Émile Zola: opere

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Émile Zola: opere

La prima opera pienamente riuscita di Zola fu Thérèse Raquin (1867; nel 1873 ne farà anche un dramma teatrale). Thérèse è infelicemente sposata a Camillo Raquin, uomo debole e malaticcio. Si lascia sedurre da Lorenzo, un amico del marito, cinico e vigoroso. A poco a poco nasce nei due amanti l'idea di ammazzare il marito. Durante una gita in barca lo buttano in acqua. Nessuno sospetta di Lorenzo, che prende il posto del morto nel cuore della madre di Camillo, la vecchia Raquin. I due amanti si sposano, ma non reggono ai rimorsi. Arrivano a accusarsi l'un l'altra davanti alla vecchia Raquin che, paralizzata e ormai muta non può più rivelare la loro colpa. Divisi da un odio insanabile, i due progettano ciascuno di uccidere l'altro: si avvelenano così sotto gli occhi della vecchia Raquin.

A questo punto Zola concepì il progetto di un ciclo di romanzi che doveva prendere in esame tutti gli strati della società at traverso le vicende di vari personaggi, tutti appartenenti allo stesso ceppo familiare, ineluttabilmente condizionato da malattie e vizi ereditari. Nacquero così I Rougon-Macquart, storia natura le e sociale di una famiglia sotto il secondo impero (Les Rougon-Macquart, histoire naturelle et sociale d'une famille sous le seconde empire). Il ciclo fu iniziato nel 1871 con La fortuna dei Rougon (La fortune des Rougon), comprese 20 volumi, e si concluse nel 1893 con Il dottor Pascal (Docteur Pascal).

Fanno parte del ciclo alcuni romanzi ancora oggi leggibili. Il ventre di Paris (Le ventre de Paris, 1873) sulla dura realtà popolare della città. La conquista di Plassans (La conquête de Plassans) che ha per tema l'avidità dei ceti emergenti che cercano di trarre profitto dal cambio di regime seguito in Francia al colpo di stato di Napoléon III. Plassans è il nome fittizio di Aix-en-Provence (dove Zola era nato). Oggi, nonostante il giudizio entusiastico di Flaubert che ne diede a Turgenev, è ritenuto un romanzo minore.

Settimo romanzo del ciclo è L'ammazzatoio (L'assommoir, 1877) centrato sulla piaga sociale dell'alcoolismo. L'ammazzatoio del titolo è l'osteria, dove i personaggi vanno a annegare nell'alcool la loro disperazione. Gervaise che fin da giovane è l'amante di Lantier, da cui ha avuto due figli, si stabilisce a Paris. Il lavoro di lavandaia le consente persino qualche economia. Ma Lantier pigro e attratto da nuovi amori, la abbandona. Gervaise in contra l'operaio Copeau e lo sposa. Copeau ha un incidente sul lavoro, e i risparmi della donna servono a curarlo. Copeau avvilito dalla lunga malattia inizia a bere. Gervaise è stremata, sfiduciata, comincia a bere anche lei, si degrada fino a prostituirsi. Il marito muore in ospizio, Gervaise vive in un sottosca: là sarà trovata morta di fame e di stenti.

Nono romanzo del ciclo è Nanà (Nana, 1880) ambientato nella buona società borghese. Protagonista è Nanà Coupeau, fuggita una sera d'inverno dalla miseria della famiglia. Diventa attrice e cortigiana, si diverte a umiliare e rovinare i suoi spasimanti, primo tra tutti il conte Muffat che la mantiene principescamente. Gelida, Nanà è incapace di voler bene. L'unico cui vuole bene è il suo bambino, il piccolo Louis. Per il resto è insaziabilmente avida di lusso e di piaceri. Finisce per essere abbandonata da Muffat, si rovina finanziariamente. Muore poco dopo di vaiolo, mentre le strade echeggiano di grida all'annuncio della dichiara zione di guerra alla Prussia.

Pot-Bouille (1882). Il paradiso delle signore (Au bonheur des dames, 1883). Germinale (Germinal, 1885) descrive la vita e le lotte sociali di un distretto carbonifero. La bestia umana (La bête humaine, 1890). La disfatta (La débâcle, 1892).
Nel 1880 apparve la prima raccolta di racconti di Zola, Maupassant, Huysmans, Céard, Alexis e Hennique, che costituì una specie di manifesto della scuola naturalista: Le serate di Médan (Les soirées de Médan), che riuniva racconti sul tema della guerra.
Concluso il ciclo dei "Rougon-Macquart", Zola pubblicò la trilogia delle "Tre città" (Trois villes): Lourdes (1894), Roma (Rome, 1896), e Paris (1898), in polemica contro la chiesa cattolica e le superstizioni su cui si fonda quella fede.
L'ultimo progetto di Zola fu un altro ciclo. Doveva intitolarsi I quattro vangeli (Les quatre évangiles). Del ciclo uscirono solo Fecondità (Fécondité, 1899), Lavoro (Travail, 1901) e postumo Verità (Vérité, 1903). Il quarto romanzo che doveva intitolarsi Giustizia (Justice) non potè essere scritto.
Zola ha lasciato moltissime altre opere narrative, teatrali, melodrammatiche, di poesia, critica letteraria e artistica.

Contesto

Emile Zola

© Antenati - 1994-1997


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