Miklós Zrinyi

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Miklós Zrinyi


Nato a Ozaly nel 1620, fu condottiero e politico, fu comandante generale delle truppe imperiali contro i turchi. Morì a Cakovec (che allora si chiamava Csáktornya) nel 1664. Aveva un'ottima conoscenza degli autori classici e contemporanei. Pur in mezzo alle campagne militari non trascurò l'attività letteraria. Ancora giovane compose un poema epico, L'assedio di Szigeti (1646), che fu poi pubblicato nel 1651 insieme a un gruppo di liriche d'amore con il titolo complessivo di Sirena del mare Adriatico. Zrinyi racconta la vana difesa, a opera di un suo omonimo antenato, della città di Szigetvár, assalita dai turchi nel 1556. Zrinyi non ebbe il tempo per rifinire il suo lavoro, ma proprio la rudezza del poema contribuisce al suo fascino. Straordinario anche l'impasto linguistico, che mescola parole turche, croate, latine su un sostrato ungherese.
Zrinyi scrisse anche opere in prosa, pubblicate postume. Un "Trattatello militare" (1647) con frecciatine contro Raimondo Montecuccoli, che aveva sostituito nella carica di capo dell'esercito asburgico, in cui afferma tra l'altro che non è il denaro che conta in guerra ama anche la risolutezza del bravo capitano. Un ampio trattato sull'arte della guerra (1650-1653) intriso di teorie machiavelliane. Un commento alla vita del re Mattia Corvino intitolato Meditazioni sulla vita del re Mattia, pretesto per un discorso sulla monarchia nazionale ungherese. E un energico pamphlet contro i turchi, Rimedio contro il veleno turco (1660-1661), in cui dimostra una salda costruzione logica e retorica.



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