Ivan Krylov

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Ivan Krylov


Ivan Andreevic Krylov nacque a Mosca nel 1768 (morì a Pietroburgo nel 1844). Modesto impiegato della burocrazia imperiale, pubblicò violente satire sociali su ĞLo Spettatoreğ e su ĞIl Mercurio di San Pietroburgoğ, da lui diretti. Quando i giornali furono soppressi, Krylov scomparve dalla scena letteraria. Dopo l'avvento al trono di Aleksander I, uscì nel 1809 un suo volume di 23 favole, che ottenne un successo senza precedenti. Dal 1810 al 1820 seguirono altre otto raccolte analoghe. Ispirandosi a Esopo e a La Fontaine, Krylov esprime la sua tipica filosofia piccolo-borghese, imperniata sul buonsenso e con un certo filisteismo morale. Le sue favole di animali, in cui il folklore pre-cristiano si fonde con la saggezza spicciola del contadino russo, mettono in berlina con umorismo immediato e senza ambizioni intellettuali, tutti i vizi umani, ma soprattutto l'ignoranza, la presunzione, la stupidità, con ampi riferimenti alla realtà contemporanea. L'impianto formale è severamente arcaico, settecentesco. Krylov è un conservatore classicista. Ma usando per le sue favole la lingua viva del popolo russo, diede dignità d'arte per la prima volta a forme idiomatiche entrate poi a far parte del patrimonio letterario russo.



[1997]


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