Gravil Derzavin

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Gravil Derzavin


Gravil Romanovic nacque a Karmaci (o Sokura)[Kazan'] nel 1743. Figlio di un proprietario terriero, nel 1777 entrò nella burocrazia. Fu governatore di Olonec e di Tambov. Nel 1791 fu nominato segretario di Caterina II, della quale fu molto devoto. Sotto Aleksandr I fu ministro della giustizia. Morì a Zvan'ka [Novgorod] nel 1816.


Formatosi nel clima del classicismo russo, risentì dell'influsso di Lomonosov e Sumarokov. Negli anni '80 se ne distaccò, e nelle grandi Odi elaborò uno stile originale. la sua scrittura "barbarica" ha grande maestosità fisica e metafisica. Tra le migliori odi: In morte del principe Mescerskij (1779) è una riflessione sulla vacuità della vita. A Felica (1782) dedicata a Caterina II, in cui l'elemento umano prevale su quello politico. Dio (1784) sulla natura divina in contrapposizione a quella umana. La cascata (1791- 1794) sono una serie di considerazioni filosofiche in morte di Potėmkin. Interessante anche Per il ritorno del conte Zubov dalla Persia (1797). Negli ultimi anni Derzavin scrisse poemi anacreontici, in cui esprime un gusto epicureo della vita. Il migliore è forse A Evgenij, Vita a Zvan'ka (1807). Ma notevole è anche l'Invito a tavola (1811) che intreccia sentenze filosofiche e morali a sensuali e minuziosissime descrizioni gastronomiche. Tra gli ultimi versi è anche la stupenda stanza d'apertura all'Ode sulla mortalità, scritta poco prima di morire. Derzavin è il massimo esito del classicismo russo, con una volontà di trasgressione e innovazione che tende a scardinare il canone classicista.  



[1997]


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