin l'intellettuale sensibile che si uccide ossessionato dall'amore incestuoso per Caddy; Caddy se ne va lasciando alla famiglia una figlia illeggittima, Quentin che, crescendo, rivela lo stesso temperamento della madre e fuggirà a sua volta dopo aver derubato lo zio Jason. Toccherà a Dilsey, nella parte finale del romanzo, il ruolo catartico del coro. La tecnica del "flusso di coscienza" di derivazione joyceiana, da Faulkner usato in funzione drammatica, e lo stravolgimento dell'asse temporale della narrazione fanno di "L'urlo e il furore" un prodigioso esemplare di romanzo in cui la forma diventa significato.
A questa fase maggiore di audace sperimentalismo appartiene Mentre morivo (As I lay dying, 1930) in cui la grottesca eroico mica odissea dei Bundren, "poveri bianchi" in viaggio per seppel lire la madre a Jefferson, si compone in un'epica di voci incrociate.
Santuario (Sanctuary, 1931) sotto le parvenze del romanzo poliziesco e gotico affronta il tema della natura stravolta e dell'impotenza dei violentatori. Siamo in pieno proibizionismo, la giovane studentessa Temple Drake capita con un amico ubriaco in una casa di campagna dove una banda distilla e vende whisky. Popeye, impotente e perverso capo della banda la stupra con una pannocchia dopo aver ucciso uno dei suoi uomini, la porta in un bordello di Memphis dove la costringe a prostituirsi sotto i suoi occhi. dell'assassinio commesso da Popeye è accusato uno dei suoi uomini, Goodwin. Il suo avvocato difensore, Horace Bendow scopre la verità e convince Temple a testimoniare per scagionare il suo cliente. Ma la ragazza, psichicamente sconvolta, con la sua depo sizione condanna Goodwin. La fola lincia l'innocente mentre Po peye, fuggito in Florida, finisce impiccato per un altro delitto che però non ha commesso.
In Luce d'agosto (Light in august, 1932) Faulkner drammatizza nelle storie parallele di una donna bianca e di un uomo di colore il conflitto razziale riportato a un'arcana radice metafisica.
In Assalonne Assalonne (Absalom, Absalom, 1936) la memoria del mitico passato di Thomas Sutpen e dei soprusi e crimini su cui esso si è costituito diventa per il giovane Quentin Compson l'ar dua modalità retorica della scoperta di sé e del proprio desiderio di morte. All'inazione narrativa corrisponde la dinamica barocca del linguaggio, eletto qui a protagonista.
Dopo questa serie di opere, Faulkner ha scritto cose di minor forza. Palme selvagge (The wild palms, 1939); Scendi Mosè (Go down, Moses, 1942) che raccoglie tra gli altri il racconto "L'orso" (The bear) simbolo della natura selvaggia ormai sfigurata; Non si fruga nella polvere (Intruder in the dust, 1948), Requiem per una monaca (Requiem for a nun, 1951); l'allegorico Una favola (A fable, 1954). Faulkner oscilla tra un didattico ideologismo e un manierismo verboso, tra la comunicazione oratoria e l'oscura fabulazione.
Solo con La città (1961), Il palazzo (The mansion, 1963) sè guito di Il borgo (The hamlet, 1940), e soprattutto con I saccheggiatori (The reivers, 1962), Faulkner recupera e dilata il suo senso del favoloso e del comico, riallacciandosi alla vigoro sa tradizione umoristica della 'frontiera' e di Mark Twain.
Faulkner fu quasi ignorato per anni negli Stati Uniti, apprezzato in europa dove le sue innovazioni tecniche venivano collega te a quelle di Proust e Joyce, l'opera di Faulkner si impose a critici e lettori grazie all'antologia curata da Malcolm Cowley ( The portable Faulkner , 1947). Da allora è stata letta in chiave sociologica, esistenziale, mitica. Se ne è indagata la dimensione conoscitiva che domina i congegni a incastro, le cronologie scon volte, gli enigmi spezzati che ricorrono nei suoi romanzi. Le sue poderose e complesse strutture narrative propongono al lettore il percorso, spesso tragico, dell'acquisizione della conoscenza.


Narrativa USA tra le due guerre

[1997]


Homepage | Dizionario autori | Autori aree linguistiche | Indice storico | Contesto | Novità
 [Up] Inizio pagina | [Send] Invia a un amico | [Print] Stampa | [Email] Mandaci una email | [Indietro]
Europa - Antenati - la storia della letteratura europea online - Vai a inizio pagina  © Antenati 1984- , an open content project