"La Farsa di Mastro Pathelin"
La Farsa di Mastro Pathelin (Farce
de Maitre Pathelin), fu rappresentata probabilmente nel 1464.
Autore francese ignoto. La più antica edizione che
ci è pervenuta è quella di Lione (1485-1486).
La Farsa di Mastro Pathelin è considerata un capolavoro
del teatro comico medievale. Secondo gli studiosi, segue la
tradizione del teatro profano che, fin dal XV secolo, era
stato rilanciato dalle compagnie del tipo della confraternica
della Basoche.
La trama: Pathelin è un avvocato senza clienti, e
imbroglia l'ottuso mercante di panni Jousseaume: il mercante
va in casa dell'avvocato per riscuotere il prezzo di una pezza
di stoffa, ma Pathelin si fa trovare a letto delirante. La
moglie di Pathelin convince il mercante che c'è stato
un errore di persona. Il mercante è stato vittima di
un furto di pecore da aprte del pastore Agnelet: Jousseaume
lo cita davanti al giudice, ma il pastore è difesa
da Pathelin. L'avvocato consigli il pastore di rispondere
alle domande di giudice con dei beati. Al processo è
la confusione: i beati di Agnelet, il mercante che riconosce
Pathelin come il cliente che lo aveva imbrogliato. Il mercante
chiede la restituzione di stoffa e montone, ma la confusione
è tale che il giudice manda tutti a casa.
L'avvocato chiede ad Agnelet la sua parcella, ma Agnelet gli
risponde belando. L'imbroglione risulta così alla fine
imbrogliato.
La farsa è vivace. Rispetto ai modelli precedenti,
presenta un intreccio più solido e dei personaggi meglio
definiti. Pathelin viene considerato il primo "borghese"
del teatro francese. La farsa è alla base della tradizione
che porterà al teatro comico di Molière.
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