Henryk
Sienkiewicz
Henryk Sienkiewicz
Nato
a Wola Okrzejska nel 1846, intraprese dal 1873 una intensa attività
giornalistica per la «Gazeta Polska». Come corrispon dente fu
anche in America. Ebbe parte nell'azione politica e ideologica
del quotidiano «Slowo», orientandola in senso conser vatore. Nel
1905 gli viene assegnato il nobel.
Allo scoppio della prima guerra mondiale del XX secolo, si trasferì
in Svizzera e diede vita, insieme a Paderewski, a un comitato
per gli aiuti alle vittime della guerra in Polonia. Morì
a Vevey [Svizzera] nel 1916.
L'avvio della sua carriera di scrittore avvenne all'insegna di
una ironia ancora sostanzialmente romanticista, con e le Note
umoristiche della cartella di Worszylla (1872). Le successive
raccolte di racconti, come Il vecchio servitore (1875), Hania
(1876), Schizzi al carboncino (1877), rivelano una tecnica già
realistica, di tenace e amara osservazione delle contraddizioni
e delle miserie sociali: Per il pane (1880), Janko il musicista
e Bartek il vincitore (1882). Parallelamente, a testimonianza
della sua versatilità, scriveva un gruppo di racconti ispirati
al sog giorno americano, come Il guardiano del faro , e soprattutto
Sa chem , vibrata denuncia delle violenze inflitte ai pellirosse
dai coloni tedeschi.
A partire dal 1883 la sua fama si legò a una serie di romanzi
di argomento storico, impostati sulla base di una accurata docu-
mentazione. Sono i libri che gli faranno meritare il nobel. La
prima affermazione nel campo del romanzo storico gli venne dalla
pubblicazione di un testo di forte ispirazione epica e dal vivace
movimento fantastico, Col ferro e col fuoco (1884). A esso segui
rono, a formare una trilogia, Il diluvio (1886), e Il signor Wo
lodyjowski (1887-1888), vasto ciclo costruito sul tormentato pe
riodo della storia polacca dal 1648 al 1673: le guerre cosacche,
l'invasione svedese, le guerre contro la Turchia. Con Quo vadis?
(1894-1896) raggiunse la massima fama, con la commossa rievoca
zione del cristianesimo primitivo nella Roma neroniana. Materia
storica anche nel romanzo I cavalieri della croce (1900), epopea
della resistenza dei polacchi al tentativo egemonico dell'ordine
teutonico. A esso farà seguito, postumo nel 1918, un altro
roman zo incompiuto, Legioni , sul periodo napoleonico.
Sienkiewicz non abbandonò però del tutto l'indagine
psicologica della società contemporanea, come mostrano
i romanzi Senza dogma (1891), analisi di una crisi individuale,
e La famiglia Polaniecki (1895) una specie di satirica apologia
della borghesia polacca. Nel 1911 scrisse per la letteratura giovanile,
sulla scia di Verne e Twain, con il fortunato romanzo di avventure,
Per deserti e foreste .
La motivazione del nobel: "because of his
outstanding merits as an epic writer"
Polonia (1850-1890)
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