Tommaso
Campanella
Tommaso Campanella
Nato a Stilo [Reggio-Calabria] nel 1568, entrò giovanissimo
nell'ordine domenicano. Subì l'influsso della filosofia
naturalista di Bernardino Telesio, interpretandone il sensismo
in chiave metafisica e magicista. La sua teosofia gli procurò
una serie di processi: a Napoli (1592), a Padova e Roma (1594-
1595). Condannato, riuscì a ottenere il proscioglimento
mediante un'abiura. Nel 1598 fu di nuovo perseguitato e costretto
a rientrare in Calabria. Qui, impressionato dalle condizioni di
miseria e oppressione del popolo, tentò di organizzare
un moto insurrezionale: il suo fine era costituire un ordine teocratico.
Fallita la rivolta, fu arrestato a Napoli nel 1599. Simulando
la pazzia ottenne salva la vita (2 aprile 1600), ma dovette scontare
27 anni di prigionia a Napoli (1599-1626) e tre anni nel carcere
romano del Sant'Uffizio (1626-1629). Liberato per interessamento
di Urbano VIII, dopo qualche anno fu costretto a fuggire in Francia
(1634) per sottrarsi ai rischi delle sue prese di posizione a
favore di Galilei e i suoi contrasti con la monarchia spagnola.
Ben accolto da Luigi XIII e dal cardinale Richelieu, visse fino
alla morte a Paris, diventando consigliere colitico e propagandista
pro-monarchia francese. Morì a Paris nel 1639.
In Campanella è l'ansia di un contatto diretto con la natura,
la coscienza della dignità dell'uomo. Fu compartecipe del
programma telesiano dello studio della natura "secondo i suoi
princì pi" (iuxta propria principia), e della lotta di
Galilei per l'autonomia della scienza. Per Campanella la natura
era "il codice originale e autografo" di dio, campo sconfinato
per libere ricerche. Ma mentre Galilei si muove su una prospettiva
scientifico-empirica, Campanella appartiene più esattamente
alla cultura alchemico-magicista, in un momento in cui i conti
tra scienza e alchimia sono ancora aperti e i confini non delineati.
Tra le sue opere, carattere strettamente filosofico hanno: "Filosofia
dimostrata ai sensi" (Philosophia sensibus demonstrata, 1591),
"Cose metafisiche secondo i propri dogmi" (Metaphysicarum rerum
iuxta propria dogmata, 1603 e 1609-1611), "Del senso delle cose
e della magia" (1604). Carattere storico e di teoresi politica
ha: "Monarchia in Spagna" (1600), "La città del sole" (1602).
Ne La città del sole (1602) Campanella
disegna la sua utopia di uno stato comunista e teocratico. Scrisse
anche una Poetica (1596) in italiano,
da cui derivò una più diffusa "Poetica" in latino
(1612).
Più importanti dal punto di vista letterario hanno le sue
Poesie filosofiche. Esse furono pubblicate
in parte nel 1622, ma solo nel XX secolo si è avuta una
pubblicazione completa. Corredate da una "esposizione", nonostante
la durezza di stile che non segue modelli canonici, occupano un
posto importantissimo nel panorama della poesie dell'epoca. In
esse è una drammatica tensione intellettuale e morale.
Bibliografia: Tommaso Campanella
Philosophia sensibus demonstrata (1591)
Metaphysicarum rerum iuxta propria dogmata (1603 e 1609-1611)
Del senso delle cose e della magia (1604)
Monarchia in Spagna (1600)
La città del sole (1602)
Poetica (1596, 1612)
Poesie filosofiche (1622)
Contesto
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