Aree baltiche nel XVI secolo

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Aree baltiche nel XVI secolo


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In Lettonia cominciano a essere prodotte opere di carattere religioso: in quest'epoca il clero considera la lingua lettone come strumento per l'insegnamento della fede. La produzione orale popolare rimane ancora lasciata alla tra dizione orale: si tratta di un ricco patrimonio di testi, dainos, comprendenti oltre a canti anche formule magiche, scongiuri, fiabe, proverbi, sentenze, che saranno oggetto di studio e raccolta solo nel XIX secolo. Nel 1585 esce a Vilna il primo libro stampato, il Catechismo dei cattolici (Catechismus catholicorum) di Pietro Canisio, tradotto in lettone dal gesuita E. Tolgsdorf (1550\1620).


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Anche in Lituania come in Lettonia i primi documenti scritti sono connessi alle lotte religiose del XVI secolo. Nel 1547 è il primo libro lituano, un catechismo di M. Mazvydas. Poco più tardi sono le opere religiose di J. Bretkunas (1535\1602). Più interessanti, ovviamente, le produzioni orali popolari, che continuano fino al XIX secolo in forma non scritta; si tratta soprattutto di canti, caratterizzati dalla prevalenza del melodico e da una struttura essenzialmente corale. I temi sono quelli consueti, gli eventi della vita quotidiana, i loro echi nella ristretta comunità contadina; ciò che sembra distinguere tale produzione lituana è l'assenza della materia epica e il ruolo centrale della donna.



[1997]


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