Samuel Richardson

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Samuel Richardson


Nato a Derbyshire nel 1689, fu un agiato stampatore londinese. Si dedicò alla stesura di romanzi epistolari nella maturità. Un ritratto di J. Highmore (1750, al National Portrait Gallery, London) ce lo fa vedere come un rotondetto gentiluomo sobriamente vestito. Morì a London nel 1761.
Il suo primo romanzo fu Pamela . La prima parte fu edita nel 1740, la seconda nel 1742. E' la storia di una cameriera figlia di contadini, che resiste ai continui tentativi di seduzione del suo padrone, il gaudente conte di Belfart, finché riesce a spo sarlo. La protagonista presenta con vivacità e sottigliezza i suoi sentimenti, l'ambiguità in parte involontaria, ma di grande effetto ironico, nel comportamento della ragazza. La sua ingenui tà apparente è in realtà piena di astuzia, attraverso di essa la fanciulla realizza l'aspirazione borghese dell'ascesa sociale. Il romanzo ebbe una fortuna enorme, Goldoni ne trasse tra l'altro un'omonima commedia di successo. Fu anche bersaglio di polemiche e satire: il discutibile codice morale di Richardson, difensore di un ideale di castità esemplare ma esteriore, merce di scambio per un vantaggioso matrimonio, portò tra l'altro Fielding a farne una parodia in "Joseph Andrews" (1742).
Il successivo romanzo di Richardson fu Clarissa (1748). Trama ingegnosa, l'accanita caccia a una ragazza virtuosa da parte di un aristocratico libertino, Lovelace, che riesce alla fine a vio lentarla dopo averla narcotizzata. La sventurata è spinta a desi derare la morte. Dopo la sua morte, la postuma riabilitazione. La cosa notevole di questo romanzo è la precisione con cui Richar dson rileva i mutamenti emotivi nell'animo dell'eroina.
Meno interessante Sir Charles Grandison (1754), imperniato su un eroe, modello di virtù.
Richardson fu insieme a Defoe il fondatore del romanzo inglese. Sue caratteristiche sono la passione per la casistica morale, il continuo confronto tra i dati della vita sociale e l'intima psicologia dell'individuo. La forma epistolare da lui scelta permette ai personaggi l'espressione immediata e analitica di pensieri, stati d'animo, turbamenti, senza mai violare l'etica collettiva e pubblica della società inglese del XVIII secolo. La sua appassionata analisi etica dell'agire umano ebbe grande successo in un secolo che stava scoprendo la sfera del "sentimento". In questo modo i suoi lunghi romanzi epistolari divennero pietre miliari nella storia della narrativa europea, e ispirarono numerosissimi imitatori: compresi Rousseau (La nuova Eloisa), Laclos (Le relazioni pericolose) ecc..



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