Alfred de Musset

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Alfred de Musset

Nato a Paris nel 1810, dopo gli studi secondari si dedicò, nonostante l'opposizione familiare, alla poesia, anche se più attirato dalla vita mondana che dai cenacoli letterari. Solo nel 1832, morto il padre, si impegnò con maggiore serietà. Ebbe una tempestosa relazione con George Sand, la cui tensione di rotture e riannodi favorì il suo lavoro. Seguirono altre avventure sentimentali con varie attrici, il continuo bisogno di denaro. Gli ultimi anni furono segnati dalla malattia e dall'alcoolismo. Morì a Paris nel 1857.
Le prime opere di Musset sono una traduzione delle "Confessioni di un oppiomane" di De Quincey. La raccolta di versi Racconti di Spagna e d'Italia (Contes d'Espagne et d'Italie, 1830) omaggio a un facile esotismo e alle mitologie romanticiste. Esordì senza successo in teatro con La notte veneziana (La nuit vé nitienne, 1830).
Al 1833 risale il poema Rolla, in cui delinea uno dei motivi tipici della successiva produzione drammatica: la disperata constatazione della perdita della purezza e della difficoltà di recuperare valori assoluti.
Dalla relazione con George Sand nacquero una serie di scritti più o meno autobiografici. Protagonista de Le confessioni di un figlio del secolo (Les confessions d'un enfant du siècle, 1836) è Octave, che ha vissuto una infelice esperienza d'amore e anni di dissipazione, ed è diventato scettico e diffidente. Alla morte del padre si ritira in campagna e conosce Brigitte Pierson, più anziana di lui, sensibile e devota. Nasce l'amore, ma dopo un breve periodo di felicità Octave, incapace di credere all'amore sincero, comincia a dubitare di lei, a scrutare nel di lei passa to, a tormentarla con il racconto dei suoi trascorsi sciagurati. Ogni volta si pente della propria perversità, ed è sempre perdonato. Brigitte è ormai legata a Octave solo da un senso del dovere, incontra e si innamora di Smith, uomo onesto e modesto. Octave lo intuisce, sta per ucciderla, ma la vista del crocifisso che Brigitte porta al petto lo trattiene. Lascia che Brigitte parta con Smith.
Lorenzaccio (1834) è un dramma storico tratto da un canovaccio di Sand. Pubblicò Le notti (Les nuits, 1835-1837) poema in quattro parti. E una raccolta di opere teatrali destinate alla lettura, Uno spettacolo in poltrona (Un spectacle dans un fauteuil, 1834): essa comprende "Lorenzaccio", "Andrea del Sarto", "I capricci di Marianne" (Les caprices de Marianne), "Fantasio", "Non si scherza con l'amore" (On ne badine pas avec l'amour).
"Non si scherza con l'amore" (1834) è commedia in tre atti. Perdican e Camille sono destinati dal padre di lui al matrimonio. Indispettito dalla freddezza della fanciulla, Perdican corteggia Rosette, un'amica d'infanzia. Camille gli spiega che ha deciso di rinunciare al mondo, ma prima di partire scrive a una amica confidandole di essere riuscita a ingelosire il fidanzato. Perdican intercetta la lettera, e accentua la corte a Rosette. Camille nasconde nella propria camera Rosette e induce il giovane a confessare il suo vero amore per lei. Rosette sviene. Perdican vorrebbe riparare sposandola. Camille rinuncia a fingere e si getta nelle sue braccia. Rosette assiste non vista alla scena, e muore di dolore. La sua morte separa per sempre i due innamorati.
Queste opere teatrali furono rappresentate solo dopo, ma sono tra le cose più interessanti del romanticismo. Il suo rapporto con il teatro non fu solo quello di semplice autore. Grazie all'amicizia di Rachel, interprete delle tragedie di Racine, Musset partecipò attivamente alla formazione di un nuovo gusto scenico.
Nel 1840 sono le Poesie complete (Poésies complètes), con cui Musset chiude la sua stagione poetica: scriverà ancora altra roba, ma si tratta di poche cose. Spinto dal bisogno di denaro scrisse racconti leggeri in cui trovano posto ù ssari, 'grisettes', il mondo scomparso della corte di Luigi XV. I suoi amori con attrici portarono a nuove opere per teatro: Il candeliere (Le chandellier), Non bisogna mai giurare (Il ne faut jurer de rien), Un capriccio (Un caprice), Bisogna che una porta sia aperta o chiusa (Il faut qu'une porte soit ou verte ou fermé e), Louison, Impossibile pensare a tutto (On ne saurait penser à tout), Carmosine, Bettine. Essi furono poi rac colti nei due volumi di Commedie e proverbi (Comé dies et prover bes, 1853). Sono testi caratterizzati, al di là dell'evidente derivazione letteraria (Marivaux, Beaumarchais), da una personalissima levità, candida e amara, maliziosa e crudele.

Nei personaggi di Musset (Jacques Rolla, Lorenzaccio ecc.) è un progetto autodistruttivo, che poi fu quello della sua vita. Il piacere in essi è anche il punto di partenza del loro annientamento, e fondamento di una scelta esistenziale. Lorenzaccio uccide Filippo Strozzi, compagno di orge e tiranno di Firenze, trovando nel regicidio una giustificazione assurda della propria inanità. Rolla assorbe in un nero flacone di veleno, con l'ultimo filtro amoroso, la morte che segna la dilapidazione della fortuna e la dilapidazione dei sentimenti nel piacere. La vita dei personaggi di Musset è seducente e effimera. Svincolato da impegni morali e politici, prigioniero delle sue scelte esistenziali, si esprime emotivamente nel linguaggi letterario attinto a Marivaux, oppure a Byron (che, con Don Juan, è una delle figure che più condizionano la sua fantasia).



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