Michail Lomonosov

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Michail Lomonosov

Michail Vasil'evic nacque a Denisorka [Archangel'sk] nel 1711. Figlio di un pescatore, nel 1730 potè raggiungere Mosca dove frequentò l'Accademia slavo-greco-latina. Nel 1736 si recò in Germania per completare l'educazione. A Marburgo studiò filosofia fisica chimica. A Friburgo mineralogia. Tornato in Russia nel 1741, fu nominato professore dell'Accademia delle scienze, che diresse dal 1758. Morì a Pietroburgo nel 1765.
Aveva un profondo amore per la scienza, lavorò affinché la scienza russa potesse gareggiare con quella occidentale. Conseguì risultati di grandissima importanza nel campo della fisica e della chimica. Per quanto riguarda la letteratura, la sua attività, altrettanto importante, ebbe un carattere essenzialmente normativo. Già in Germania aveva composto, nel 1739, l'Ode sulla conquista di Chotin, il primo poema scritto in quella che sarebbe diventata la prosodia classica russa. Lomonosov fissò i canoni della lingua letteraria, introducendo il metro equisillabico accentato al posto della vecchia prosodia sillabica.
Nel saggio "Sull'utilità dei libri ecclesiastici" (1757) teorizzò la dottrina, tipicamente classicista, dei tre stili: alto, medio, basso, in base alla maggiore o minore presenza di termini antico-slavi. Dello stile 'alto' si servì per le tragedie Tamira e Selim (1750) e Demofoonte (1757). E soprattutto nelle Odi, splendidi esempi di eloquenza panegirica o sacra, come la famosa "Ode da Giacobbe, capitoli 38-41", o le due "Meditazioni sulla maestà divina" ispirate alla concezione razionalistica di un dio supremo legislatore della natura. Dello stile 'medio' si servì per le Epistole, tra cui è l'"Epistola sull'utilità del vetro" (1752), una specie di poemetto didascalico scritto in un russo purissimo.
Lomonosov fu molto apprezzato dai contemporanei come poeta e oratore. Nel XIX secolo si valutarono maggiormente i suoi apporti in campo scientifico. Oggi lo si considera come il vero fondatore della letteratura e della cultura russa moderna.

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