John
Milton
John Milton
Nacque a London nel 1608, figlio di un notaio e compositore di
musica. Trascorse l'infanzia e l'adolescenza nell'ambiente familiare
di puritani colti e umanisti. Nel c.1620-1625 fu al Saint Paul's
School. Frequentò il Christ's College di Cambridge, dove
si laureò nel 1632. Abbandonata l'intenzione originaria
di prendere gli ordini sacri, visse con il padre a Horton [Buckinghamshire].
Qui si dedicò alla lettura e allo studio dei classici e
dei grandi autori del continente europeo. Sapeva l'italiano, per
cui lesse in originale Alighieri, Petrarca, Bembo, Tasso, che
furono per lui fondamentali. Studiò anche la matematica
e la musica. Iniziò la composizione di poesie.
Nel 1638-39 viaggiò in Italia, Francia, Svizzera. Fu costretto
a tornare in Inghilterra per la minaccia della guerra civile.
Si dedicò all'insegnamento. Iniziata la polemica con il
vescovo Hall e i difensori dell'episcopato, sposò nel 1642
la diciassettenne Mary Powell , figlia di un monarchico, che lo
abbandonò dopo un mese, non sappiamo per quali ragioni,
forse connesse con lo scoppio della guerra civile. Sappiamo però
che da allora Milton divenne fanatico sostenitore del divorzio,
scrivendone nel 1643 una apologia.
Nel 1645 si riconciliò con la moglie. Dopo la morte di
lei (nel 1652), si risposò altre due volte. Dalle varie
unioni ebbe sette figli. La morte del padre, avvenuta nel 1646
portò un miglioramento delle sue condizioni finanziarie.
Abbandonò l'inse gnamento, ma solo nel 1658 (dopo alcuni
sonetti sparsi) si dedicherà seriamente alla letteratura
iniziando la composizione del "Paradiso perduto". Nel 1649, nonostante
seri disturbi alla vista (che nel 1652 lo porteranno alla completa
cecità), accetta la carica di segretario del Comitato degli
affari esteri. Con foga partigiana difese Cromwell e il puritanesimo,
scrivendo vari scritti polemici. Con la restaurazione, nel 1660,
perseguitato, e persa gran parte della sua fortuna, si ritirò
a vita privata, dedicandosi alla letteratura. Morì a London
nel 1674.
Milton scrisse in gioventù composizioni in versi latini
(soprattutto elegie), e italiani (sonetti). Sua prima opera interessante
è l'ode Sulla mattina della natività di Cristo (On
the morning of Christ's nativity, 1629) pubblicato in prima edizione
nel 1645.
I due poemetti L'Allegro e Il Pensieroso (pubblicati
nel 1645) ebbero influenza sui poeti romanticisti per il tema
della malinconia, e il carattere evocativo del linguaggio. Scrisse
anche due intermezzi pastorali, ispirati al masque elisabettiano:
Arcades (c.1632, edito nel 1645) e Un masque rappresentato a Ludlow
Castle (A mask presented at Ludlow Castle, 1633-34). Quest'ultimo
fu pubblicato anonimo nel 1637; è noto anche con il titolo
di "Comus". Nel 1637 è l'elegia per la morte del compagno
di studi Edward King, Lycidas.
Abbandonati per un ventennio i versi, dedicandosi alla prosa polemica
in inglese e in latino, tornò poi al verso scrivendo le
sue opere maggiori: tra il 1658 e il 1665 è la stesura
del poema epico il Paradiso perduto (Paradise lost). Esso fu pubblicato
in dieci libri nel 1667, poi suddiviso in dodici. Nel 1688 sarà
la prima edizione illustrata (London, con incisioni di J.B. de
Medina). Nel 1671 pubblicò il Paradiso riconquistato
(Paradise regained) in quattro libri, e la tragedia Samson
agonista (Samson agonistes).
Nel "Paradiso perduto" Satana, precipitato nel lago bollente dell'inferno
dopo essersi ribellato a Dio, convoca i diavoli. Scartata l'idea
di un nuovo assalto al cielo, il consiglio delibera che Satana
vada alla ricerca di un nuovo mondo, di cui era stata profetizzata
in cielo la creazione, e del suo abitante, l'Uomo. Dio vede Satana
volare verso la Terra attraverso il Caos, e ne predice la vittoria
sull'Uomo che cadrà e sarà punito. Il Figlio di
Dio si offre per riscattare l'Uomo. Satana nel Paradiso terrestre
vede Adamo e Eva, apprende che è stato loro proibito mangiare
il frutto dell'Albero della Conoscenza. decide di indurre in tentazione
Eva apparendole in sogno. L'arcangelo Raffaele ammonisce Adamo,
raccontandogli come Satana si sia ribellato a Dio. Satana entra
in un serpente e convince Eva a mangiare il frutto dell'Albero.
Adamo, consapevole che la sua compagna è perduta, ne mangia
a sua volta, per perire con lei. Dio condanna i trasgressori.
Peccato e Morte vengono sulla Terra valicando il Caos. Ad Adamo
e Eva pentiti, l'arcangelo Michele rivela la futura venuta del
Messia, la sua incarnazione morte e resurrezione. Adamo e Eva
escono dal Paradiso terrestre, le porte si chiudono guardate da
una schiera di cherubini e difese dalla spada fiammeggiante di
Michele.
Milton è il massimo esponente di una fase umanistica che
precedette in Inghilterra il neoclassicismo. In lui è il
conflitto tra rinascimento e riforma. Profondo conoscitore dei
classici latini e greci che prende come modello di perfezione
stilistica, ammiratore di Alighieri e Petrarca per i loro "pensieri
sublimi e puri", agisce in lui un forte spirito riformatore, che
trova nel la Bibbia una costante fonte di ispirazione. In ciò
è forse emulo dei neoplatonisti fiorentini, anch'essi alla
ricerca di una conciliazione tra cultura greca (Platon) e cristiana.
Milton cerca di comporre il contrasto tra sensualità e
ideale di purezza in una poesia che rifletta la bellezza formale
classicista con la nobiltà del pensiero cristiano. Così
nell'ode "Sulla mattina della natività di Cristo", il ritmo
solenne e mutuato dai classici, ma l'ispirazione è cristiana,
così come sarà nel "Paradiso".
In Milton confluiscono elementi di natura e d'origine diversi.
Già in "Un masque rappresentato a Ludlow Castle" mostra
una notevole abilità nell'elaborare i frutti della sua
vasta e eterogenea cultura. Nelle opere maggiori, e soprattutto
nel "Paradiso perduto", la componente libresca si fonde con la
sua esperienza di vita: il riformatore fanatico, l'amante deluso,
la sensualità, l'egocentrismo orgoglioso (il grandioso
ritratto di Satana nel "Paradiso perduto"), l'uomo che si umilia
dinnanzi a Dio. L'umiltà, l'obbedienza religiosa, sono
da lui contrapposte all'irreligioso orgoglio, che era una parte
di sé .
Il suo stile si modella su Virgilius, Ovidius, sui greci. L'andamento
solenne e musicale del blank-verse richiama la poesia in versi
sciolti di Tasso. Il suo intento è raggiungere una estrema
essenzialità di linee, un disegno austero, come del resto
è implicito nell'ispirazione biblica. Il "Paradiso perduto"
è una epopea di impianto omerico. Il suo verso eroico,
solenne e duttile, si adatta alle diverse situazioni poetiche
e morali, alle più sublimi altezze e alle immagini grandiose
ma anche la mondo degli uomini. Nel "Paradiso riconquistato" Milton
giunge alla severa sobrietà di toni di un canto oratoriale.
© Antenati, 1995-6
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